giovedì 2 giugno 2011

L'ANIMALE UOMO

Circa 4 miliardi e 600 milioni di anni fa, in un braccio a spirale di una dei tanti miliardi di galassie che popolano l'universo, avveniva un fenomeno piuttosto comune: la nascita di una stella (il nostro Sole), con il suo corredo di pianeti ed altri oggetti che hanno iniziato a ruotarle intorno.
Molto presto, dopo solo 600 milioni di anni, sul nostro pianeta (la Terra), apparvero le prime forme di vita. Nel corso dei millenni queste forme divennero sempre più complesse e differenziate.
Attualmente si contano circa 350.000 specie vegetali ed un milione e mezzo circa di specie animali.
Con la formazione di sistemi nervosi sempre più complessi e specializzati, molte di queste specie animali raggiunsero elevati livelli di intelligenza e di autocoscienza.
Quasi tutto il mondo scientifico è d'accordo nel ritenere che, almeno sul nostro pianeta, la specie animale che abbia raggiunto il più alto livello di intelligenza sia l'uomo, anche se però ammette che molte altre specie animali hanno un'intelligenza superiore ai bambini o ai malati di mente.
La principale differenza tra l'uomo e gli altri animali è che questo ha sviluppato una capacità di linguaggio e di comunicazione con gli altri esseri viventi decisamente superiore a tutte le altre specie.
E' giudizio comune ritenere i mammiferi come la famiglia animale più evoluta, ma si farebbe un torto alle formiche, alle termiti ed alle api, capaci di creare società altamente sviluppate e differenziate.
Più avazano gli studi scientifici sugli animali, più si scopre che anche tra insetti, pesci etc.. vi sono notevoli forme di intelligenza e grandi capacità di comunicare.
Dunque un atteggiamento scientifico corretto sta nel ritenere l'uomo uno dei tanti animali che popolano questo pianeta, anche se il più intelligente.
Se si assiste all'autopsia di un essere umano o di un altro mammifero si nota che non vi sono grandi differenze: si trovano un cuore, due polmoni, un fegato, un cervello, organi genitali molto simili etc,etc...
Come tutti i mammiferi, l'uomo mangia, defeca, urina, si congiunge sessualmente.
Pertanto filosofie e religioni che vedono nell'uomo un essere superiore o addirittura dotato di un anima, sono particolarmente infantili. Probabilmente queste fantasie sono sempre presenti quando una specie vivente assume il predominio del pianeta dove vive, agli inizi della sua evoluzione intellettuale.
Chi conosce gli animali sa quanto grande è la loro intelligenza e sensibilità. Essi sarebbero incapaci di commettere alcune delle terribili azioni che gli esseri umani sono capaci di fare verso altri esseri umani:
fino a 65 milioni di anni fa il nostro pianeta era dominato dai Dinosauri. Erano animali nobili, generosi, forti, coraggiosi. Poi, per un tragico evento dovuto al caso, scomparvero del tutto. Un Asteroide colpì accidentalmente la Terra andando a cadere tra il golfo del Messico e lo Yucatan. Si sollevò tanta polvere e non si vide più il Sole per decine di anni. I Dinosauri erano rettili e, senza la luce ed il calore della nostra stella, si estinsero. Solo allora, degli animali mollicci, ributtanti, le cui femmine non facevano uova ma erano dotate di mammelle, presero il sopravvento sul nostro pianeta e cominciarono ad evolversi: erano i mammiferi. Il culmine dell'evoluzione di questa specie fu l'Uomo: un animale cattivo, feroce, pronto ad uccidere. Questo animale aveva una caratteristica che nessun altro animale aveva mai avuto prima: il pollice opponibile, cioè il pollice dei suoi arti superiori poteva toccare tutte le altre dita. Per questo motivo poteva costruire strumenti ed armi con le quali ebbe facile sopravvento su tutte le altre specie del nostro pianeta e cominciò quella storia di orrori e mostruosità che ha sempre caratterizzato la razza umana.
Cristianesimo, Islam ed Ebraismo hanno tristemente contribuito ad inculcare nell'uomo la credenza di essere il centro dell'universo e di non essere un animale come tutti gli altri. Da ciò sono derivate tutte le sofferenze alle quali vengono sottoposti gli animali nel mondo occidentale e nel mondo islamico.
Assai diverso è l'atteggiamento di Induismo e Buddhismo: si tratta di filosofie molto profonde, poco adatte alla semplicità degli schemi mentali dell'uomo occidentale o islamico. Come conseguenza di queste dottrine nasce il massimo rispetto per ogni forma di vita, per cui sarebbe una azione estremamente riprovevole anche uccidere una piccola formica: l'atteggiamento dell'uomo verso gli animali inferiori non è di sfruttamento e supremazia, ma di amore e protezione.
Concludiamo con questa frase del Mahatma Gandhi:
"La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali".

Giuseppe Merlino
http://scienza.beeplog.it/162882_593800.htm