mercoledì 25 maggio 2011

VACCINI,SUINA,CARNE DI RATTO

Trattando dello sfruttamento dell’infanzia, occorrerebbe passare in rassegna l’indecente ed interessato abuso che è stato e viene fatto delle vaccinazioni. Il tema obbligherebbe ad una trattazione troppo estesa per la forzata economia di questo scritto ed inoltre non si attaglia perfettamente ai parametri ispiratori di questo inesauribile appetito nato dal magico aggettivo cronico; dato che, pur con la tenera e premurosa foga dei legislatori e degli enti sanitari, ci si può vaccinare una volta sola, ed oltre eventuali richiami non si va o non si può essere obbligati ad andare. Le vittime delle vaccinazioni sono sotto terra o, se vive, sopravvivono minorate in famiglie distrutte. Nel nostro Paese, nonostante i genitori si siano organizzati in associazioni per avere l’aiuto del quale hanno diritto da parte dello Stato (che tentazione scriverlo con la esse minuscola!), non sono riusciti ad ottenere giustizia. Quello che lascia sbigottiti è che nonostante quanto emerso da più fonti e, soprattutto, da un’inchiesta della giornalista Milena Gabanelli (che si è occupata anche di malattie inventate, purtroppo senza continuare, o poter continuare a battere sul tema), la Giustizia non si sia mossa: nemmeno quando un noto personaggio dell’Istituto Superiore della Sanità, pressato dalle domande di alcuni genitori, dovette ammettere che erano state distribuite partite di un vaccino imperfetto, pur disponendo di altre molto più sicure, perché occorreva... svuotare i magazzini. Morti e disabili sono stati quindi la quisquilia da pagare per avere un magazzino ordinato.

Concludiamo il tema vaccinazioni con la saga dell’influenza A/H1N1. L’OMS - altro organismo spesso pappa e ciccia con il potere farmaceutico - dopo essersi vergognosamente prestata a diffondere il panico su questa inesistente epidemia, parlando di inesistenti pericoli e sparando cifre che non erano nemmeno cugine di quarto grado della verità, ora invita ... «ad evitare il panico...», dopo decessi in tutto il mondo e inabilitazioni. Pensate: il rischio di narcolessia nei vaccinati c’è (bontà loro), ed è «nove volte superiore...» (a che?), ma riguarda solo la fascia d’età fra i 4 ed i 19 anni... e chi è geneticamente predisposto! Come dire: se sei nato male, mica è colpa nostra! Nessuno è finito in manette (o meglio, con palla di ferro al piede e piccone in mano) per questo incredibile e vergognoso episodio di truffa organizzata: né i produttori del vaccino, né gli esponenti di commissioni ministeriali, né luminari al neon prestatisi a fare da testimonial per la truffa. Tutti innocenti. Questa è una delle occasioni perdute per tutti noi. Invece di manifestare per le cose più cretine che mente umana possa ideare e ripetere slogan ritmati in due quarti coniati da Napoleoni dell’imbecillità, i cittadini di tutto il mondo avrebbero dovuto scendere in piazza, prendere a calci nel sedere le cassandre a provvigioni, pretendere dimissioni dei responsabili e azioni legali contro di loro. Ma l’azione penale, non era obbligatoria? In mancanza di tutto questo, è bene ricordarsi chi abbia lanciato l’allarme ostentando, con talento melodrammatico, voce fosca e sguardo costernato; e chi abbia consigliato queste vaccinazioni. Basterebbe un po’ di memoria per individuare i disonesti e gli iscritti a libro paga di Big Pharma, e liberarsene. E’ stata, in sostanza, un’azione-spot di cinica speculazione, utilissima per fare affluire denaro sporco, a volte di sangue, in forzieri ormai all’orlo del cedimento.

Ma almeno, grazie ai galletti dei notiziari televisivi, abbiamo imparato un’altra bellissima parola, oltre alla misteriosa (e spaventosa) sigla A/H1N1: pandemia!!! Un contributo storico alla cultura collettiva, che ben valeva qualche centinaio di morti. Pandemia... non la banale, incolta Epidemia, razza di ignoranti che non siete altro. Ringraziate chi semina cultura, e vi ha insegnato tante altre cose importantissime: come, ad esempio, che i fiumi esondano (straripano lo dicono solo i sottoproletari della cultura)... ed i maremoti (termine piccolo-borghese-reazionario) si chiamano tsunami! Lo sapevate, buzzurri, prima che la TV ve lo insegnasse? Questa è civiltà, questa è cultura. Sia come sia, qualche statista non del tutto prono si è ribellato e detto chiaro e tondo che era ora di finirla col raccontare balle da Zeppelin, facendo venire i sudori freddi al pool di multinazionali che si stavano fregando le mani. Che, dopo qualche timido tentativo di rinverdire i fasti influenzali, si sono accontentate delle poche decine di miliardi di euro e dollari rimediati. E’ stato un crac, una crepa un tempo inconcepibile, nella crosta pataccara dell’industria del farmaco e, forse, un segnale, una svolta storica: della quale certi valorosi giornalisti d’inchiesta - quelli abituati a tuonare contro i deboli e scodinzolare di fronte a tutti i forti dei quali non sia ancora disponibile il certificato di morte - si sono ben guardati dall’approfittare.

Concludiamo questa penultima puntata con un accenno - solo un accenno - al Disease Morgening indirizzato all’infanzia e all’adolescenza ed al business collegato. Occorrerebbe scrivere libri interi per esaminare, con la pretesa di un minimo di completezza, tanti argomenti correlati: a partire da quello, sconvolgente, dell’alimentazione. Non possiamo esimerci dall’annotare il coinvolgimento di alcune case farmaceutiche anche nel settore dell’alimentazione umana. Ci riferiamo non tanto agli omogeinizzati per l’infanzia (a titolo di cronaca: molti anni fa fu soffocato a stento uno scandalo per l’impiego di carne di ratto; sterilizzata finché volete, ma sempre ratto era), quanto alla geniale trovata - attribuita ai chimici Pfitzer - di integrare il mangime per gli animali da allevamento (maiali, pollame, suini) con antibiotici, allo scopo di stimolarne la crescita. Col magnifico risultato che gli animali tendono a selezionare batteri sempre più resistenti (passando a noi quest’eredità negativa), le loro carni sono sempre più povere di vitamine, ed i bambini in particolare, data anche la contaminazione dei foraggi ad opera di aggressivi concimi chimici, ben di rado possono contare su un’alimentazione sana e genuina.


adolfo di bella
http://www.aerrepici.org/forum/topic.asp?TOPIC_ID=2340