mercoledì 8 giugno 2011

L'ORIGINE DELL'HOMO SAPIENS

Il primo essere con fattezze decisamente umane -
"Australopithecus avanzato" - visse in quella stessa parte del
mondo circa 2 milioni di anni fa, ma ci volle un altro milione di
anni prima che comparisse l'Homo erectus. Infine, dopo altri
900.000 anni, apparve quello che si considera il primo Uomo
primitivo: l'Uomo di Neanderthal, dal nome della località dove
i suoi resti vennero rinvenuti per la prima volta.
Sebbene siano passati più di 2 milioni di anni tra
l'Australopithecus avanzato e l'Uomo di Neanderthal, gli arnesi
che i due gruppi utilizzavano - pietre appuntite - erano piuttosto
simili, e anche le loro fattezze, per quello che ne sappiamo, non
erano poi tanto diverse 
Poi, improvvisamente e inesplicabilmente, circa 35.000 anni
fa un nuovo tipo di uomo - Homo sapiens ("Uomo pensante")
-apparve come dal niente e cancellò l'Uomo di Neanderthal
dalla faccia della Terra. Questi uomini moderni - chiamati
uomini di Cro-Magnon - erano talmente simili a noi che, se
vestiti e pettinati secondo la nostra moda, si confonderebbero
tranquillamente tra la folla di qualunque città europea o
americana. Poiché erano abilissimi nel costruire caverne,
furono in origine chiamati "uomini delle caverne". In effetti,
giravano sulla Terra senza problemi, proprio perché, dovunque
andassero, sapevano costruirsi case e ripari fatti di pietre e di
pelli di animali. Per milioni di anni, l'uomo aveva utilizzato
come utensili nient'altro che pietre di varie fogge. Ora, l'Uomo
di Cro-Magnon sapeva costruire arnesi diversi, a seconda
dell'uso a cui erano destinati, e armi fatte di legno e ossa. Non
era più una "scimmia nuda", ma usava le pelli degli animali per
coprirsi. Viveva in forme di società organizzate, una sorta di
clan guidato da un patriarca. Le incisioni e le sculture trovate
nelle caverne dimostrano un buon senso artistico e una certa
profondità di sentimenti, nonché una qualche forma di
"religione" apparentemente legata al culto di una Dea Madre,
raffigurata talvolta come una Luna crescente. L'Uomo di Cro
Magnon seppelliva i morti e deve quindi aver avuto una
concezione più o meno compiuta della vita, della morte e forse
addirittura di un aldilà.
Il mistero della comparsa dell'Uomo di Cro-Magnon si
arricchì presto di altri tasselli. Via via, infatti, che venivano alla
luce altri resti di questo uomo moderno (in località come
Swanscombe, Steinheim e Montmaria), diveniva sempre più
evidente che l'Uomo di Cro-Magnon discendeva da un più
antico Homo sapiens che era vissuto nell'Asia occidentale e in
Nord Africa circa 250.000 anni prima di lui.
Ora, l'ipotesi che l'uomo moderno sia comparso 700.000
anni dopo l'Homo erectus e 200.000 anni prima dell'Uomo di
Neanderthal non è assolutamente plausibile. Inoltre l'Homo
sapiens sembra discostarsi nettamente dal lento processo
dell'evoluzione, tanto che molte delle nostre odierne
caratteristiche, come la capacità di parlare, non hanno
assolutamente nulla a che fare con quelle dei precedenti
primati.
Il professor Theodosius Dobzhansky, che è un'autorità
indiscussa in materia, era particolarmente stupito dal fatto che
questo sviluppo fosse avvenuto proprio in un periodo in cui la
Terra andava incontro ad un'era glaciale, una condizione,
quindi, niente affatto propizia al progresso evolutivo. Partendo
dal presupposto che l'Homo sapiens manca completamente di
alcuni tratti che caratterizzavano i tipi precedentemente
conosciuti, e ne presenta invece altri mai apparsi prima, egli
concluse: «L'uomo moderno ha senza dubbio molti parenti e
affini tra i fossili rinvenuti, ma non ha progenitori; quale sia
l'origine dell'Homo sapiens resta davvero un mistero».
Come è possibile, allora, che gli antenati dell'uomo moderno
siano comparsi circa 300.000 anni fa, e non 2 o 3 milioni di
anni più avanti, come avrebbe dovuto essere se fossero stati
rispettati i normali ritmi del processo evolutivo? Siamo stati
forse importati sulla Terra da qualche altro luogo, oppure,
come affermano l'Antico Testamento e altre fonti antiche,
siamo stati creati dagli dèi?

Il pianeta degli dei z.satchin