domenica 30 settembre 2012

NESSUNO LO PUO' AIUTARE..

Chi grida "Forza Grillo!", come una volta si gridava "Viva Zapata o Pancho Villa" non ha capito che è lui e solo lui l'artefice di un possibile cambiamento. Non deve votare per il MoVimento 5 Stelle, ma per sé stesso e se non rischierà nulla, se farà il guardone della politica nell'attesa di un nuovo vincitore, l'Italia rimarrà il Paese pietrificato degli ultimi 150 anni. E lui, come cittadino, non conterà mai uno, ma zero, il numero che contraddistingue chi resta alla finestra, chi non si impegna per la società in cui vive.
In Italia, come disse Ennio Flaiano, si accorre sempre in soccorso del vincitore, qui milioni di fascisti divennero democristiani e comunisti nel giro di una notte di aprile, nel 1945 a guerra perduta. E' un Paese senza colpe, che non processa mai sé stesso, che ha persino vinto la Seconda Guerra Mondiale dopo l'otto settembre, ma che senza l'intervento degli Alleati avrebbe oggi statue al duce in ogni piazza d'Italia. Che bombarda la Libia di Gheddafi subito dopo aver firmato un trattato di pace. Un Paese femmina, che ama l'uomo forte, si chiami Craxi, Berlusconi o Mussolini, ma che lo appende per i piedi alla prima tempesta. Una penisola di particolarismi, di familismi, di favori dati e ricevuti, di consorterie, di massonerie e mafie. Un cerchio magico formato da chi vive di Potere e da coloro che sopravvivono con le briciole che gli vengono lanciate sotto il tavolo. Milioni di persone partecipano al banchetto dello Stato da decenni, come a un ristorante che fornisce pasti gratis.
L'italiano vive in Italia da turista, come se fosse all'estero, come se la strada in cui abita, la città in cui è nato, lo Stato non gli appartenessero. Vive in un mondo a parte, con indifferenza, talvolta con la spocchia dell'osservatore che non si mette mai in gioco. Crede ai miracoli, che in questo strano Paese talvolta avvengono, e confida nella Divina Provvidenza mentre critica ferocemente le Istituzioni seduto in poltrona quando ascolta i talk show delle solite facce, a cui delega la sua vita, e dei soliti vuoti ritornelli che nessuno canta più. Questo Paese ha digerito tutto, dalle leggi razziali, al fascismo, alla P2, ai patti tra lo Stato e la mafia, alle stragi, alle morti dei suoi eroi da Borsellino ad Ambrosoli. Ha lo stomaco di un anaconda che digerisce un coccodrillo. Nessuno lo può aiutare, niente lo può cambiare, nulla lo può salvare, se prima non cambia sé stesso.



sabato 29 settembre 2012

LA POLITICA DELLA CARENZA


Io qui parlo di ciò che colpisce al cuore i diritti umani e la dignità umana riscattati dopo 5.000 anni di abietta schiavitù in Europa. E quanto segue è terribilmente importante, per chi sa capire. Non sono molti questi ultimi. Il fatto è che la stragrande maggioranza degli intellettuali sceglie di ignorare gli aspetti più micidiali della recente evoluzione storico-economica europea per un motivo, che non è sempre convenienza o asservimento a un Potere, ma è qualcosa di molto più umano: terrore. Quando posti di fronte a ricerche molto ben documentate come la mia, o, molto più autorevoli sono quelle degli studiosi che mi accompagnano, essi, gli intellettuali, si fanno prendere dal panico, un terrore incontenibile e intimo causato dal fatto che in effetti le cose stanno veramente come noi diciamo. Essi non sono equipaggiati per affrontarle, e la violenza della loro reazione – siamo complottisti, pagliacci, prezzolati, dementi ecc. – è proporzionale a quel terrore. Per voi pochi capaci di reggere la realtà, eccola.
Il saggio politico di fama mondiale più scentrato dell’epoca moderna è di certo La Fine Della Storia di Francis Fukuyama. Se c’è una cosa che si è evoluta in aspetti inediti, e agghiacciati se si vuole, negli ultimi 20 anni è proprio la Storia. Fukuyama, un Neoconservatore americano, pensò che col crollo dell’Unione Sovietica la partita della Storia fosse stata vinta del capitalismo del libero mercato, quello dei consumi in veste democratica, e che in effetti non vi sarebbe stata altra significativa evoluzione. A parte l’aver clamorosamente mancato il cosiddetto Scontro della Civiltà (Samuel P. Huntington) insorto dopo la nascita dell’islamismo radicale negli tardi anni ‘80, Fukuyama non ha saputo vedere quale abisso di oscurantismo si stava aprendo in Europa, che avrebbe portato all’attuale Eurozona e alla crisi di cui tutti siamo preda. Questo, credo con quasi certezza, è accaduto perché l’intellettuale americano vive in quella parte del mondo, e come quasi tutti gli americani non capisce niente di Europa, proprio non ce la fanno a capirci.
Lascio Francis, di cui ci interessa poco, e vengo al punto. Ciò che tutti voi state osservando come crisi dell’euro, crescente disoccupazione, pressione per aumentare la produttività diminuendo i redditi, tagli alle spese sociali e aumenti delle tasse, fallimenti aziendali a catena, montante insicurezza economica, crescente e inaudita povertà, perdita di sovranità di Stati e parlamenti – le Austerità in altre parole – non è altro che la veste attuale di un’evoluzione micidiale del Vecchio Continente che io chiamo laPolitica della Carenza. Essa trova le sue radici nel lavoro di uomini legati a doppia mandata al Vaticano negli anni ’30, e oggi è fermamente nelle mani dell’Opus Dei e dei maggiori ‘rentiers’ europei, coi favori vaticani non troppo distanti, anche se traballanti (vedi la corrente gesuita). La Politica della Carenza è un mostro, di gran lunga peggiore del fascismo, perché essa ha compiuto il prodigio dell’essere supinamente accettata da 27 Stati sovrani e da milioni di persone senza necessitare l’uso di armi o di squadre della morte, e i danni che sta portando sono immensamente superiori al fascismo (si pensi solo che le perdite finanziarie della disoccupazione negli ultimi 20 anni superano quelle di tutte le guerre della Storia). Infine, mentre le dittature erano facilmente identificabili e quindi colpibili, la Politica della Carenza no, anzi, è vista e propagandata come virtù economica. E la gente ci casca.
Ma cos’è esattamente? Come ho scritto nel mio saggio Il Più Grande Crimine 2011, dopo l’avvento della democrazia e dopo il conseguente riscatto di enormi masse verso un’esistenza più agiata ma soprattutto tutelata da diritti, l’obiettivo primario delle elites finanziarie e grandi industriali (Neomercantili), e in particolare dei ‘rentiers’ europei – cioè gli apparati di potere che per ‘diritto divino’ estraevano immense ricchezze dal lavoro altrui – fu uno solo: tornare a sottomettere quelle masse immense di esseri umani che, da poco più che mandrie di semi-animali totalmente asservite ai lussi dei ‘rentiers’, avevano acquisito istruzione, diritti, e soprattutto avevano assaggiato l’agio dei consumi. Questo, i ‘rentiers’, non l’accettarono mai, perché è ovvio che se la persona acquisisce i mezzi per rivendicare una fetta della ricchezza comune, e se queste persone divengono centinaia di milioni, la fetta di ricchezza che non andrà più ai ‘rentiers’ è enorme, e a loro questo non andò mai giù. Non solo: questi cittadini erano divenuti ‘arroganti’, ardivano reclamare sempre più diritti con sempre maggiori risorse, e i ‘rentiers’ si chiesero allarmati “ma di questo passo che ne sarà di noi?”. Non solo: il Vaticano vide sciami di fedeli staccarsi dai suoi ignobili ricatti superstiziosi, quindi dal suo controllo, proprio perché quelle persone stavano acquisendo una sicurezza economica e un’istruzione superiori al passato. Era finita l’epoca in cui la parola del parroco, e non di rado il suo diritto assoluto a stuprare le figlie del contadino/bracciante, erano la condicio sine qua non per l’assunzione di quell’uomo presso il latifondista, cioè la sottomissione in schiavitù di milioni di famiglie alla Chiesa. Era finita l’epoca in cui l’ignoranza sorella della povertà spingeva centinaia di milioni di esseri umani a subire senza fiatare le ignobili angherie della vampiresche elites benedette dal diritto divino sancito dai Papi.
Questi cambiamenti epocali a svantaggio di ‘rentiers’ e della Chiesa più retriva avevano ricevuto un impulso formidabile non solo da Illuminismo, Socialismo, Relativismo e altre correnti di pensiero europee, ma in epoca più recente anche da un’altra formidabile fucina sociale: gli Stati Uniti d’America. Negli USA il capitalismo dei consumi era divenuto un volano di una potenza incontenibile. Tutti, anche se solo vagamente, sappiamo come si sia edificato: il Sogno Americano era quello della famiglia che ha lavoro, casa, ferie, tv, shopping, svaghi, sport e che promette alle generazioni successive la medesima cosa, di più. Sappiamo che questo schermo nascondeva un’avidità mostruosa di profitti delle Corporations, una democrazia di plastica e parrucchini, e imprese coloniali intrise di sangue nel Terzo Mondo. Ma si faccia molta attenzione. Il capitalista americano doveva per necessità concedere alle masse almeno una cosa: sufficiente agio e democrazia affinché questi spendessero, oliando così una portentosa macchina di produzione, consumi e profitti. Le parole chiave sono SUFFICIENTE AGIO E DEMOCRAZIA. Esattamente ciò in cui i ‘rentiers’ e il Vaticano videro l’origine del loro incontenibile declino fra l’inizio del ‘900 e il boom del dopoguerra. Presero così ad odiare il modello americano, e a pensare a come distruggerlo qui in Europa, dove si era affermato in modo totale.
Non sto ora a riscrivere ciò che ho già pubblicato ne Il Più Grande Crimine (2011), cioè come si evolse il piano dei ‘rentiers’ e del Vaticano. Ricordo solo i passaggi principali. L’idea era dunque di riportare le masse europee a uno stato di povertà e carenza di diritti tale da ridurle alla sottomissione, quell’ordine sociale perduto ormai da decenni. Bisognava trovare il modo di costringere intere nazioni alla “singola ideologia del sacrificio” (Parguez, 2010), a una deflazione dell’economia su scala gigantesca, là dove si sarebbero ricreati gli “eserciti di riserva dei disoccupati” (Marx), con la creazione di sacche di nuova povertà su scala inaudita, e dove il mondo ideale degli economisti Neoagrari avrebbe trionfato, quel mondo dove i governi sono cartoline di rappresentanza privi di ogni potere reale, e dove non esiste la moneta nelle mani dello Stato, perché tutto si regola magicamente negli equilibri dei mercati (Ricardo, Walras, Jevons, Menger). Ecco nascere la Politica della Carenza.
Come si schiacciano milioni di persone sotto un volere e sotto interessi che esse non hanno mai votato e che le penalizzano a favore di pochi privilegiati? Con una psicosi di massa, semplice. Gli anni dal 1950 al 1989 sfornarono le psicosi del pericolo rosso sovietico, la Guerra Fredda, la strategia della tensione in Italia, poi quelle delle guerre balcaniche, poi quelle delle epidemie di massa Aids, Sars, Aviaria, Mucca Pazza ecc., poi quelle della Jihad planetaria di Al Qaida. Era nata la Politica della Paura, dove i consensi e quindi la sottomissione di intere popolazioni contro i loro reali interessi venivano ottenuti perché gli elettori, preda di ansie mediatiche, si arrendevano alla promessa di ‘protezione’ dei partiti forti. Ciò permise a diversi temi d’interesse strettamente elitario – dal complesso militare industriale, al mostro della farmaceutica, a quello della colonizzazione neoliberista dell’Est Europa, fino all’esecuzione capitale di una sfilza di diritti civili in diversi Paesi avanzati – di propagarsi con velocità fulminea sotto i nostri nasi. I ‘rentiers’ e il Vaticano capirono già dagli anni ’30 che la via più efficace per riconquistare il mondo feudale perduto – milioni di esseri umani intimoriti e indifesi per mancanza di reddito e quindi di diritti, da guidare alla sottomissione più abietta – era di creare un’altra psicosi di massa. La psicosi della crisi, di una crisi enorme, talmente travolgente da costringere alla resa anche gli Stati stessi, che quindi proclamassero l’INEVITABILITA’ della “singola ideologia del sacrificiodella deflazione dell’economia su scala gigantesca, là dove si sarebbero ricreati gli “eserciti di riserva dei disoccupati”, con la creazione di sacche di nuova povertà su scala inaudita, e dove il mondo ideale degli economisti Neoagrari avrebbe trionfato, quel mondo dove i governi sono cartoline di rappresentanza privi di ogni potere reale, e dove non esiste la moneta nelle mani dello Stato”.
Il loro lavoro di pianificazione, sempre spiegato ne Il Più Grande Crimine 2011, richiese 70 anni. Gli strumenti per creare la crisi, quella crisi immensa e travolgente, furono identificati nell’economia monetaria. Cioè: se si toglie allo Stato il potere di emettere la sua moneta; se questo Stato viene messo nelle condizioni di dover prendere in prestito la moneta dai grandi capitali privati; se si toglie alle Banche Centrali degli Stati il potere di garantire la spesa dei governi per cittadini e aziende; se si impone la regola dei pareggi di bilancio agli Stati che avevano alti debiti, lasciando così a secco tutto il settore produttivo e dei redditi; se si deregolamentano le banche e le si lascia fare truffe colossali; questo non può che innescare la disintegrazione dell’economia di quei Paesi senza possibilità di riscatto. Proprio una carneficina economica epocale, una crisi epocale. Dalla crisi, che oggi viviamo sulla nostra pelle, nasce la psicosi. Ed eccola la psicosi e la sua applicazione: la Politica della Carenza.
C’è la crisi degli spread. La crisi dell’euro. La crisi delle banche fallite, la crisi dei mercati, la crisi del debito, la crisi del deficit, lacrisi non dà lavoro, la crisi distrugge aziende, la crisi abbassa gli stipendi, la crisi alza le tasse, la crisi richiede sacrifici, la crisimanda a spasso gli operai, la crisi non dà lavoro ai giovani, la crisichiude i rubinetti dei crediti, la crisi è ovunque, la crisi non si ferma, la crisi ti fa rassegnare, la crisi non sai come prenderla, non la capisci, è più grande di te. La crisi crea CARENZA, non c’è lavoro, non c’è liquidità, non ci sono spese pubbliche, si deve risparmiare, non ci sono investimenti, non ci sono case a prezzi umani, non ci sono mutui, non ci sono crediti, non ci sono quindi consumi, non ci sono profitti per le piccole imprese, non ci sono redditi sufficienti, non ci sono alternative, non ci sono alternative! C’è carenza, e tu non ti puoi licenziare da un posto di lavoro infame a tempo determinato a 890 euro, o da un posto di lavoro infame dove ti spremono la vita umiliandoti, c’è carenza di lavoro. Non possiamo salvare dalla disoccupazione le famiglie dei lavoratori Fiat o Alcoa, e spedire al macero le rispettive aziende, con un New Deal rooseveltiano, c'è carenza nelle casse dello Stato, che non ha neppure più la sua moneta. Non puoi evitare di indebitarti per fare quella risonanza magnetica urgente, perché c’è carenza di servizi. Non puoi pagare i tuoi operai, c’è carenza di crediti. Non puoi sposarti, c’è carenza di mutui per un reddito come il tuo. Non puoi protestare, c’è carenza in casa tua e se perdi quel poco che hai sei finito. E hai paura.
Hai paura che anche quel poco che c’è può sparire. Ti dicono che devi accettare il ‘risanamento’, sai che ti fa morire, ma lo accetti per paura, perché c’è carenza, e non sai come girarti. La crisi ti assilla, e se peggiora? Ti propongono la Chemioeconomia, la accetti per paura della carenza. Ti propongono tutto e accetti tutto, lungo la una strada che tu non vedi ma che si chiama Spirale dellaDeflazione Economica Imposta, una spirale che porta dritti al feudalesimo dei diritti e dei redditi, la Grecia di oggi, 450 mila bambini denutriti e gente che si scalda d’inverno nell’auto dei vicini col diesel rubato dai camion. In Grecia, non a Calcutta. Ti propongono la morte delle prerogative del tuo Stato di proteggerti, e tu l’accetti, perché c’è carenza. Lo Stato stesso l’accetta, per lacarenza, come accaduto alla Repubblica Italiana l’11 novembre 2011, dove la carenza di compratori dei nostri titoli di Stato, causata UNICAMENTE dall’euro, ha imposto un rovesciamento di un governo eletto e l’esautorazione di Camera e Senato.
La carenza economica ti ricatta, e se diventa come oggi un’epidemia continentale ti annienta la testa. Lo ripeto: ti obbligano ad accettare l’inimmaginabile reso plausibile. Il TUO parlamento sta seduto ad aspettare che la TUA finanziaria sia letta e approvata da gente che sta all’estero, poi e solo poi può balbettare qualcosa (Fiscal Compact). Il tuo Stato deve indebitarsi con le banche per dare miliardi a un fondo da cui gli verranno prestiti che dovrà ripagare spremendo a sangue i cittadini e le aziende… cioè dobbiamo fare un debito per comprare la mazza con cui ci spaccheranno le ginocchia (Meccanismo Europeo di Stabilità MES). Una lobby di un centinaio di ‘rentiers’ (ERT) scrive la regola secondo cui l’Italia sarà approvata dai mercati solo se i risparmi saranno trovati nella Sanità e nelle pensioni, e questa regole diventa legge italiana (Europact).  Abbiamo accettato l’inimmaginabile reso plausibile perché c’è carenza. Stiamo impoverendo il Paese verso un’economia kosovara, verso il sogno dei ‘rentiers’ e del Vaticano, perché c’è carenza, e l’accettiamo perché la carenza non ci dà alternative.
Va compreso, vi prego con tutto me stesso, che quanto descritto è reale, e va ben oltre i più arditi sogni dei capitalisti Neoliberali o Neoclassici. Ciò che le elite dei ‘rentiers’ e dei servi dell’Opus Dei hanno creato in Europa è precisamente un percorso di ritorno a condizioni di tale tracollo economico da riportare milioni di persone all’abbruttimento e alla paura delle epoche feudali. La Politica della Carenza non è più Neoliberismo, è Neofeudalesimo.

Ma come sono identificabili i ‘rentiers’ esattamente? La risposta è piuttosto semplice se si volge lo sguardo al passato: i nobili, i latifondisti, gli oligarchi, e già dai primi anni del XX secolo gli speculatori finanziari. Oggi la cosa è più complessa. Scomparsi duchi e baroni, e i latifondisti delle corti borboniche, i ‘rentiers’ hanno dovuto modernizzarsi, cioè apprendere un mestiere almeno di facciata, pur sempre ricavando le loro fortune dal sudore e dalle abilità di altri. La famiglia Agnelli in Italia è un esempio. Forse i più inetti produttori di auto del mondo occidentale per quasi un secolo, sono sopravvissuti e hanno goduto di immensi privilegi grazie allo sfruttamento di generazioni di immigrati meridionali e a sussidi di denaro pubblico in quantità grottesca. Ben altri autori hanno documentato tutto ciò.

‘Rentiers’ della più tradizionale specie sono ancora i rampolli di famiglie europee di altissimo lignaggio. Probabilmente la famiglia ancora oggi più ricca di Germania è quella che discende dalla casata Thurn Und Taxis, proprietari immobiliari e terrieri da epoca feudale, con un ramo italiano di tutto rispetto. Un altro nome è quello del Visconte Etienne Davignon, di origine belga, ma notorio soprattutto perché è stato il gran cerimoniere del più segreto e controverso club di Globocrati (definizione dell’Economist) al mondo: il Bilderberg. Si legga a pagina 45 del mio Il PGC 2011 la impressionante lista di potentissimi internazionali che appartengono alla corte di Davignon. Altro nome di rilievo è quello dell’attuale presidente del Consiglio Europeo Herman Von Rompuy. Ma ve ne sono migliaia, includendo le diverse case reali ancora parassitarie in Europa. Per costoro è persino intuitivo capirlo, la crescita di blocchi di milioni di cittadini benestanti e tutelati da crescenti diritti fu, e rimane, una bestemmia al loro diritto ‘divino’ di essere le elites in controllo della ricchezza planetaria. La Politica della Carenza è vista da costoro come la penicillina dell’ordina naturale delle cose: il loro potere.

Oggi l’Italia, e l’Europa, vedono crescere coorti di banchieri ‘rentiers’, cioè affaristi i cui istituti di credito sono stra-falliti ma che godono delle rianimazioni dei gentili Mario Draghi e Mario Monti, David Cameron o Mariano Rajoy, a suon di favori miliardari per favorirne la ricapitalizzazione (cioè acquisti di quote societarie), che altrimenti sarebbe impossibile. In Italia i nomi di Monte dei Paschi e Unicredit sono in primo piano in ciò. Va compreso che queste grandi banche oggi non necessitano più dell’economia reale, quella dei redditi-consumi-produzione, poiché ricavano appunto margini enormi dalla protezione dei governi e delle Banche Centrali, possono giocare con assets finanziari assai più che con i crediti, per cui poco gli importa se il Neofeudalesimo dimezza lo standard di vita di noi cittadini e aziende.

Ma ben oltre le banche, spesso incolpate di cose inesatte, vi sono i ‘rentiers’ degli Hedge Funds, i grandi speculatori, coloro cioè che grazie a una deregolamentazione scellerata degli scambi finanziari possono oggi sedere in un ufficio e, senza neppure possedere il capitale, giocare d’azzardo sul debito pubblico di un intero Paese come l’Italia. Il meccanismo è complesso, prende il nome di Over the Counter contracts (OTC), shorting e via discorrendo, dove il ‘rentier’ prende in prestito un pezzo di debito italiano, scommette che calerà di valore, collude con tutta una serie di attori finanziari per far sì che ciò accada, e poi incassa fortune incredibili al momento buono. Non ha rischiato quasi nulla, meno che meno un proprio capitale, succhia ricchezza da noi e noi viviamo poi sulla nostra pelle il disastro degli spread e delle Austerità conseguenti (si legga pag. 64 del mio Il PGC 2011). Hedge Funds sono JP Morgan, Bridgewater, John Paulson, Soros Fund, Man Group, BlackRock, Goldman Sachs Asset Management, Blue Crest, Magnetar, Tricadia. In Italia i principali sono: Generali I.A., Azimut Capital Management, Euroimmobiliare A.I., Capitalia I.A., Intesa, Lyxor, Pioneer A.I.M., Pirelli Re Opportunities, Zenit A.I., Duemme Hedge.

Ma ‘rentiers’ sono in Italia anche i magnate dell’imprenditoria che avendo fallito miseramente in qualsiasi ambito innovativo e produttivo, schiacciati come mosche dalla bravura dei concorrenti stranieri, si sono riciclati in due settori: 1) le privatizzazioni, dove acquisiscono a prezzi stracciati grazie appunto alla Politica della Carenza blocchi interi di assets pubblici edificati col lavoro di generazioni, favoriti da criminali pubblici come Romano Prodi o Visco o Bassanini, Padoa Schioppa ecc. 2) l’acquisizione, sempre per mezzo del punto precedente, dei servizi essenziali, quelli di cui nessun essere umano può fare a meno, con strade, treni, telefonia, sanità, gas, luce, e presto anche l’acqua. Sanno che anche se laPolitica della Carenza riportasse povertà semi-ottocentesche fra di noi, noi saremo comunque costretti a pagare quei servizi, a costo di mangiare una sola volta al giorno. Sono profitti garantiti per questi ‘rentiers’, che si chiamano Carlo De Benedetti, Luca C. di Montezemolo, la famiglia Benetton, Cesare Geronzi, Marco Tronchetti Provera, la famiglia Moratti, Roberto Colaninno, Corrado Passera, Leonardo Del Vecchio, Francesco Caltagirone, Antonio Angelucci, il simpatico Della Valle ecc., tutti coloro che si sono gettati qui nell’abbuffata delle privatizzazioni.

Infine, e con una portata demolitrice immensamente superiore, ‘rentier’ si può considerare la Germania stessa, che di fatto ha costruito la sua presente fortuna su altri due punti: 1) sulla gabbia dell’euro e sfruttando l’indebitamento dei noi mediterranei che gli abbiamo comprato l’ira di Dio di prodotti per 30 anni, per poi essere oggi additati come ‘mailai PIIGS’ spendaccioni. 2) sfruttando il lavoro ossessivo e sempre meno pagato di milioni di lavoratori tedeschi che con le riforme Hartz hanno ceduto alle Corporations Neomercantili della Germania una mole immane di forza lavoro tutta goduta da chiunque tranne loro, perché il frutto di essa, i prodotti, sono esportati in tutto il mondo a beneficio di altri, mentre i profitti sono solo delle Corporations. La Germania dei Neomercantili – unitamente a tutte le industrie similmente ‘rentiers’ della UE fra cui le poche italiane –  ha un interesse diretto che milioni di europei vengano impoveriti drammaticamente dallaPolitica della Carenza. Berlino sogna di trovare a pochi chilometri a sud di Monaco di Baviera masse di disoccupati alla disperazione pronti a lavorare per le succursali tedesche, o per le imprese italiane acquisite dalla Germania, a stipendi quasi cinesi. Sarebbe una delocalizzazione a due passi da casa e in più in un Paese, come l’Italia, o come la Spagna, dove le infrastrutture sono modernissime. Naturalmente, ai ‘rentiers’ Neomercantili non importa un accidenti se i nuovi poveri neofeudali europei smetteranno di comprargli i prodotti. I managers di queste Corporations guardano con 40 anni di lungimiranza, e sanno che i nuovi immani mercati di domani non sono qui, ma in Brasile, Cina e India. Là devono competere. Qui gli schiavi al lavoro.

Sull’Opus Dei è stato scritto e pubblicato di tutto. Trovare le prove però del loro coinvolgimento nella creazione della micidiale macchina di impoverimento sociale automatico che si chiama Eurozona è semplice: l’economista francese ed ex insider del governo Mitterrand, Prof. Alain Parguez, ha personalmente testimoniato l’appartenenza all’Opus Dei del padre creatore di tutto il disegno dell’Europa moderna, l’onnipotente Jaques Delors, che fu anche a capo della Commissione Europea dall’85 al ‘95. A questo, l’accademico parigino aggiunge: “E tutti i membri dei consigli economici del Papa sono uomini dell’Opus Dei, la maggioranza dei quali proviene dall’università Bocconi di Milano”.


La Politica della Carenza, sostengo con disperata serietà, è oggi la forza dominante di tutto ciò che voi persone conoscete come Unione Europea, come governi tecnici, come ‘risanamento’. La devastazione che essa mira a portare fra centinaia di milioni di famiglie degne e ignare ha appena ora iniziato a far sentire i propri fetidi morsi con le Austerità. Non si fermeranno davanti a nulla, a meno che quelle milioni di famiglie rompano la maledizione dell’ignoranza su cui i ‘rentiers’ contano per distruggerle e si ribellino. L’Illuminismo ci riuscì 250 anni fa. Oggi si inizia da qui:

venerdì 28 settembre 2012

MANCANO MENO DI TRE MESI AL 21 DIC 2012...

Mancano meno di tre mesi al 21 Dicembre 2012 e già in tanti parlano della più grande “bufala” di tutti i tempi. Centinaia di libri scritti in tutto il mondo sull’argomento e migliaia di associazioni, gruppi, comunità... ispirate ai disastri naturali e alla fine del mondo oppure al cambiamento vibrazionale e al risveglio planetario, previsti per il 21 Dicembre 2012... E se poi non succedesse nulla?


Come ho scritto nei miei libri – in particolare in La porta del Mago e La sconfitta di Cronos – chi ha un minimo di sale in zucca non si sta aspettando la fine del mondo per il 21 Dicembre. Non è mai stato previsto dai Maya, né dagli Hopi, né da nessun altro. È letteralmente una leggenda metropolitana, alla diffusione della quale hanno principalmente contribuito proprio giornalisti e case cinematografiche attraverso evidenti travisamenti, spesso intenzionali, di tutto il fenomeno. D’altra parte fa più notizia un titolo come “I Maya hanno previsto la fine del mondo per il 2012” piuttosto che “I Maya hanno previsto un cambiamento di coscienza per il 2012”.



D’altronde è pure evidente che la storia sta subendo una notevole accelerazione. Non stiamo vivendo un periodo “qualunque”. Secondo gli studi di Terence McKenna, di cui tratto in La sconfitta di Cronos, gli eventi storici non si muovono in maniera lineare ma procedono secondo un’accelerazione esponenziale. Ciò significa che con il passare degli anni (e oramai, dei mesi) viviamo un numero sempre maggiore di eventi nell’unità di tempo, sia a livello personale che sociale.


Sinceramente credo anch’io che il 21 Dicembre, o giù di lì, possa accadere qualcosa di eclatante, magari orchestrato da taluni poteri occulti, che costringa gli esseri umani a una scelta: l’asservimento totale all’oligarchia planetaria oppure la liberazione da ogni struttura limitante. Da anni consiglio alle persone di rendersi il più possibile autosufficienti, non perché io sia convinto che arriveranno tsunami dappertutto, ma perché credo che a un certo punto l’asservimento dei popoli – la filosofia del sacrificio e della carenza – verranno spinti a un livello tale da rendere problematica anche la spesa al supermercato. Allora se vorrai mangiare dovrai sottostare a qualunque limitazione della tua libertà personale.


Ma che accada il 21 Dicembre o un altro giorno non è poi così importante, perché tutto ciò sta già succedendo ora. Io è una vita che mi preparo a essere libero... e non stavo certo aspettando il 2012 per costruire la mia anima. Nel 2013 lavorerò sodo per portare avanti i miei obiettivi (creare comunità, cambiare la politica, divulgare il lavoro alchemico...) così come ho fatto nel 2011 e nel 2012.



Come ci si rende liberi, indipendentemente dalle scadenze del calendario Maya? Diventando qualcosa di realmente diverso rispetto al proprio apparato psicofisico e alle forme pensiero che lo circondano. Chi diviene libero dai suoi attaccamenti e dalle sue ansie, è divenuto libero una volta per tutte e non si interessa ai possibili accadimenti del 21 Dicembre, quando, come dice Antonio Albanese in un suo famoso sketch, mancheranno quattro giorni a Natale.


L’aumento dell’energia vibratoria terrestre – testimoniata anche dall’aumento della temperatura – e l’accelerazione degli eventi, stanno facendo in modo che le forme pensiero umane incomincino a scollarsi. Questo può determinare nei terricoli due reazioni molto diverse. Da una parte, coloro che si rendono conto che questi pensieri sono solo dei parassiti dicono: “Meno male che adesso a livello planetario è arrivata un’energia che mi sta aiutando a liberarmi di questa spazzatura!”
Proprio così. Perché chi fa un lavoro su di sé sarà avvantaggiato enormemente.


In tempi normali scrollarsi di dosso questi parassiti è molto difficile. Ma in questi tempi è tutto più accelerato e si sta producendo una tendenza al distacco naturale delle forme pensiero. È proprio come se il pianeta lavorasse già sulle forme pensiero con un martello pneumatico e si stesse occupando lui stesso di staccarcele. Basta assecondarlo.


S.Brizzi Link




mercoledì 26 settembre 2012

LE BOLLE PAPALI CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO

La lettura di questo articolo è impegnativa ma ha un’importanza vitale nella comprensione del mondo occidentale moderno e dei fatti storici che lo hanno portato allo status quo. Parla di come la legge universale del Libero Arbitrio nel corso della storia sia stata sfruttata e distorta dalla forze del Male per imprigionare ed asservire gli esseri umani. Se oggi le cose non vanno come vorremmo, è perchè noi abbiamo dato il nostro consenso affinchè accadessero, anche se non ne siamo consapevoli perchè questo ci è stato estorto in malafede con l’inganno. Tutto ha avuto inizio il 18 novembre del 1302, la data della pubblicazione della Bolla Papale di Papa Bonifacio VIII intitolata “Unam Sanctam Ecclesiam” le cui ripercussioni storiche fanno ancora oggi in modo che noi alla nascita diamo il nostro consenso per essere di fatto sfruttati come schiavi per tutta la vita. Armatevi di pazienza e scoprirete come…

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LA BESTIA E' INSAZIABILE


Il termine bestia deriva dal latino, il suo significato etimologico voleva rappresentare una belva violenta, solitamente cieca, originariamente infatti questa parola veniva usata per identificare animali molto feroci e violenti destinati al combattimento nei circhi: la bestia è stata la prima agghiacciante paura dell'uomo. Nel linguaggio figurativo esprime anche un animale spaventoso che non si può controllare o domare il quale ostenta violenza e furia inaudita in grado di prendere il sopravvento su tutto e tutti. La bestia per gli italiani è rappresentata dal suo apparato statale contraddistinto dai suoi organi istituzionali e dai suoi vari dipartimenti parastatali. Questa bestia ormai è senza più controllo, nessuno riesce più a domarla, combatte quotidianamente con i suoi artigli (Agenzia delle Entrate ed Equitalia) per strappare e lacerare la carne e le viscere dalle sue prede (contribuenti italiani). La bestia è insaziabile, più mangia e più vuole mangiare, non si stanca, non dà cenni di tregua nemmeno vedendo le sue prede accasciarsi al suolo esanime o in procinto di morire.

Nessun gladiatore (leggasi forza o farsa politica) riesce a sedarla o a calmarla, non si ferma con il suo ringhio insidioso, non teme di spaventare a morte e far scappare tutte le sue prede, rimanendo pertanto priva di sostentamento. La  bestia non la puoi uccidere, non la puoi nemmeno tramortire o indebolire con qualche azione offensiva, perchè non  hai la forza e nemmeno i mezzi adeguati per contrastarla, quello che puoi provare a fare è pensare di sfiancarla, soffocarla, meglio ancora portarla ad asfissiarsi da sola per mancanza di ossigeno. Questo riflettendoci bene si sta già verificando, senza che nessuno si sia mai industriato ad implementare questa strategia. I suoi artigli ed i modi in cui essa incute paura e timore (metodi di oppressione e indagine fiscale basati sulla presunzione oggettiva e sulla determinazione indiretta del reddito complessivo del contribuente) stanno creando le condizioni ideali per una lenta e dolorosa morte per asfissia. Il nostro paese infatti sta vivendo una silenziosa fuga di piccoli e medi imprenditori (nonche piccoli risparmiatori) che abbandonano la nazione con le loro famiglie ed i loro capitali.

Non si tratta di delocalizzazioni, ma di vere e proprie migrazioni con fuoriuscita di risorse preziose, sia finanziarie che umane, che negli anni precedenti avevano prodotto indotto occupazionale e generato un consistente gettito fiscale. L'utilizzo sempre più disinvolto di strumenti di accertamento sintetico del reddito (leggasi redditometro & company), che ormai denotano più uno stato di polizia fiscale che un legittimo processo di verifica fiscale, produrrà un database di oltre cinquanta milioni di contribuenti, tutti potenziali evasori da dare in pasto alla bestia. Pur tuttavia appoggio in pieno queste misure e questo modus operandi, in quanto produrrà gli effetti completamente opposti a quelli aspettati ovvero il crollo del gettito fiscale negli anni a venire causa costante contrazione degli operatori economici. Così facendo la bestia morirà da sola, si sta scavando la fossa con le sue zampe. Mentre altre nazioni adesso si sfregano le mani dalla contentezza di riuscire ad avere non solo nuovi capitali privati, ma soprattutto nuovi imprenditori, quelli italiani, apprezzati ed ammirati in tutto il mondo (tranne nel loro paese) per l'ingegno, il carisma, la capacità e la determinazione nel creare e realizzare imprese di successo, nonché occupazione.

E non lasciatevi intortare da chi vi propone come ricetta la super patrimoniale o la vendita degli asset del patrimonio statale in modo da generare altre nuove risorse con cui alimentare la bestia per renderla ancora più aggressiva o per darle ancora più anni di vita di quelli che non dovrebbe più avere. Abbiate diffidenza nei confronti di questi soggetti che pontificano dalle loro cattedre universitarie o dalle loro testate giornalistiche profondendo la verità assoluta ed erigendosi a pionieri del cambiamento. La bestia deve essere soffocata, non vi è ideologia, dottrina filosofica o modello economico che possa servire in questo caso. Dobbiamo lasciare che lavori indisturbata, anzi se possibile aiutarla ad essere più invasiva e presente nella vita di tutti noi, così facendo perirà da sola in poco tempo, trascinandosi dietro tutti gli attori economici e non di cui sino ad oggi si è sempre servita (classe politica, sindacati, enti parastatali, organi di vigilanza e controllo e loro varianti), creando finalmente le condizioni per il vero rinnovamento, quello successivo ad ogni  salutare operazione tabula rasa. Della bestia a quel punto rimarranno ricordi e racconti, intrisi di mistero e orrore, degni della migliore narrazione orale di ogni grande popolazione del passato.




martedì 25 settembre 2012

sessanta milioni di persone che ascoltano favole

Con un'informazione libera l'Italia cambierebbe in 24 ore. I giornalisti italiani si suddividono in tre categorie: gli indipendenti (pochi, eroici e spesso emarginati), gli schiavi (tantissimi, sfruttati e pagati 5/10/20 euro a pezzo) e i Grandi Trombettieri del Sistema, nominati in posizioni di comando dai partiti e dalle lobby (direttori di testata, caporedattori, grandi firme, intellettuali per meriti sul campo). Sabato scorso a Parma tecnici e esperti hanno discusso per ore di inceneritori, dei danni alla salute, della loro assoluta inutilità, di rifiuti zero, dei tre miliardi di debiti di Iren, società quotata in Borsa e posseduta in maggioranza dai Comuni targati pdmenoelle. Nulla di tutto questo è stato riportato. La piazza vuota, semi vuota, quasi piena è stato l'unico argomento di interesse (in piazza della Pace erano presenti 3.000 persone e decine di migliaia erano collegate in streaming). Parlare d'altro per non parlar di niente.
Il conflitto di interessi tra informazione e potere economico e politico è diventato insopportabile. La maggior parte degli italiani è informata da sette televisioni e tre giornali. Rai1, Rai 2 e Rai 3 sono occupate dai partiti, Canale 5, Italia 1 e Retequattro sono di proprietà di Berlusconi, a capo di un partito, la7 appartiene a Telecom Italia. La Repubblica è di De Benedetti, tessera numero uno del Pdmenoelle, La Stampa è della famiglia Agnelli, gli azionisti di riferimento del Corriere della Sera sono le banche e Confindustria. Siamo manipolati dai partiti, dalle banche e dalle industrie che, attraverso i media, stravolgono la realtà. L'Italia è un'Isola dei Famosi, un reality show di sessanta milioni di persone che ascoltano favole, racconti fantastici in dosi così massicce e da così lungo tempo da aver trasformato il Paese in un gigantesco Truman Show in cui la verità è menzogna e la menzogna è verità. Più il Sistema si decompone, più i media ne diventano l'ultimo feroce baluardo (dopo infatti non c'è più alcuna difesa) perdendo ogni ritegno e vergogna. Gli attacchi al MoVimento 5 Stelle sono diventati parossistici, quotidiani, bipartisan, falsi, con notizie inventate di sana pianta, diffamatori verso chi non ha mai governato, rubato, che non candida condannati, non vuole poltrone o rimborsi elettorali. Il gioco al massacro è così chiaro, evidente da essere diventato imbarazzante, paradossale, quasi comico per chi lo pratica.
Vorremmo però sapere qualche cosa di più su chi ci informa. Una questione di reciprocità. Il perché talvolta non riportano i fatti, se sono costretti o se è una loro attitudine. Vorremmo sapere quali direttive ricevono da parte dei loro giornali o telegiornali. Perché fanno le domande che fanno (talvolta tendenziose per dimostrare una tesi a priori). Vorremmo conoscerli più da vicino: i loro nomi, il loro curriculum, i loro pensieri. Vorremmo sapere qual è il loro stipendio, se sono trattati da schiavi nonostante le testate per cui lavorano prendono rimborsi pubblici. Intervistiamo i giornalisti che si presentano agli incontri pubblici e alle manifestazioni e pubblichiamo i video su Youtube. Lo faranno volentieri per salvaguardare il diritto all'informazione. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere.

fonte http://www.beppegrillo.it/2012/09/intervistiamo_i_giornalisti.html#commenti

MEDITAZIONE DI MASSA

Articolo di Gregg Braden.


Studi recenti relativi agli effetti delle preghiere di massa offrono una nuova credibilità alle antiche proposte che suggeriscono chenoi siamo in grado di “fare qualcosa” in merito a tali orrori del nostro mondo, sia presenti che futuri. Essi evidenziano ulteriormente che delle preghiere focalizzate, specie quelle offerte su larga scala, hanno un effetto prevedibile e misurabile sulla qualità di vita durante il tempo della preghiera.

Durante le preghiere, in effetti, le statistiche si abbassano. Quando poi le preghiere cessano, le statistiche ritornano ai livelli precedenti. Gli scienziati sospettano che la relazione tra preghiera di massa e l’attività di individui in comunità è dovuta a un fenomeno noto come l’effetto campo di coscienza.

Studi dell’effetto campo condussero a esperimenti che coinvolsero meditazione e preghiera di massa durante la guerra tra Israeliani e Libanesi agli inizi degli anni 80. Nel Settembre 1983 vennero condotti a Gerusalemme degli studi per esplorare la relazione tra preghiera, meditazione e violenza. Applicando nuove tecnologie per testare un’antica teoria, degli individui esperti nelle tecniche della Meditazione Trascendentale (TM), considerata dai ricercatori della preghiera un tipo di preghiera, vennero posizionati in luoghi strategici dentro Gerusalemme durante il conflitto con il Libano. Lo scopo dello studio era quello di determinare se una riduzione dello stress nel campo localizzato di coscienza si rifletterebbe davvero nel senso di una minore violenza e aggressione su base regionale.




Gli studi di Gerusalemme indicano che il numero di persone necessarie per iniziare questo cambiamento può essere pure più piccolo! I risultati dimostrano che i primi effetti della preghiera/meditazione di massa divennero evidenti quando il numero delle persone che partecipavano all’esperimento era più grande della radice quadrata dell’uno per cento della popolazione. In una città di un milione di persone, per esempio, questo valore rappresenta solo cento individui!

L’applicare i risultati di questi esperimenti localizzati a una popolazione più grande su scala globale conduce a risultati grandi e forse inaspettati. Rappresentando solo una frazione di stime precedenti, la radice quadrata di uno per cento della popolazione mondiale è meno di ottomila persone ! E’ chiaro che questo numero rappresenta solo il minimo richiesto per superare la soglia. Tanto più grande è il numero di persone che partecipa, tanto più l’effetto viene infatti accelerato.

Questi numeri ci ricordano le antiche ammonizioni secondo le quali poche persone possono fare la differenza per il mondo intero.

Forse questo è il “seme di senape” di antiche parabole usate per offrire speranza in circostanze apparentemente di sopraffazione. Essendo evidente questo potenziale, perché non pensare di dirigere un così forte potere collettivo verso le grandi sfide dei nostri tempi ?!…


Copyright Gregg Braden
Articolo inviato alla News-letter Primavera Estate 2004 del sito www.greggbraden.com
Traduzione a cura di www.eoslailai.com

Tratto dal sito: www.stazioneceleste.it



Concludiamo la traduzione e passiamo ad alcune riflessioni. Tutta l’umanitàèchiamata oggi, in questo delicato periodo di transizione, ad esprimere in maniera coesa e coerente la propria unità spirituale. Mai nella storia dell’umanità si sono avute conoscenze tali da offrire ad ognuno il potere di indirizzare il proprio destino e quello dell’umanità verso la timeline desiderata. E mai nella storia recente c’è stata necessità più urgente di quella rilevabile oggi. Crediamo che questa pratica vada considerata come una concreta possibilità di instillare nella coscienza collettiva un frammento del nostro anelito di pace, libertà, purificazione, gioia e amore, e un modo di rivendicare finalmente la nostra divina sovranità.
http://hearthaware.wordpress.com/2012/07/20/prove-scientifiche-delle-meditazioni-di-massa/

Versione italiana: Hearthaware blog

lunedì 24 settembre 2012

GRILLO A PARMA VS GIORNALISTI


Qui sotto un commento al video che mi ha colpito particolorrmente e che voglio condividere con voi:


Grillo è un grande, quello che dice è vero e ha coraggio di spiattellarlo in faccia a tutti, ma non è un leader. Non ha la soluzione in tasca, si chiude dietro i Referendum per dare potere ai Cittadini. non serve a un cazzo! abbiamo bisogno di un leader che decide per i cittadini e DECIDA BENE. Sarebbe come a dire che il pastore chiede alle pecore di scegliere loro un sistema per difendersi dal lupo. E' il pastore che deve munirsi di cane e fucile e sapere bene dove guidare il gregge!

88ARDITO88 3 ore fa

IL DISCORSO DI GRILLO A PARMA

sabato 22 settembre 2012

UN'ALTRA TRANCHE DI CHEMIOECONOMIA E' PRONTA PER NOI


Prima di arrivare ai due summit salva vite e salva nazione “NON ERAVAMO I PIIGS. TORNEREMO ITALIA”, voglio offrirvi, in questa discarica italiana di mezze tacche, sputa letame, frustrati, voltagabbana, fifoni e peggio, la voce di un uomo che molti di voi già conoscono. Lo dico chiaro, e senza togliere nulla agli altri accademici che mi accompagnano, ma quando Alain Parguez, lo storico, l’economista, il filosofo, il combattente, scomparirà dalla scena intellettuale europea una voragine si aprirà, e tale rimarrà per sempre. Perdite ematiche del tessuto umano incolmabili, come Bernard Shaw, Pasolini, Gaber. Questo io penso e ho sempre pensato di lui indipendentemente da ciò che leggerete qui di seguito. Mi si creda, per cortesia. Oggi il prof. Parguez mi ha scritto:
Penso che al di là della guerra di personalità, in Italia c’è una volontà di tacitarvi per completare l’ultima fase di questo colpo di Stato. Persino la democrazia di facciata è morta. Sostengo che voi e i vostri collaboratori siete l’ultimo ostacolo al golpe, poiché l’ingrediente essenziale per la sua riuscita è l’assoluta ignoranza del pubblico su quanto accade. Spero che tu, Paolo, possa convincere i tuoi militanti che ora siamo vicinissimi al punto di non ritorno, e che Rimini e Cagliari sono davvero l’ultima volta in cui la verità potrà essere gridata. I miei colleghi qui in Francia mi assicurano che la gioventù francese è totalmente all’oscuro dei completi trasferimenti di sovranità ai tecnocrati europei. Vorremmo replicare qui quello che tu hai fatto in Italia, ma siamo soli.”
Ieri e oggi le donazioni hanno preso un abbrivio nuovo, incoraggiante. Non siamo ancora oltre la soglia di sicurezza, ma se il ritmo non si spezza i summit si faranno. Il 5 ottobre lo sapremo.
Intanto la European Roundtable of Industrialists (ERT), la lobby europea che ha dettato tutte le Austerità paragrafo su paragrafo, ha sottoposto alla Commissione Europea l’ennesima tranche di chemioeconomia per noi. Il succo del rapporto consegnato a Barroso è questo: inutile impoverire i lavoratori, bisogna anche spremerli a morte sul lavoro, allora sì che funziona.

giovedì 20 settembre 2012

CI TENGONO PER LE PALLE


Questa mattina mi sono svegliato e, poiché l’Universo si espande, ho impiegato più tempo rispetto a ieri per trovare le pantofole.
Mentre facevo colazione, al tg del mattino, tanto per cambiare, si parlava di evasori. L’azienda di famiglia dove due dipendenti lavoravano in nero, il commerciante che non fa lo scontrino, il falso cieco, il falso zoppo, il falso impotente… e riflettendo su questi esempi mi chiedevo: ma davvero queste cose c’entrano con la crisi? Davvero i soldi presi dalle tasche dei falsi ciechi risaneranno la nostra economia? Questo giro di vite viene dato al momento giusto o è totalmente asincrono rispetto a ciò che sta accadendo?
E soprattutto: perché si parla di evasione tutti i giorni, in tutti i tg, con una frequenza che definirei mantrica?

Un mio conoscente –amico di un amico di un amico– che qui chiameremo col nome fittizio di Mr. Goodkat, sicuramente più esperto di me in termini di macroeconomia e geostrategie, mi ha spiegato alcune cosette interessanti. Innanzitutto mi ha fatto notare che l’euro è una moneta non sovrana, ossia non più appartenente a un popolo, ma emessa dalla BCE (Banca Centrale Europea), una banca a tutti gli effetti privata il cui capitale è detenuto –in quote proporzionali al “peso” del singolo Paese– dalle banche centrali, anch’esse private, dei Paesi che hanno adottato l’euro; ma anche da semplici membri UE, come nel bizzarro caso della Gran Bretagna, la quale ha furbamente evitato di adottare l’euro ma detiene una partecipazione per il 16% (più alta di quella dell’Italia) nella BCE. Il che significa che può dire la sua –e anche in maniera importante, perché la sua è la terza partecipazione in ordine di grandezza dopo Germania e Francia– ma non corre gli stessi rischi di chi vola sulle montagne russe di eurolandia come sta accadendo a noi.
Come fa un Paese che ha adottato l’euro a procurarsi la massa monetaria di cui ha bisogno? Semplice, –mi spiega Mr. Goodkat– non potendo emettere moneta per finanziare essa stessa il proprio debito, si deve indebitare con altri soggetti!
Emette cioè titoli del debito pubblico che qualcuno acquista. L’Italia, non potendo più, alla pari delle altre nazioni europee che aderiscono all’euro, battere moneta propria (ha perso la sovranità monetaria), deve sperare che i “mercati” (in realtà, pochi soggetti che sostanzialmente oligopolizzano l’offerta di moneta) acquistino i suoi titoli al saggio d’interesse imposto dai mercati stessi.
Il debito pubblico italiano è detenuto (dati del 2011) per il 56,4% da soggetti italiani, ma per il 43,4% è in mano a soggetti stranieri. Inoltre, altro dato importante, la quota di debito detenuto dalle famiglie a giugno 2011 era del solo 12,7%, il che significa che tutto il resto si trova nelle tasche di banche (italiane e straniere), assicurazioni e fondi (italiani e stranieri). Per fare un esempio, gli investitori asiatici da soli ne posseggono il 6%. Tutti questi soggetti, per usare una terminologia tecnica appartenente al mondo dell’economia… ci tengono per le palle.
Data questa premessa di dipendenza quasi totale dello Stato nei confronti di soggetti privati –continua a spiegarmi Mr. Goodkat– possono realizzarsi le manovre di speculazione. La speculazione è una strategia attuata da parte di banche, assicurazioni e fondi, sia italiani che esteri, per guadagnare sul debito a più riprese. Le tecniche finanziarie sono molte, ma una delle più ricorrenti è la speculazione al ribasso che consiste nel vendere, al prezzo di oggi, titoli che saranno consegnati fra una settimana o fra un mese. Il vero segreto è che non possiedono i titoli che offrono, per cui vendono, poi manovrano i mercati per far scendere il prezzo e quindi ricomprano i titoli a un prezzo più basso, perché l’acquirente se ne vorrà disfare.
Uno stato che non può battere moneta non ha più modo di difendersi rispetto agli speculatori. Non è più un interlocutore forte.
Ma la speculazione è possibile solo perché la legge la consente. Niente vieterebbe al governo di prendere dei provvedimenti che impediscono gli attacchi speculativi almeno sui titoli pubblici, proprio per difendere l’integrità e l’autonomia dello Stato, affinché non diventi una semplice colonia nelle mani di soggetti privati. Per farlo, basterebbe possedere un’etica politica forte e il coraggio di mettersi contro il potere finanziario, coraggio che però i nostri governanti –la cui etica politica si basa sul Codice di Hammurabi– ancora non hanno, perché per rimanere al potere non è del popolo che hanno bisogno, ma della complicità del potere economico.
Gli Stati europei –e quello italiano su tutti– si piegano al ricatto dei poteri oligarchici della finanza internazionale e costringono i loro cittadini, attraverso tasse e sacrifici, a pagare gli interessi a questi speculatori, che in cambio li tengono seduti sulle loro poltrone e li fanno rieleggere manovrando i media. Quando qualcuno non serve più gli interessi dell’oligarchia, si creano degli scandali ad hoc e lo si fa cacciare via. Nel passato fu clamoroso il caso di Bettino Craxi, in realtà uno dei maggiori statisti che abbiamo mai avuto (capace di tenere testa a Reagan nella crisi di Sigonella); più di recente Silvio Berlusconi –checché se ne dica, uno dei più grandi imprenditori che abbiamo mai avuto– e ultimamente hanno occupato i media gli scandali legati alla famiglia Bossi. Un caso da manuale per chi vuole apprendere come lavora l’oligarchia fu quello ai danni del direttore del fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn, accusato di violenza sessuale su una cameriera, costretto a dare le dimissioni e poi totalmente scagionato perché il fatto non sussisteva!
Finché, invece, qualcuno risulta essere molto utile all’oligarchia, ogni irregolarità viene messa a tacere e lo si può persino far diventare Presidente del Consiglio senza nemmeno passare dalla scomoda procedura delle elezioni.
La disponibilità dei nostri politici a piegarsi nella classica posizione ad angolo retto non conosce limiti e non protestano neanche quando gli interessi si fanno così esosi da correre il rischio che lo stato fallisca. Del resto questa prospettiva fa proprio il gioco dei grandi banchieri internazionali: se fallisci perché non puoi più pagare, allora sei costretto a svendere!
Il racconto di Mr. Goodkat a questo punto diventa ancora più interessante.
…continua nella seconda parte.

Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)

mercoledì 19 settembre 2012

Keshe Foundation e Iran saranno il fulcro del nostro futuro?





Keshe Foundation e Iran saranno il fulcro del nostro futuro?
di Ettore Guarnaccia

Fra la fine di agosto e l’inizio di settembre si sono verificati due eventi che potrebbero avere ripercussioni molto importanti sul futuro prossimo dell’umanità e che, pertanto, meritano tutta la nostra attenzione.
Mentre tutti i sistemi, le convinzioni e i dogmi del nostro mondo occidentale si stanno lentamente ma inevitabilmente sgretolando, i paesi del Non-Aligned Movement (NAM) si sono riuniti dal 26 al 31 agosto nelsedicesimo summit NAM ospitato dall’Iran. Pochi giorni dopo, il 6 settembre, una fondazione scientifica belga, con a capo un ingegnere nucleare iraniano, ha presentato una tecnologia avanzatissima che smentisce i dogmi della scienza e della fisica ufficiale e che potrebbe risolvere tutti i problemi più urgenti dell’umanità.
Questi due eventi hanno come fattore comune l’Iran, proprio la stessa nazione epicentro del cyber spionaggio e degli attacchi informatici che stanno caratterizzando la guerra cibernetica, oltre che delle varie operazioni militari e terroristiche in corso in Medio Oriente. La stessa nazione vittima delle ingiuste sanzioni e delle inique misure di restrizione decise dall’ONU e dall’Unione Europea, di un immotivato decreto restrittivo emesso dal presidente degli Stati Uniti, nonché dell’infame propaganda dei mainstream media occidentali che continuano a descrivere l’Iran come uno stato terrorista, un vero e proprio asse del male. Una nazione che, invece, potrebbe diventare il fulcro del nostro futuro.
Il summit NAM e l’isterismo dei media occidentali
Il sedicesimo summit NAM è stato indubbiamente un enorme trionfo diplomatico, con ben 120 paesi, provenienti da cinque continenti, che si sono incontrati a Teheran nonostante Stati Uniti, Israele e Unione Europea abbiano tentato di tutto per isolare, infamare e attaccare in vari modi il paese ospitante. La frustrazione derivante dal fallimento dei miseri tentativi di minarne l’immagine e il grande successo del summit hanno provocato un reazione furiosa ed isterica dell’élite governativa occidentale nei confronti dello stato iraniano.
Mentre centinaia di delegazioni di tutto il mondo intavolavano discussioni con i rappresentanti iraniani e sfruttavano questa opportunità per espandere reciproche relazioni bilaterali, i mainstream media occidentali, notoriamente manipolati, controllati e corrotti, hanno in parte scelto la strategia del silenzio, in particolare in Italia, e in parte deciso di dare voce alla rabbia e al malcontento.
Fra questi ultimi c’erano, in prima linea, importanti testate giornalistiche come The Guardian, The New York Times e The Huffington Post, la cui tattica è consistita nel mettere in discussione l’importanza dell’evento, tentando di ridicolizzare l’immagine e l’ospitalità iraniana, senza tralasciare l’infame pratica di censurare, tagliare e manipolare ad arte le dichiarazioni degli esponenti intervenuti al summit. Il ricorso unanime a pregiudizi, luoghi comuni e ignobili insulti comprova ancora una volta la propaganda falsa ed ingannevole sistematicamente intrapresa dai mainstream media verso qualsiasi antagonista dei corrotti governi occidentali che sia in grado di minacciarne gli obiettivi di controllo, sottomissione e vessazione.
Il summit di Teheran, invece, ha dimostrato che l’Iran non solo non è affatto isolato, ma potrebbe addirittura avere un ruolo centrale e decisivo nell’importante processo di evoluzione tecnologica, di soluzione pacifica dei conflitti, di risveglio delle coscienze e di comprensione del concetto universale di comunità.
La tecnologia della Keshe Foundation
La Keshe Foundation è un’organizzazione senza scopo di lucro registrata in Olanda e con sede in Belgio, fondata dall’ingegnere nucleare iraniano Mehran Tavakoli Keshe. La fondazione, mai nominata da emittenti televisive e testate giornalistiche, studia da qualche decennio i campi gravitazionali, i campi magnetici e l’utilizzo del plasma come fonte di energia libera, con l’obiettivo di sviluppare tecnologia avanzata per l’esplorazione spaziale, come mezzi di trasporto e propulsione, generatori di energia, sistemi medici e sanitari, nonché sistemi di alimentazione per i viaggiatori spaziali.
Gli sforzi profusi negli anni da Keshe e dai suoi collaboratori hanno consentito alla fondazione di comprendere appieno come generare, replicare e controllare campi gravitazionali e magnetici, rilasciando contestualmente specifiche quantità di luce ed energia. La scoperta alla base della tecnologia Keshe, denominata MAGRAVS (Magnetic and Gravitational Field Force), è in antitesi con i principi della fisica ufficiale finora insegnata nelle università di tutto il mondo e stravolge il canonico modello a quark dei neutroni. Secondo Keshe, il neutrone, chiamato anche plasma fondamentale inerziale, è formato dai tre tipi fondamentali di materia, cioè la materia, l’antimateria e la materia oscura, i quali, interagendo reciprocamente allo stato di plasma, generano campi gravitazionali e magnetici. Quando campi magnetici di intensità simile interagiscono fra loro, possono legarsi formando i cosiddetti pacchetti di dinamica sferica i quali, rotando e interagendo, consentono di generare campi magnetici e gravitazionali.
Il neutrone, che al di fuori del nucleo atomico diventa instabile e ha un’emivita di circa 15 minuti, può decadere in un protone e un elettrone che, a loro volta, sono entrambi composti di materia, antimateria e materia oscura. Il processo di decadimento del neutrone rilascia piccoli campi magnetici sotto forma di luce ed energia allo stato libero. La manipolazione del plasma magnetico consente di creare semplici reattori al plasma e, quindi, di generare campi magnetici e gravitazionali, permettendo di controllare energia e materia nei diversi stati di aggregazione: solido, liquido e gassoso. Vi invito a guardare con attenzione il video sotto allegato per una breve rappresentazione della tecnologia.
L’importante conferma scientifica di Giuliana Conforto
La Keshe Foundation afferma che diversi eminenti scienziati hanno valutato ed accettato l’applicabilità della loro tecnologia e, a supporto di questa affermazione, giunge un interessantissimo articolo intitolato “Possiamo vincere la gravità?” nel quale Giuliana Conforto, astrofisica e docente di meccanica classica e quantistica,  evidenzia diverse analogie fra le sue ricerche e i fondamenti teorici di Keshe.
Da tempo, infatti, Giuliana Conforto denuncia il tabù della gravità come un mistero che la scienza ortodossa ufficiale afferma erroneamente di aver definitivamente risolto. Analogamente a M.T. Keshe, ella ritiene che la sfera di circa 300 chilometri di raggio, posta al centro del core cristallino del nostro pianeta e definita dai geofisici “inner inner core”, altro non sia che un wormhole, cioè un buco nero in istantaneo contatto con il sole vero e proprio che possiamo ammirare in cielo. Una rivoluzione astronomica e antropica che identifica questo buco nero come il sol invictus, il sole nero legato al culto di Mitra nato nell’antica Persia (l’attuale Iran, guarda caso) e propagatosi nell’antica Roma, una rivoluzione proposta per millenni e infine cancellata sia dalle religioni che dalla scienza.
In definitiva, Giuliana Conforto ritiene veritiera la tecnologia gravitazionale di Keshe e riconosce che potrebbe realmente cambiare le sorti del mondo, a meno che non venga anch’essa invischiata nei soliti giochi di potere come già accaduto per altre scoperte. Invito personalmente a consultare con attenzione le teorie e le prove che la nostra astrofisica illustra sul proprio sito web poiché le ritengo molto interessanti e in grado di fornire spiegazioni più che plausibili a diversi interrogativi esistenziali dell’essere umano.

Le possibili applicazioni della tecnologia Keshe

La tecnologia individuata dalla Keshe Foundation, già esposta ai rappresentanti dei governi che hanno risposto all’invito e sono intervenuti alle presentazioni ufficiali, può essere applicata in diversi settori come i trasporti, la creazione di nuovi materiali, l’ambiente, la salute, l’alimentazione, l’energia e l’esplorazione spaziale. Questo è già sufficiente per far immaginare in quale misura essa possa realmente cambiare la nostra vita a livello planetario.
In maggiore dettaglio, la tecnologia Keshe consente di ripristinare lo stato originale di salute del corpo umano con una metodologia di cura rapida, senza ricorso a medicinali e senza effetti collaterali, agendo sulla combinazione plasmatica dei campi magnetici che compongono gli atomi di idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto, che sono alla base degli amminoacidi del nostro organismo. Le malattie curabili sono moltissime e comprendono il cancro, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e la cancrena.
Nel settore dei trasporti,  la tecnologia Keshe consente di produrre reattori al plasma a doppio magnetismo, in grado di creare gravità o magnetismo, ovvero attrazione o repulsione rispetto ai campi magnetici planetari e interplanetari, permettendo sia di sollevare automobili, navi o velivoli, sia di viaggiare nello spazio con navicelle che ricreano condizioni simili a quelle che sperimentiamo sul nostro pianeta.
La medesima tecnologia, inoltre, consente di produrre batterie elettriche alimentate al plasma e generatori ad energia libera e pulita con potenza fino a 10 KW senza bisogno di alcun carburante, consente di decontaminare le pericolosissime scorie chimiche e nucleari, nonché di ripulire le dannose emissioni di anidride carbonica nel processo di produzione di acqua pulita. Oltre 300 brevetti sono già stati registrati per diverse applicazioni, ad esempio per la creazione di nuovi materiali conduttivi ad uso industriale. Molto presto ognuno di noi potrebbe essere in grado di costruire autonomamente impianti domestici per la produzione di energia elettrica.


Il possibile utilizzo militare e pacifico della tecnologia MAGRAVS

Come ho già esposto in un articolo precedente, la tecnologia MAGRAVS consente importanti applicazioni in ambito militare, dichiaratamente a scopo difensivo e pacifico, in grado di avere effetti devastanti su qualsiasi tipo di mezzo militare convenzionale con qualsiasi armamento, anche quelli più tecnologicamente avanzati posseduti dalle superpotenze occidentali. Il sistema MAGRAVS, infatti, può bloccare qualsiasi dispositivo elettronico e oscurare i sistemi di comunicazione a qualsiasi frequenza e in un ampio raggio, anche a grande distanza e satelliti compresi. Secondo le affermazioni di M.T. Keshe e del governo iraniano, questa potente tecnologia di difesa militare sarebbe già a disposizione di Iran e Siria e avrebbe consentito la cattura di un avanzatissimo drone statunitense senza provocargli nemmeno un graffio.

Una prospettiva terribile per quelle poche nazioni finora abituate a spadroneggiare in lungo e in largo nel nostro pianeta, provocando, forti del proprio strapotere militare e senza scrupolo alcuno, guerre, stragi e rivoluzioni assolutamente immotivate, ingiuste e sanguinarie in nome del profitto. Ecco spiegato perché il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è precipitato ad emanare un decreto urgente, dopo neanche due giorni dalla prima presentazione di MAGRAVS, per mettere fuori legge la tecnologia Keshe e diffidare qualsiasi nazione, in particolare Iran e Siria, ad introdurla in qualsiasi forma sul territorio americano, in quanto metterebbe a rischio la sicurezza nazionale americana e costituirebbe una grave violazione dei diritti umani.
In aggiunta, nei giorni scorsi, il Canada ha deciso di chiudere la propria ambasciata in Iran ed espellere i diplomatici iraniani dal proprio territorio, denunciando il supporto dell’Iran al presidente siriano Bashar Al-Assad, il mancato rispetto verso gli ispettori delle Nazioni Unite, nonché la retorica razzista antisemita e l’incitamento al genocidio del governo iraniano. Infine, si è ulteriormente inasprito l’atteggiamento di Israele, che ha accusato gli Stati Uniti di essere praticamente impotenti e ha minacciato più volte il lancio di un attacco militare verso l’Iran.
La Keshe Foundation, in risposta a queste e ad altre provocazioni, ha sempre replicato in maniera aperta e pacifica, invitando gli scienziati americani e la NASA a collaborare per utilizzare efficacemente la tecnologia MAGRAVS per l’esplorazione spaziale, ed esortando il presidente Obama ad emanare un nuovo decreto che porti su un cammino di pace. L’intenzione dichiarata di M.T. Keshe, infatti, è quella di portare la pace nel mondo e mettere in grado l’umanità intera di partecipare alla comunità universale e di capire che stiamo per assistere ad un cambiamento fondamentale.
Keshe ha anche proposto al governo americano di convertire le fabbriche militari affinché producano risorse per l’utilizzo della tecnologia MAGRAVS a beneficio dell’intera umanità, trasformando qualsiasi strumento di guerra in mezzo di pace universale. Mediante l’utilizzo di questa potente tecnologia, qualsiasi nave portaerei diverrebbe in un instante solo una semplice vasca galleggiante, i caccia bombardieri dei semplici uccelli di metallo e i sommergibili delle lugubri tombe marine. Questo è uno spostamento di forze che le super(pre)potenze occidentali devono assolutamente comprendere, per il bene dell’intera umanità e del pianeta, perché qualsiasi atto di forza sarebbe totalmente inefficace e comporterebbe l’inutile perdita di molti soldati.
Sebbene non vi siano ancora grosse rivelazioni su quanto accaduto e divulgato nel corso dell’ultima presentazione, Mehran Keshe ha già ufficializzato l’istituzione del programma spaziale africano, denominato ASSP, dichiarando che vi sarebbero ottime probabilità che venga stabilito anche un programma aerospaziale nel Sud America (SASSP). Rivelazioni di grande importanza perché, qualora permanesse l’ostruzionismo dei paesi occidentali e della NASA verso la tecnologia MAGRAVS, due dei continenti che in passato non hanno avuto alcun accesso a programmi spaziali potrebbero disporre di sistemi di esplorazione spaziale di gran lunga più avanzati rispetto a Russia e Stati Uniti, poiché basati su tecnologia gravitazionale e magnetica anziché sull’antiquata propulsione a combustibile.
È recentissima la notizia dell’avvio di una prima serie di lezioni internazionali sulla tecnologia spaziale Keshe, le sue applicazioni ed implicazioni, presso l’Università di Freetown in Sierra Leone a metà di ottobre.
Il ruolo centrale dell’Iran negli accadimenti planetari
La potente tecnologia di cui disporrebbe l’Iran e la pacifica supremazia che ne deriva spiegherebbero l’affollarsi di accadimenti intorno a questo paese. Ormai anche i bambini hanno perfettamente compreso che tutte le denunce sbraitate da Stati Uniti, Israele, Unione Europea e alleati vari non sono altro che falsi pretesti senza alcun fondamento.
L’Iran è stato accusato di voler sviluppare armi nucleari con una certa insistenza da parte di Stati Uniti ed Israele, cioè da due fra le prime tre nazioni al mondo in possesso del maggior volume di testate nucleari operative. L’Iran è stato additato, senza alcun prova, come responsabile degli attacchi informatici subiti da grosse compagnie petrolifere in Arabia Saudita e Qatar, mentre ci sono diverse prove che consentono di attribuire con certezza a Stati Uniti e Israele la paternità di tutti i maggiori attacchi informatici subiti dall’Iran per mezzo dei malware Stuxnet, Duqu, Flame, Gauss e Wiper.
L’Iran è stato accusato anche di fomentare lo scoppio della terza guerra mondiale, ma gli unici movimenti di mezzi militari nello Stretto di Hormuz e tutto intorno al confine iraniano sono opera degli Stati Uniti e dei suoi fidi alleati, accompagnati da esplicite e ripetute minacce di attacco militare imminente, soprattutto da parte di Israele.
Come non bastasse, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha recentemente dichiarato che le superpotenze occidentali hanno provocato l’eccezionale stato di siccità in cui sta versando il suo paese, parlando esplicitamente di operazioni di geoingegneria clandestina che bloccano sistematicamente qualsiasi perturbazione prima che arrivi sull’Iran. Sebbene la siccità non sia un fenomeno così raro in Medio Oriente, per chi conosce la geoingegneria, già adottata su vasta scala in tutto il mondo e ormai così evoluta da dover essere considerata a tutti gli effetti una vera e propria arma scalare, non è difficile immaginare che possa essere usata dai poteri criminali come arma verso una nazione che per loro è diventata una vera ossessione.
Il grande cambiamento all’orizzonte
A prescindere da questo teatrino di accuse reciproche, nel quale ritengo non esistano innocenti, qualora una tecnologia avanzata e potentissima come la MAGRAVS venisse finalmente usata per il bene comune e distribuita a tutte le popolazioni del pianeta, essa potrebbe realmente rendere del tutto inutile qualsiasi tentativo di conquista della supremazia sulla popolazione in qualsiasi forma: militare, energetica, economica o finanziaria.
Una tecnologia così potente può finalmente rendere l’essere umano moderno autosufficiente e in grado di assolvere in autonomia a qualsiasi necessità di sostentamento e di spostamento. In un tempo relativamente breve, il colossale impero costruito sul petrolio, sulla medicina ufficiale e sugli armamenti verrebbe spazzato via, liberando l’umanità da una schiavitù che dura da troppo tempo. Malattie, siccità, carestie, pestilenze, inquinamento, contaminazione ambientale e guerre, tutto diventerebbe solo un ricordo poiché la vera tecnologia avanzata non sarebbe più nelle mani di pochi criminali spietati, bensì a disposizione di tutti i popoli per il progresso della razza umana, non solo sotto l’aspetto tecnologico. Ecco perché l’Iran è coinvolto in molti dei più eclatanti eventi degli ultimi tempi, perché costituisce l’epicentro della guerra cibernetica, perché è sempre nei funesti pensieri dei governi occidentali e viene sistematicamente diffamato ed attaccato dai mainstream media.
L’Iran, in tutto questo processo, potrebbe realmente avere un ruolo centrale importantissimo ed essere il vero catalizzatore del futuro risveglio planetario dallo stato di incosciente sottomissione che mantiene frenati i popoli, soprattutto quelli occidentali. Il risveglio di massa consentirebbe finalmente a tutti noi di vedere con i nostri occhi, in maniera chiara e lampante, tutti gli inganni e le azioni criminali cui siamo stati e siamo tuttora soggetti ad opera delle élite di potere, dei governi corrotti, dei politici falsi e depravati, di tutti coloro che dovrebbero operare per il bene dell’umanità e avrebbero un’enorme responsabilità che è stata però sistematicamente tradita. Gli stessi che stanno tentando di tutto per screditare e infamare l’Iran, che hanno oscurato qualsiasi notizia sulla tecnologia Keshe, che vogliono a tutti i costi infiammare il Medio Oriente per avviare una nuova guerra mondiale ad unico vantaggio degli stessi, maledetti e occulti fini. Chi rappresenta, adesso, il vero asse del male?
Il crollo della schiavitù economica, energetica e militare potrebbe dare il colpo di grazia al già pericolante sistema finanziario mondiale, basato sul dollaro statunitense, una moneta ormai completamente priva di controvalore. In aggiunta, la Cina ha recentemente annunciato di aver avviato un nuovo sistema finanziario che consentirà alle nazioni di tutto il mondo di commerciare il petrolio in yuan e non in dollari, sterline o yen, svincolandosi completamente dalle valute occidentali. La Russia ha subito scelto di fornire alla Cina tutto il petrolio di cui hanno bisogno senza usare il dollaro americano come riferimento. Da oggi, quindi, qualsiasi nazione che voglia ricorrere al nuovo sistema finanziario potrà farlo, compreso il tanto bistrattato Iran che potrà così aggirare l’embargo e le sanzioni arbitrariamente comminate dalle élite occidentali.
Si prevedono tempi duri per chi ha mantenuto il potere fino ad oggi con le guerre, lo sfruttamento, la dittatura travestita da democrazia, il crimine, la crudeltà, l’inganno e la schiavitù, cioè chi non ha capito e non vuole ancora capire che è tempo di cambiare. Per tutti.
Ettore Guarnaccia
Fonte: www.ettoreguarnaccia.comSegnalato da: MsLuceDivina
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