lunedì 12 settembre 2011

ADDORMENTATI NELLO STATO DI VEGLIA


Nel mondo ordinario ogni persona agisce per avere approvazione della sua esistenza da parte degli altri mostrando la sua particolare personalità. Alcuni dicono di no, ma basta fare un’osservazione qualsiasi che mette in discussione ciò che credono di essere che subito reagiscono in difesa di ciò che ritengono che sia sotto attacco, che sia la reputazione o attributi di cui si è orgogliosi.
La personalità è un involucro vuoto in cui la stragrande maggioranza delle persone è identificata, crede di essere quell’involucro e gioisce per ogni apprezzamento e complimento fatto a quella personalità e reagisce con risentimento, collera e persino violenza per ogni insulto ricevuto come se i complimenti e gli insulti fossero fatti a sé stessi.
Questa condizione di identificazione, dalla più grossolana alla più sottile, e non ti immagini quanto può essere sottile, molti pensatori del passato, dal più remoto al più recente, l’hanno definita come condizione di persona addormentata seppure in un apparente stato di veglia.
Non è facile far notare questo stato alla cosiddetta persona normale che potresti incontrare per la strada perché è lo stato in cui si trova la quasi totalità delle persone. Se lo dicessi al primo che incontri ti prenderebbe per matto: “Ma cosa dici, sono sveglissimo, ho dormito otto ore da dio e mi sono fatto una doccia bella gelata appena alzato, e ho fatto un’ora di corsa, sono in forma perfetta!”
Stai parlando a una personalità e a un corpo nei quali è imprigionato un essere identificato addormentato. Una persona addormentata, non significa che sia intontita, potrebbe essere con tutti i sensi all’erta come se si fosse fatta di anfetamine. Sta sognando di essere la personalità che crede di essere. Se mai dovesse svegliarsi all’improvviso rimarrebbe stupefatta:”Accidenti che incubo!”
Questi articoli possono dare fastidio perché la trappola si difende, ha un sacco di armamenti.
E’ difficile accettare di non essere ciò che crediamo fermamente di essere e ad ogni tentativo di dimostrarci il contrario viene attuata una netta opposizione.
Le persone pensano che, se venissero tolte le etichette, loro scomparirebbero. Ovviamente non è così, non perderebbero nulla, il risveglio significa non essere più identificati nei ruoli. Non significa che non si farà più chiamare Antonio!
Continuerà a recitare sul palcoscenico come prima ma non penserà più di essere il personaggio che sta interpretando. Magari scoprirà di essere diventato chirurgo per ottenere uno status sociale ambito ma non gli piace affatto tagliare la gente e cambierà professione. O non penserà più di essere Robin Hood e questo comporta degli enormi vantaggi.
A un attore che interpretasse Robin Hood, se qualcuno gli dicesse che Robin Hood è un ladro che usa i poveracci per accumulare tesori facendo finta di essere un paladino della giustizia non gliene può fregar di meno e non reagirà alle offese, ma se si fosse identificato nel personaggio reagirebbe come ad un’offesa alla sua persona.
Una persona non più effetto dell’identificazione è una persona risvegliata ed è libera, è staccata da matrix. La sensazione di spazio infinito che si prova non può essere espressa a parole. Inoltre non è più limitata ad essere l’individuo così come è da sempre stata riconosciuta ma può essere ciò che più gli aggrada.
Diversamente le persone identificate sono suscettibili a tutta una serie di atti desiderati e indesiderati di cui diventano e rimangono prigionieri.
Possono diventare vittime di complimenti interessati o di offese e insulti provocatori e mettersi nei guai o comunque vivere una vita piena di spiacevoli imprevisti, possono accettare qualunque cosa fornita dal mainstream (Matrix) pensando che apporterà miglioramenti alla propria personalità e nella loro vita. Possono diventare consumatori di un mare di cose inutili o anche utili ma solo per essere trend perché altrimenti si è emarginati.
Fanno questo per ottenere approvazione ed ammirazione da altre personalità, giocando inconsapevolmente su questo grande palcoscenico che è il mondo illusorio, che gli antichi chiamano il mondo di Maya, credendo che sia reale.
La pubblicità che coinvolge le emozioni e l’idea di essere migliori di qualcun altro funziona solo con persone addormentate.articolo completo