sabato 23 luglio 2011

IL LIBRO DI DRACO DAATSON PARTE VI

Immagina di stare dormendo e di sognare di avere un problema di coppia. Nel
sogno ci sei tu, seduto a un tavolo in una sala da pranzo, con la tua partner in
piedi di fronte a te. Vi guardate ma non riuscite a comunicare, a lei viene da
piangere, state soffrendo molto, proprio non ne venite a capo...
Oppure immagina di sognare di avere un problema in ufficio, con il tuo capo o
con i colleghi: ritmi troppo sostenuti, incomprensioni, un lavoro che deve
essere finito entro una scadenza impossibile... stai male, senti l’ansia che ti
prende... sembra una situazione senza via d’uscita...
Ora ti chiedo: cosa faresti per risolvere questi due problemi? C’è qualcosa che
può risolverli entrambi?
Ci pensai un istante e risposi: “Beh... se in quei momenti riuscissi a
osservarmi, a essere presente, a non dare la colpa agli altri... questo mi
porterebbe in uno stato in cui è possibile l’intuizione e quindi la soluzione...
Questo è quello che insegni tu.”
Diciamo che da un punto di vista mentale ci sei andato vicino, infatti le tue
osservazioni sono esatte. Direi ineccepibili. Ma da un punto di vista più
generale la tua risposta è la risposta di un fesso!
Non hai inquadrato il problema, così come fa l’intera umanità terrestre da
millenni a questa parte: solo pochi vanno direttamente alla radice del
problema.
Facciamola più semplice: immagina di stare sognando di essere inseguito da
una bestia feroce dentro una foresta. Sta per raggiungerti... cosa fai per
salvarti? Provi ad arrampicarti su un albero?
Fece una pausa e stette a osservarmi. Io la guardavo senza capire. In effetti mi
sentivo proprio un ebete.
C’è un modo più radicale per risolvere il tuo problema – proseguì, rinunciando
ad aspettare che ci arrivassi da solo – qualunque esso sia. La mia premessa è
che stai sognando, si tratta di uno stupido sogno, quindi non devi preoccuparti
di risolvere ogni problema che ti si presenta dentro il sogno. Questo è un
comportamento da fesso, da ritardato. Tutto ciò che devi fare è SVEGLIARTI,
così elimini ogni problema in un colpo solo.
Ti sveglierai tutto sudato nel letto, tirerai un sospiro di sollievo e realizzerai che
non era necessario arrampicarsi su un albero... perché la bestia feroce, la
foresta e tu stesso con la tua paura... facevate tutti parte della medesima
illusione mentale.
Che bello svegliarsi e accorgersi che era tutto un sogno!
Hai mai provato questa magnifica sensazione?
Con il semplice atto dello svegliarti hai eliminato ogni genere di pericolo e di
problema: di coppia, di denaro, di lavoro... anche di salute fisica...
Diceva Draco Daatson: “Non tentare di risolvere il problema. Impiega le tue
energie per svegliarti... così non ci sarà più colui che ha il problema.”
Non sai come curare la malattia? Fai sparire colui che crede di essere malato.
Non comprendevo. Non comprendevo ciò che voleva dirmi. Avevo letto quelle
frasi su tanti libri, ne parlavano vari maestri, ma davanti a Victoria Ignis la
mia ignoranza emergeva allo scoperto in tutta la sua profondità. Io e i miei
compagni di studi ci riempivamo la bocca di citazioni sull’Uno, sull’assenza di
ego, sul risveglio, sull’amore... dibattevamo fra di noi sulle assonanze o le
eventuali incongruenze fra un maestro e l’altro... ma in quei momenti con
Victoria Ignis mi rendevo conto con bruciante disappunto che alla fine non
avevamo capito proprio un cazzo!
L’autentica conoscenza – riguardo qualunque argomento – non può essere
acquistata insieme ai libri, ma solo RICORDATA. In latino cor, cordis
significa cuore. Re-cordare significa: ritornare al cuore. Ben diverso dal
termine ‘rammentare’, che significa: ritornare alla mente. Bisognerebbe
utilizzare con cognizione di causa i termini della nostra lingua, perché in verità
quasi mai esistono sinonimi, ma ogni parola possiede un suo significato
esclusivo.
Ricorda cosa ti ho detto: una nuova specie si sta lentamente ma
inesorabilmente sovrapponendo a quella vecchia: l’Uomo Verticale. Una
generazione di leader intrepidi e colmi di compassione, orientati verso il
successo, la ricchezza e la condivisione. I nuovi bambini sono già così e con il
loro arrivo stanno permettendo l’attivazione di quegli adulti potenzialmente
pronti. Questa nuova generazione non potrà essere tratta in catene... piuttosto
si faranno uccidere.
Victoria Ignis accostò il suo viso a pochi centimetri dal mio profilo. Mi parlava
nell’orecchio destro, sottovoce, quasi volesse spingere materialmente i concetti
nel mio cervello. Un messaggio subliminale di risveglio passava attraverso
quei suoni.
Dov’è la difficoltà? La difficoltà è che per evadere da questa fottuta prigione devi
essere più furbo dei tuoi carcerieri... e i tuoi carcerieri sono molto, molto furbi,
infatti hanno nascosto la Chiave che ti permette di uscire dalla cella proprio
sotto il tuo naso. In qualunque altro posto per te sarebbe stato più semplice
trovarla, ma non dove loro l’hanno messa.
Pensaci... stiamo parlando di una penitenziario senza sbarre, una prigione
mentale, cioè, in ultima analisi, qualcosa che si trova dentro la tua testa.
E con il dito indice premette tre volte sulla mia tempia destra. Una scarica
elettrica pervase la mia spina dorsale.
La prigione viene edificata in primis dai tuoi genitori, poi dalla scuola e dai
mass media. Grazie a questo genere di educazione la prigione viene a
identificarsi con il tuo stesso modo di pensarti... e tu assurgi al ruolo di
carceriere di te stesso.
“Solo tu puoi tenerti prigioniero. Se identifichi all’esterno di te qualcuno che ha
il potere di tenerti in carcere contro la tua volontà... hai già ceduto la tua
Volontà!” Diceva Draco Daatson.
La prigione è la prospettiva stessa da cui guardi il mondo, il tuo modo di
percepire l’ambiente intorno a te. Loro sono stati estremamente astuti, perché
la prigione in realtà non esiste, esiste solo un modo di vivere da prigioniero, un
quotidiano auto-incarcerarsi. Una reclusione autoimposta all’interno dei tuoi
limiti psicologici. Nel momento in cui pensi e agisci da schiavo per tutta la vita,
non sono più necessarie né mura né sbarre. Da una qualunque prigione puoi
teoricamente evadere, ma come puoi evadere da te stesso? Come puoi evadere
da una visione del mondo? Tenterai di evadere utilizzando inconsapevolmente
la tua vecchia visione del mondo, perché in fondo è l’unica che conosci. Ti
chiederai: “Cosa devo fare, da chi devo andare, per riuscire un giorno a
liberarmi?”
Un topo in gabbia che gira nella ruota.
Nello spazio e nel tempo puoi prendere una laurea oppure imparare un
mestiere, ma non puoi evadere dalla prigione.
Non puoi utilizzare la stessa visione del mondo che ti consente di prendere una
laurea... per liberarti dall’ipnosi planetaria. Perché quella visione del mondo È
l’ipnosi planetaria.
Se la prospettiva da cui percepisci il mondo è mentale e spazio-temporale,
allora hai un solo modo per ingannare i tuoi carcerieri: non spostarti nello
spazio e non aspettare nulla nel tempo. La soluzione è in Utopia e in Ucronia.
Mi segui?
Diciamo che quelli non erano fra i concetti più semplici che avessi mai
ascoltato... ma la seguivo ancora... oramai ero ‘costretto’ a seguirla.
La prigione è la tua stessa mente e il suo modo di agire spazio-temporale. Ogni
metodo per uscire dalla mente è mentale esso stesso, pertanto fa ancora parte
della trappola.
Ecco perché tutti i grandi maestri – compreso Draco Daatson – ribadiscono
che puoi liberarti solo qui-e-ora, fuori dal tempo, in Ucronia (dal gr. ou=non
cronos=tempo) e fuori dalla spazio, in Utopia (dal gr. ou=non topos=spazio).
Cerca di comprendere al di là delle parole: non ti sto dicendo di non fare più
nulla e di non spostarti più da casa tua, ma che puoi farlo in uno stato di
costante qui-e-ora, restando nel Presente. Questo significa andare oltre la
vecchia visione del mondo, entrare nel paese di Ucronia. Questo ti sbalza fuori
dalla prigione, adesso, senza muovere un ulteriore passo e senza aspettare un
altro attimo.

IL LIBRO DI DRACO DAATSON
SALVATORE BRIZZI