Dopo aver vissuto una vita da nababbo, dove nessun lusso gli era negato, Rengen è andato in pensione, si è sposato ed ha avuto un figlio. Solo nel vedere il modo in cui la medicina ufficiale trattava suo figlio – racconta – si è reso conrto della mostruosità di un meccanismo criminale di cui lui stesso aveva fatto parte per 35 anni.
Da qui il suo pentimento, e la decisione di denunciare pubblicamente (tramite una serie di libri e di conferenze) la vera natura dell’industria farmaceutica.
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