mercoledì 30 gennaio 2013

UNA COSPIRAZIONE SPIRITUALE

Sulla superficie del mondo proprio ora c’è guerra e violenza e le cose sembrano oscure. Ma con calma e in silenzio, allo stesso modo, qualcosa d’altro sta accadendo dietro le quinte. Sta avendo luogo una rivoluzione interiore ed alcuni individui sono chiamati verso una luce superiore.

E’ una rivoluzione silente. Dall’interiorità verso l’esterno. Dal basso verso l’alto. E’ l’operazione globale: una cospirazione spirituale. Ci sono cellule dormenti in ogni nazione sul pianeta. Non ci vedrete in TV. Non ci leggerete sui giornali. Non ci sentirete in radio. Non cerchiamo gloria. Non vestiamo uniformi. Veniamo in tutte le forme e misure, colori e stili. Molti di noi lavorano in modo anonimo. Lavoriamo in silenzio dietro le quinte. In ogni Paese e cultura del mondo, in ogni città piccola o grande, in montagne e vallate, in fattorie e villaggi, in tribù e isole remote. Potreste passare accanto ad uno di noi per strada, e non notarci affatto.

Ci muoviamo in segreto. Restiamo dietro le quinte. A noi non interessa a chi va il credito finale, ma ci interessa semplicemente che il lavoro venga fatto. A volte ci incrociamo per strada. Ci facciamo un cenno in silenzio e continuiamo sul nostro cammino.

Durante il giorno molti di noi fingono di avere delle occupazioni normali, ma dietro la falsa facciata, di notte è dove avviene il vero lavoro. Alcuni ci chiamano l’Esercito dei Coscienti. Stiamo lentamente creando il nuovo mondo con il potere delle nostre menti e dei nostri cuori.

Seguiamo con passione e gioia. I nostri ordini giungono dall’Intelligenza Spirituale Centrale. Lanciamo bombe di amore delicate e segrete quando nessuno guarda. Poesie, abbracci, musica, fotografia, film, parole gentili, sorrisi, meditazione e preghiera, danza, attivismo sociale, casuali atti di gentilezza, siti, blog...

Ognuno di noi esprime se stesso nel suo modo esclusivo, con i suoi propri talenti e doni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo: questo il motto che colma i nostri cuori. Sappiamo che questo è il solo modo in cui la vera trasformazione accade. Sappiamo che in silenzio e umilmente abbiamo il potere di tutti gli oceani messi insieme. Il nostro lavoro è lento e meticoloso, come la formazione delle montagne. Non è nemmeno visibile di primo acchito.

Tuttavia, in questo modo si muoveranno intere placche tettoniche nei prossimi secoli. L’amore è la nuova religione del 21° secolo. Non dovete essere una persona particolarmente colta o avere una conoscenza eccezionale per comprenderlo. Giunge dall’intelligenza del cuore, incastrata nel battito evolutivo senza tempo, di tutti gli esseri umani. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Nessun altro può farlo per te.

Stiamo assumendo nuove leve... Forse ti unirai a noi o lo hai già fatto. Tutti sono i benvenuti. La porta è aperta.


fonte http://ilrisvegliodellangelo.blogspot.it/p/cospirazione-spirituale.html

NON CEDETE AI BRUTI UOMINI MACCHINA SENZA ANIMA, MA LOTTATE PER LA LIBERTA'

MPS STORIA DI UN SACCHEGGIO

Nel 1995 viene privatizzato il Monte dei Paschi di Siena, chi comanda è la Fondazione MPS (55%) attraverso i rappresentanti del Comune, presenti con membri quasi tutti di area pd, che dal dopoguerra governa la città (8 nominati dal Comune, 5 dalla Provincia, uno da Regione, Unisi e Diocesi). La Fondazione vive solo di dividendi e le sue quote sono vendute nel tempo a vari personaggi come Caltagirone e Gnutti. Per remunerare gli azionisti MPS comincia a vendere le sue proprietà, tra cui le partecipazioni bancarie (San Paolo,Generali), intere banche come la Cassa di Risparmio di Prato e gli immobili (tenuta di Fontanafredda, palazzi Monte Mario a Roma) che remunerano i nuovi azionisti ma sono in realtà frutto del risparmio di secoli dei senesi. MPS viene spolpata. La sinistra ha compiuto la sua missione di consegnare una banca pubblica che funzionava dal 1500 alla Borsa e alla speculazione. Il valore di MPS prima della privatizzazione era di circa 20miliardi di euro, oggi ne vale meno di 2 e ogni giorno il suo titolo diminuisce.
Oggi 10.000 dipendenti rischiano il posto di lavoro. La giunta comunale Ceccuzzi è caduta. La Fondazione non ha più la maggioranza delle azioni (ha dovuto venderle) e si prospetta la nazionalizzazione e il licenziamento di forse 10.000 persone.


Storia di un saccheggio

- Banco Santander compra Antonveneta per 6, 6 miliardi di euro

- Banco Santander si accorge di aver fatto un pessimo affare, scorpora Interbanca da Antonveneta, valutata 1,6 miliardi, e cerca un compratore, il valore della banca reale è di circa 3 miliardi

- Monte dei Paschi compra Antoveneta per 10,3 miliardi pochi mesi dopo

- MPS si accolla anche il passivo di Antoveneta per 7,9 miliardi

- MPS valeva all’epoca 9 miliardi e compra Antoveneta che ha metà dei suoi sportelli (1.000 contro 2.000) per una cifra, 10,3 miliardi, superiore allo stesso valore di MPS

- MPS non ha 10,3 miliardi, quindi si indebita, il titolo crolla

- Per questa operazione il presidente di MPS Mussari (ex presidente anche della Fondazione MPS) viene premiato con la presidenza dell’ABI senza che nessun partito o organo di vigilanza si opponga

- La procura della Repubblica di Siena apre un’inchiesta sull’enorme minusvalenza dell’operazione Antonveneta. Pari circa a circa 14 miliardi di euro, 28.000 miliardi delle vecchie lire, una finanziaria, uno scandalo che rischia di far impallidire la Parmalat

- La Fondazione MPS, azionista di maggioranza di MPS, indica all'assemblea dei soci della banca la nomina di Alessandro Profumo alla carica di presidente. Profumo ex ad di Unicredit è rinviato a giudizio al tribunale di Milano con l'accusa di frode fiscale

- Profumo punta subito sulla riduzione del personale pari a 4.300 senza avviare una causa come MPS contro i responsabili del disastro

- La Fondazione deve vendere parte della sua proprietà azionaria di MPS e passa dal 55% al 35%

- Per evitare il fallimento di MPS Monti eroga un prestito di 3,9 miliardi, cifra equivalente alla Imu sulla prima casa

- Grillo parla di "buco" di 14 miliardi all'assemblea degli azionisti del 25 gennaio 2013, il buco a cui si riferisce era la sottrazione di valore attraverso le operazioni legate ad Antonveneta

- Lunedì 28 gennaio 2013 i pm che indagano sull'affare Antonveneta scoprono bonifici internazionali per 17 miliardi

- Subito dopo emergono somme rilevanti che sarebbero rientrate in Italia con lo Scudo Fiscale voluto dal Pdl e approvato grazie all'assenza in aula di molti deputati del pdmenoelle

Di fronte a questo colossale furto ai danni degli italiani, il cui conteggio finale non è forse ancora concluso, chiedo:
- la verifica dei patrimoni dei segretari del pd e di tutti i nominati nella fondazione MPS dal comune di Siena, della Provincia di Siena, della Regione Toscana dal 1995
- la pubblicazione dei nomi di tutti coloro che hanno goduto dello Scudo Fiscale con l'ammontare degli importi rientrati in Italia
- le dimissioni immediate di Bersani da segretario del pd
Il M5S chiederà l'istituzione di una commissione d'inchiesta su MPS al suo ingresso in Parlamento.

MPS fa impallidire non solo Parmalat, ma anche il fallimento del Banco Ambrosiano, dietro a questo colossale saccheggio, come avvenne allora, ci può essere di tutto. Craxi, in confronto, rubava le caramelle ai bambini.



martedì 29 gennaio 2013

ITALIA (R)EVOLUTION


Il principio di strategia più importante per risolvere i problemi che ci si presentano davanti è “pensa fuori dalla scatola”. E cosa vuol dire nella pratica? Che quando ci troviamo dentro un problema, e rimaniamo all’interno dell’ambiente che esso ha creato, nessuna delle soluzioni che sceglieremo potranno risolverlo. Nessuna.
Se invece faremo un passo indietro, usciremo dalla “scatola” e osserveremo la situazione da una prospettiva più ampia, allora potremo trovare qualcosa in grado di produrre quel cambiamento capace di risolvere il problema. La “scatola” del nostro tempo è rappresentata dai mass media, e in particolare la televisione.

Fuori dalla scatola

Chi la guarda tutti i giorni, e forma la sua opinione sui concetti, sui numeri, sulle interpretazioni che essa ci dà del mondo in cui viviamo, quando deve elaborare una “sua” soluzione ai problemi che i mass media ci raccontano, usa come dati di partenza quelli che gli stessi mass media hanno fornito.
Resta così “dentro alla scatola”, che alcuni hanno chiamato “matrix”, una specie di realtà parallela, artificiale, che un pezzo per volta, giorno dopo giorno, è stata sostituita da giornali e tv a quella che tutti noi siamo in grado autonomamente di crearci osservando il mondo indisturbati attraverso la nostra capacità di giudizio. E senza possibilità di scampo sguazza dentro alla “matrix”, come un pesce in una boccia d’acqua che diventa ogni giorno più piccola e soffocante.
Ora, “dentro alla scatola” della “matrix”, il problema che sia in quanto individui che in quanto nazione stiamo vivendo è rappresentato da una crisi senza precedenti, che ogni giorno ci rende più poveri e più prigionieri. Una crisi così grande da abbracciare l’intero modello di vita consumistico dell’occidente, che si dimostra essere tragicamente fallimentare.
Ci sono “dentro la scatola” soluzioni ad un problema di queste proporzioni? Ossia tra tutte quelle che i mass media stessi suggeriscono? Tra le proposte dai cosiddetti partiti “di destra” o “di sinistra”, o tra quelle di un “nuovo” partito di centro che intenderebbe riciclare un governo “tecnico” non eletto dal popolo, che ha drammaticamente aggravato la crisi in corso? Nessuna. Nessuna potrà condurci fuori dal problema: ne cambierà solo qualche dettaglio.
Ma basta fare un passo indietro e la soluzione apparirà là dove è sempre stata: ben nascosta davanti ai nostri occhi. Senza necessità di scendere in piazza, senza violenza, senza scontro, la soluzione è usare in modo insolito il solo strumento rimasto a dare una parvenza di democrazia a quella che di fatto non è più tale: il voto. Votando IN MASSA i partiti Nuovi, e spostando gli equilibri politici in modo così evidente da sopravanzare anche i brogli che possono comunque verificarsi da parte di quei poteri forti che stanno perdendo terreno e controllo.
Ma quali sono i partiti vecchi quali quelli Nuovi, con la N maiuscola? È semplice da capire leggendo il loro programma: quelli che propongono austerità, tagli e svendite (le chiamano “privatizzazioni”) dei beni pubblici che sono la ricchezza vera di noi cittadini e che incitano a restare sotto la schiavitù monetaria dell’Euro e non parlano di crescita, investimenti e ricerca rappresentano il mondo del passato, che non si rassegna a morire anche se la Storia ne ha già decretato l’estinzione.
Quelli che invece propongono di rimettere al centro della vita pubblica uno stato sovrano, che possa emettere e gestire la propria moneta, che investa nella crescita sostenibile e nelle nuove tecnologie, che applichi una tassazione mirata solo ad evitare scompensi tra domanda ed offerta e non a depredare la popolazione, uno stato snellito, libero da sprechi e clientelismi, che tuteli i propri cittadini e ne promuova la piena realizzazione. Quelli che invitano i cittadini a tornare ad interessarsi alla vita pubblica in modo costruttivo, etico e mirato al bene comune. Quelli che esortano ognuno di noi ad ESSERE CITTADINI RESPONSABILI in ogni più semplice gesto della nostra vita quotidiana, rinunciando per sempre a quel modello di vita politica che promuove l’intrallazzo ed il vantaggio personale a scapito della comunità, sono i partiti Nuovi. Nel senso che incarnano qualcosa di autenticamente Nuovo, che ai disillusi appare improbabile ed utopico mentre è già parte costituente del nostro futuro.
Votare partiti nel cui programma non vi sono le consuete, illusorie ed artificiali contrapposizioni tra destra, sinistra e centro, ma azioni mirate a promuovere la dignità individuale e collettiva, questo sì determina un cambiamento effettivo, materiale e decisivo della situazione.

L’ora del cambiamento

Ma è davvero possibile tutto questo? Oh, è molto più che possibile, è INEVITABILE. È quello che accadrà, perché è qualcosa che nasce dalla natura stessa del Popolo Italiano. Laddove altri popoli più intimamente guerrieri del nostro lascerebbero che il dramma si consumi fino ad estreme conseguenze di sangue e rovina, nel nostro DNA c’è quella abilità specifica a trasmutare una situazione tragica in una grottesca e con un colpo di genio riportare il tutto in commedia. E ripartire quindi, sfatando ogni pronostico negativo.
Quando ci troviamo stretti nell’angolo, con un elastico ed un cucchiaino costruiamo una catapulta con cui far inciampare e cadere nella pozzanghera del ridicolo il gigante che fino ad un istante prima pareva terrorizzarci. Ecco, quello delle soluzioni impreviste, del salvataggio in extremis, del goal della vittoria al termine dei tempi supplementari è in fondo un tratto tipico del nostro essere, un tratto al quale è un errore sottrarsi, poiché rappresenta la nostra forza, la nostra stessa identità.
Nel nostro DNA c’è l’attitudine a lottare per la nostra dignità, ma non quella di aggredire gli altri perché qualcuno ci persuade a farlo. Come popolo siamo nati per costruire con l’arte e l’ingegno, non per distruggere con la violenza e con la guerra. La nostra terra, che abbiamo trasformato con le nostre mani e con secoli di cultura in un patrimonio di incredibile bellezza che tutto il mondo ci ammira, è lì a testimoniare che siamo nati per CREARE. In tutte le forme, a tutti i livelli, in tutte le situazioni.
Che la nostra natura profonda di popolo è fatta di quel mix unico di ingenua e multiforme vivacità, che lasciata correre libera sfocia nel pittoresco della Commedia dell’Arte, mentre incanalata con la giusta disciplina diviene Sublime Bellezza, che le opere dei nostri grandi hanno reso immortale. Noi Italiani siamo irriducibilmente CREATORI.
Lo siamo di fronte all’intero universo, testimone di questa nostra incancellabile caratteristica. Questo siamo e sempre saremo se non rinunciamo alla nostra natura. Anche quando qualcuno lassù al potere, qualcuno che non riusciamo ad individuare ci spinge ad uniformarci, a svendere quel che siamo per un misero pugno di beni di consumo, materialistici ed illusori, ci spinge a competere e a litigare tra noi perché così può distrarci, controllarci meglio e mantenere agevolmente nel frattempo i propri immensi privilegi.
Ma ora è il nostro momento. Siamo all’ultimo minuto dei tempi supplementari.
Quella risorsa imprevista che ci rende così unici, si è attivata, semplicemente perché è scritta nelle nostre cellule, in ognuno di noi. Quando ormai sembra tutto perduto, ci svincoliamo, sgusciamo via e sorprendiamo con un colpo di scena tutti coloro che, sottovalutandoci, credevano già di averci messo nel sacco. È già scritto nella Storia, deve solo succedere materialmente, perché tutti possano vederlo.
Alle elezioni del 24 e 25 Febbraio 2013 il Popolo Italiano voterà in massa i partiti Nuovi, gli equilibri politici cambieranno e la Storia della nostra nazione, dell’Europa e di tutto il mondo prenderà una direzione Nuova.
Di CREAZIONE, dopo tanta distruzione.
Di benessere autentico e sostenibile, di equità, trasparenza ed armonia.
Si manifesterà esplicitamente nella realtà materiale ciò che in modo implicito nella nostra mente e nel profondo del nostro cuore è già accaduto.
Già, gli Italiani hanno già scelto il Nuovo.
Hanno già scelto di tornare ad essere sé stessi.
Di essere i creatori del proprio destino.
Di essere l’esempio per gli altri di come ciò possa avvenire.
Di essere la chiave, l’inizio della nascita di un futuro radioso per tutto il pianeta.
Italia (R)evolution

lunedì 28 gennaio 2013

ALLATTAMENTO AL SENO E DIFESE IMMUNITARIE


Non passa giorno che non si individuino nuovi "vantaggi" dell'allattamento al seno, sia per la madre che per il bambino: vantaggi di natura biologica, che si traducono fondamentalmente in un accrescimento ottimale, in una facilitata relazione affettiva e nella protezione da molte malattie, sia nell'immediato che nelle età successive (oggi ad esempio sappiamo che l'allattamento al seno esercita un effetto protettivo anche nei confronti dell'arteriosclerosi).

Vi sono poi alcuni vantaggi "pratici" certamente da non sottovalutare: un notevole risparmio economico e una semplificazione totale del momento della poppata (è tutto pronto, a temperatura perfetta e senza germi nocivi, dovunque ci si trovi, senza alcun bisogno di grammature, diluizioni, riscaldamenti, lavaggi, sterilizzazioni).
DIFESE IMMUNITARIE
Nel colostro umano sono state messe in evidenza varie immunoglobuline: anticorpi contro batteri e virus. Queste difese passate col latte hanno importanza per un'azione antiinfettiva svolta a livello delle mucose: nel latte si ritrovano soprattutto immunoglobuline A (IgA), quegli anticorpi cioè che svolgono una vera e propria funzione di "barriera" nei confronti dell'entrata dei germi (o altre sostanze) attraverso le mucose.
Durante l'allattamento la madre viene normalmente in contatto con germi, virus, sostanze proteiche ecc.: le stesse con le quali quindi viene in contatto il neonato. Stando a stretto contatto, come succede nei primi periodi di vita, la madre si immunizza contro lo stesso "ambiente" patogeno in cui vive il neonato. Produce allora anticorpi contro questi agenti patogeni che arrivano anche nel tessuto ghiandolare mammario e da qui nel latte. Ed è così che il neonato si ritrova ad avere questi anticorpi a difesa delle sue mucose per impedire che vi entrino i germi (i virus ecc.) presenti nell'ambiente.
La mamma è quindi una sorta di "fabbrica" di anticorpi a ciclo continuo, tempestivamente aggiornata sul tipo di difese da inviare a seconda dei pericoli ambientali presenti. In base a recenti studi si è visto che questo sistema protettivo funziona anche nei confronti di sostanze allergizzanti.
Il potere difensivo del latte materno deriva poi anche da altri fattori: nell'intestino del bambino nutrito direttamente al seno della madre si sviluppa il Bacillus bifidus la cui presenza è indispensabile per tenere sotto controllo la proliferazione degli altri batteri intestinali. Inoltre nel latte materno è presente una sostanza antibatterica, il lisozima. Questi due ultimi fattori contribuiscono a rendere i bambini allattati al seno meno soggetti alle infezioni intestinali di quanto non lo siano quelli allattati artificialmente.
La presenza di lattoferrina poi garantisce l'inibizione della crescita di batteri (coliformi) e funghi (Candida albicans). E ancora: fra i nutrienti del latte vi sono anche alcune proteine e alcuni lipidi con azione anti-infettiva e anti-infiammatoria. Infine è stata dimostrata la presenza nel latte materno di specifiche cellule "di difesa" (linfociti, monociti, ecc.) che costituiscono un’ulteriore barriera protettiva.
Questo è quanto fino ad oggi è stato possibile accertare, ma la ricerca in questo campo è in continuo avanzamento ed è probabile che nuove insospettate caratteristiche del latte materno vengano quanto prima individuate.
fonte 

CANNABINOIDI – Presenti naturalmente nel latte materno

 
I CANNABINOIDI COME QUELLI PROPRI DELLA MARIJUANA
sono presenti in natura nel latte materno umano. Nel tessuto del corpo umano vi è un sistema complesso di proteine note come recettori cannabinoidi che sono specificamente progettati per elaborare cannabinoidi quali tetraidrocannabinolo (THC), uno dei principali componenti attivi della marijuana.Si scopre, sulla base dei risultati di alcuni importanti studi scientifici, che il latte materno contiene naturalmente i cannabinoidi della marijuana, che in realtà sono estremamente vitali per il corretto sviluppo umano.Le membrane cellulari del corpo sono naturalmente dotati di questi recettori cannabinoidi che, quando attivate da cannabinoidi e varie altre sostanze nutritive, proteggono le cellule contro i virus, batteri nocivi, cancro e altri tumori maligni. E il latte materno è una fonte abbondante di endocannabinoidi, un tipo specifico di lipidi neuromodulatore che insegna praticamente a un neonato come mangiare, stimolando il processo di suzione.Se non fosse per la presenza di questi cannabinoidi nel latte materno, i bambini appena nati non sarebbero in grado di mangiare, né avrebbero necessariamente il desiderio di mangiare, ciò può causare malnutrizione grave e persino la morte.
LO STUDIO DEL 2004
sui recettori cannabinoidi è stato pubblicato sulla rivista European Journal of Pharmacology.“Le implicazioni cliniche di questi sviluppi nuovi sono di vasta portata e suggeriscono un futuro promettente per i cannabinoidi in medicina pediatrica per varie patologie, fra cui la fibrosi cistica.”Studi su cannabinoidi nel latte materno aiutano ulteriormente demistificare la verità sulla marijuana.Ci sono due tipi di recettori cannabinoidi nel corpo – la varietà CB1 che esiste nel cervello, e la varietà CB2 che esiste nel sistema immunitario e tutto il resto del corpo. Ognuno di questi recettori risponde ai cannabinoidi, sia da latte umano nei bambini, o da preparati di marijuana, per esempio, negli adulti.Ciò significa in sostanza che il corpo umano è stato costruito per i cannabinoidi, in quanto queste sostanze nutritive giocano un ruolo fondamentale nel proteggere le cellule contro la malattia, stimolando il sistema immunitario, proteggendo il sistema cerebrale e nervoso, alleviando il dolore e le malattie che che causano infiammazione, tra le altre cose.
IN UN ALTRO STUDIO
sugli endocannabinoidi pubblicati nella rivista farmacologica nel 2006, i ricercatori del Laboratorio di Studi fisiologici presso l’Istituto nazionale su abuso di alcool e l’alcolismo ha scoperto ancora di più sui vantaggi di cannabinoidi. Queste includono la capacità di promuovere il corretto metabolismo energetico e regolazione dell’appetito, il trattamento di disturbi metabolici, trattamento della sclerosi multipla, e prevenire la neurodegenerazione, tra le molte altre condizioni.I migliaia di studi pubblicati oggi mostrano l’utilità  dei cannabinoidi, e in particolare la marijuana da cui deriva in gran parte, sono veramente un potenziale aiuto per la cura e prevenzione delle malattie.
Fonte
Redatto da Pjmanc:  http://ilfattaccio.org
visto su
http://oshoite.blogspot.it/2013/01/cannabinoidi-presenti-naturalmente-nel.html

Additivi alimentari


Ecco alcune tipologie di additivi alimentari abitualmente presenti in ciò che mangiamo...

Antimicrobici
Antiossidanti
Coloranti e additivi coloranti 

Agenti seccanti
Emulsionanti e sali emulsionanti

Agenti fissanti
Stimolanti di sapore
Umettanti
Agenti lievitanti
Lubrificanti e agenti di rilascio
Dolcificanti non nutrienti

Ossidanti e agenti riduttivi
Agenti di controllo
Propellenti, agenti aeranti e gas
Solventi
Agenti attivi sulla superficie
Sinergetici
Strutturanti...
...e poi ci si domanda il perché di intolleranze alimentari, tumori, malattie allergiche ed immunitarie in crescita! Se poi abbiniamo tutto ciò ad uno stile di vita tipico del cittadino modello, che respira smog e fumo di sigaretta (bene che vada) al posto dell'aria, siamo ben a posto. Occorre commentare? fate un po' Voi!
Invece di investire miliardi nella ricerca di cure per i sintomi delle varie malattie (e sottolineo i sintomi) non sarebbe più saggio investire prima nella prevenzione?

fonte
http://biologiribelli.blogspot.it/search/label/salute

per chiunque voteremo, comunque voteremo per Monti.


di Alessandra Daniele
MariMonti.jpgQuest'anno decidere come votare sarà particolarmente facile.
Infatti, per chiunque voteremo, comunque voteremo per Monti.

- Votare PD è votare Monti.
L'intenzione di Bersani di allearsi con il cosiddetto centro moderato era già stata dichiarata, e ufficialmente ratificata nero su bianco fin dalle primarie, insieme all'impegno a restare sulla rotta segnata dall'Agenda Monti. Anche se otterrà la maggioranza al Senato (il che è difficile) il PD si accorderà comunque col centro, in un governo che vedrà il successore di Berlinguer, il delfino di Almirante, e quello di Forlani prendere tutti insieme ordini da Monti.
- Votare SEL è votare Monti.
Vendola è un'appendice del PD. Gli servirà a raccattare qualche voto in più a sinistra, per raggiungere la percentuale necessaria ad allearsi con Monti. Poi sarà espulso.
- Votare PDL e i suoi spin-off (Fratelli D'Italia, La Destra) è votare Monti.
Berlusconi è come sempre a caccia di voti fascisti. Se riuscirà nella sua improbabile rimonta, sarà lui ad aver bisogno di Monti per andare al governo. Entrambi sapranno mettere da parte le incompatibilità, perlopiù inventate dalla loro propaganda, per concentrarsi sugli interessi della comune classe socio-economica di riferimento, come hanno fatto per un anno. Berlusconi dichiarerà ''Monti è una sanguisuga, una grande risorsa per il paese, l'ha portato alla rovina, solo lui può salvarlo. Monti è un comunista, il garante delle riforme liberali, l'abbiamo combattuto con tutti i mezzi, è il nostro alleato naturale''. Nessun berlusconiano obietterà.
In caso di sostanziale pareggio PD - PDL, Monti potrà scegliere il miglior offerente.
- Votare Lega è votare Monti.
La Lega è più che mai un'appendice di Berlusconi, ed è come sempre disposta a tutto pur di stare al governo, anche allearsi con chi ha insultato fino a un'ora prima. Con Berlusconi lo fa da decenni.
- Votare M5S è votare Monti.
Grillo rifiuta programmaticamente ogni alleanza. Quanto più sarà ingombrante e rumorosa la sua pattuglia di Sturmtruppen in Parlamento, tanto più Monti potrà chiedere e ottenere un governo d'unità nazionale contro la minaccia dell'ingovernabilità, dell'antipolitica e della deriva populista.
- Votare Rivoluzione Civile è votare Monti.
Il Senato è irraggiungibile per l'eterogenea lista-scialuppa di Ingroia. Se otterrà il quorum almeno alla Camera, ci manderà al massimo Ingroia, Di Pietro, e un paio di profughi rifondaroli tristemente mescolati a celerini, scilipoidi dipietristi, e avanzi grillieschi, che discorderanno su tutto, non conteranno niente, e serviranno solo al PD per proclamare ''l'inaffidabilità della sinistra'' e l'ineludibile necessità dell'alleanza esclusiva con Monti.
- Votare una qualsiasi delle liste minori è votare Monti.
Non raggiungeranno il quorum per entrare in Parlamento. Riusciranno solo a sottrarre qualche manciata di voti ai partiti maggiori, che saranno un po' più deboli nelle loro trattative con Monti.
- Astenersi è votare Monti.
Le elezioni saranno valide comunque. E se il tasso di astensionismo e schede bianche/nulle sarà particolarmente alto, Monti potrà chiedere e ottenere un altro governo tecnico per il dimostrato fallimento della politica.

Il sobrio professore, il tecnico disinteressato, il servitore dello Stato.
C'era da aspettarselo.

sabato 26 gennaio 2013

MONTI? SOLO UN GARZONE DI BOTTEGA




"mentre ascoltavo l’esimio Prof. Monti ospite della Gruber a La7, mi è tornata in mente una scena del film Apocalypse Now. Quella in cui il Colonnello Kurtz (Marlon Brando) si rivolge al Capitano Willard (Martin Sheen), giunto alla fine della missione e pronto a porre fine al suo comando, dicendogli: “Lei non è nessuno, è solo un garzone di bottega venuto a riscuotere i sospesi”. Non so perché ma ad un tratto ho visto un incravattato, sobrio, flemmatico, metallico garzone di bottega che si rivolgeva a milioni di italiani."
Alessio D’Egidio

Elsa sfotte sulla nostra pelle: "La mia riforma? E'una scommessa"

Si poteva pensare che l'intervista in cui, un paio di mesi fa, annunciava e ufficializzava l'addio alla politica fosse l'ultima uscita pubblica del ministro del Lavoro Elsa Fornero. O quanto meso l'ultima degna di nota. Da allora, lei è andata a aventi a parlare in pubblico, ma le hanno abbassato il volume un po' per pietà e un po' per non frenare la "salita" in politica del suo dominus (a Palazzo Chigi) Mario Monti. Oggi, però, il ministro specializzato in gaffe se ne è uscita con una dichiarazione che non poteva essere ignorata o taciuta. Una cosa tipo le lacrime che, copiose, versò davanti ai giornalisti a Palazzo Chigi. Messa di fronte alle cifre del suo disastro come titolare del dicastero del Lavoro (disoccupazione al 12%, tasso di inatività al 36%, giovani senza lavoro al 37%, cassa integrazione cresciuta del 27,5%) la professoressa Elsa non ha trovato di meglio per giustificarsi se non dire che "la (sua) riforma del Lavoro è una scommessa" e che "non ci sono elementi per dire se funzionerà". Insomma, potremmo dire che chi vivrà vedrà. Ovviamente, a vedere (nel bene e nel male) saranno in realtà solo gli italiani. Lei, la Fornero, sarà riapproadata alla sua comoda e sicura scrivania all'università di Torino (in cui lavora pure quella "choosy di sua figlia). Dove potrà pure tornare ad alzare il ditino. Senza che nessuno possa più dirle nulla.

fonte Libero

venerdì 25 gennaio 2013

AUTOMOBILE A VENTO





prototipo di Auto a vento, circolando la ventola mossa dal vento carica le batterie che fa muovere il veicolo con motore elettrico, sembra che possa raggiungere i 140 km orari, il suo inventore è un cinese,
una soluzione alla smog delle metropoli cinesi

DIECI DOMANDE A BERSANI SU MPS

Bersani alza un muro: "Il Partito fa il partito, la banca fa la banca". Ma il muro non c'era quando Mussari arrivava nel 2001 alla testa della Fondazione, quando la Fondazione, che controlla in modo ferreo l'istituto di credito, era una galleria di facce targate Pd o quando Mussari se n'è andato consegnando cumuli di macerie

Il Partito fa il partito, la banca fa la banca. Alza un bel muro, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Lui sta da una parte, i banchieri di Siena, quelli di ieri che hanno svuotato il più antico istituto di credito al mondo e quelli di oggi che tentano di salvarlo, dall'altra.


1. Onorevole Bersani, lei afferma di non avere alcun imbarazzo per la vicenda Mps perché il Pd si occupa di politica, non di banche. Perfetto. Però Massimo D'Alema, che se non sbaglio è del suo stesso partito, ha dichiarato alla Stampa: «Noi, e per noi intendo il Pd di Siena nella persona dell'ex sindaco Franco Ceccuzzi, Mussari lo abbiamo cambiato un anno fa, assieme a tutto il consiglio d'amministrazione del Monte dei Paschi». Il Pd di Bersani non si occupa di banche, il Pd di D'Alema invece sì, al punto di cambiare tutto il vertice del Mps?
2. Il partito non si occupa di banche, però i 16 membri del comitato d'indirizzo della Fondazione Mps che a sua volta controlla la banca vengono così nominati: 8 dal Comune di Siena, targato Pd, 5 dalla Provincia di Siena, targata Pd, 1 dalla Regione Toscana, targata Pd e uno a testa, infine, dall'università e dalla Curia. Il Pd non ha le mani nella banca ma ha, a stare bassi, tredici dei suoi uomini nello strategico comitato d'indirizzo della Fondazione. Tredici su sedici: non è un è po' troppo per dire che il partito è estraneo alla banca?
3. Il Pd non poteva sapere, perché il Pd, e i DS prima del Pd, e il Pds, prima dei Ds, e il Pci, prima di tutti gli altri, pensa alla politica. Però tutti questi partiti, che poi sono lo stesso nelle sue diverse evoluzioni, seguivano con attenzione quel che avveniva in una città simbolo come Siena. Le risulta che uno dei cavalli di battaglia del candidato sindaco Franco Ceccuzzi fosse: «La Fondazione non scenderà mai sotto il 50 per cento della banca»? Come mai Ceccuzzi diventò sindaco contravvenendo alla regola aurea che lei adesso richiama: «Il Pd non si occupa di banche»?
4. Ceccuzzi fu di parola. A luglio 2011, la Fondazione si svenò sottoscrivendo un aumento di capitale della banca e così s'indebitò, facendo saltare tutti i parametri, per mantenere il controllo assoluto della banca. Non vede una certa coerenza fra i comizi di Ceccuzzi e il comportamento della Fondazione? E, dettaglio ulteriore, le risulta pure che questa coerenza fosse il frutto di un documento scritto, con la Fondazione come cassa di risonanza dei desiderata del primo cittadino? Coda curiosa: il collegio sindacale della Fondazione si oppose all'aumento di capitale, ma l'operazione andò avanti...
5. Le risulta anche che il tentativo di svecchiare e rinnovare la Fondazione, che ripeto è la cabina di regia della banca, sia partito proprio dall'unico posto da cui poteva partire cioè il gruppo del Pd in consiglio comunale, grossomodo alla fine del 2011? E forse le risulta anche che il tentativo di cambiamento provocò una feroce spaccatura dentro il partito nella città del Palio e che il sindaco, sempre per seguire la massima che la politica è estranea alla banca e alle sue vicende, di fatto governò il rinnovamento della Fondazione centellinando le facce nuove?
6. L'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, avvocato calabrese e storico militante del Pci-Pds-Ds, nel periodo che va dal 27 febbraio 2002 al 6 febbraio 2012 ha versato a titolo personale nelle casse del partito, il suo partito, 683.500 euro. Forse avete cacciato un vostro disinteressato benefattore? Certo, i soldi sono stati destinati alla federazione provinciale di Siena, ma questo basta per dire che Roma non c'entra niente con questa storia? Comunque ancora ad agosto 2012, con la banca in acque agitate, Mps sponsorizzava con 10 mila euro la Festa del Pd. Marketing? Mah. Piuttosto, sempre e solo simpatia?
7. Le risulta che l'arrivo dell'avvocato Mussari nel 2001 alla testa del Monte dei Paschi fosse stato sponsorizzato, sempre per il principio che il partito non fa incursioni nel mondo della finanza, dai seguenti personaggi: il magnifico rettore dell'università Luigi Berlinguer, oggi curiosamente capo dei probiviri del Pd; il parlamentare eletto in città Franco Bassanini; Massimo D'Alema e Giuliano Amato da Roma? D'Alema del resto rivendica, come abbiamo ricordato un momento fa, l'uscita di scena di Mussari, dunque tutto torna. O no?
8. L'alleanza fra i quattro, il quadrilatero, si ruppe rovinosamente negli anni successivi ai tempi dell'operazione Unipol. A dirlo, sempre in base al fatto che il partito fa gli affari suoi e pure quelli delle banche, fu proprio Bassanini in un'intervista a Panorama: «Consorte e D'Alema fecero pressioni su Siena perché si alleasse con Unipol», ovviamente nella scalata a Bnl. «Chi difese l'autonomia di Mps - prosegue Bassanini - come me e Amato venne emarginato». Non le pare, visto tutto quello che è successo, un'accusa grave?
9. Massimo Mucchetti, autorevole giornalista economico per lungo tempo vicedirettore ad personam del Corriere della sera, oggi che è candidato del suo partito, capolista al Senato in Lombardia, dice ala Stampa: «Non vedo una responsabilità oggettiva del partito, ma della città». Solo che la città è da sempre nelle mani del partito comunista e dei suoi eredi. Insomma, passando per Siena non è che si ritorna Roma, alla sede del suo partito? Non è che buttare tutte le colpe, passate, presenti e future, sulle teste calde del Granducato di Toscana sia un modo un po' troppo comodo per sfuggire a responsabilità che sono molto più grandi e gravi?
10. C'è chi dice che l'attuale numero uno di Mps Alessandro Profumo sia stato scelto a Roma, dopo frenetiche consultazioni ai piano alti del suo partito. Solo malignità e voci incontrollabili che non meritano nemmeno una precisazione? Certo, Profumo, che pure sta meritoriamente aprendo i cassetti in cui sono custoditi i segreti e le sofferenze della banca, si è impegnato in campagna elettorale sostenendo in Lombardia il candidato del centrosinistra al Pirellone Umberto Ambrosoli. Insomma, siamo ancora al tanto vituperato collateralismo fra il partito e l'istituto di credito più antico ma oggi anche più invecchiato al mondo?

Intervento di Beppe Grillo all'assemblea degli azionisti del Monte dei Paschi di Siena

"Noto innanzitutto l’atmosfera. Se parlate con l’azionista è devastato per il suo investimento, si lamenta e è furioso. Poi vedo una ostentata calma della presidenza, di questi signori che non conosco, presumo che ci sia un notaio. Ostentate una calma straordinaria
Io vengo da Genova, come il dottor Profumo, conosco il dottor Profumo, la vita che ha fatto, era un ex casellante, lavorava di sera, si è fatto da solo, un uomo molto importante, però è un uomo completamente non adatto a gestire questa situazione perché è indagato di frode fiscale. Questa banca era una banca florida, era una banca straordinaria, nel ‘95 è stata diciamo privatizzata, queste parole che ormai non hanno più assolutamente il significato che avevano, è stati politicizzata, è entrato un partito dentro con una fondazione, nominata da chi sapete benissimo comuni, regione, provincia, sono entrati questi del PD, ex DS, che ha governato questa regione per 40 anni.
Da lì è stato compiuto, dall’inizio, lo scempio totale di questa banca, è stata privatizzata, una Spa, portata in borsa, fondazione, ha iniziato a allargare al mercato.
Quando non si hanno i concetti si parla del mercato, ma chi è il mercato? Il mercato che gioisce? Il mercato che resta sbigottito? Che perde? Il mercato sono i soliti squali il mercato, che entrano nelle spa, nelle società, e parliamo di Caltagirone, Gnutti, sono sempre gli stessi. Questi entrano, investono e vogliono i dividendi, per dare i dividendi questi signori hanno disintegrato una delle più belle banche del mondo. Si sono venduti tutto! I loro capitali, le banche, i palazzi a Roma, le tenute, la Cassa di Risparmio di Prato, si sono venduti i gioielli e hanno piano piano spolpato una azienda che prima della privatizzazione del ‘95 aveva un valore di 20 miliardi di Euro, adesso siamo sotto i due, forse.
Poi che cosa è successo? Che si è presa la mano, le vendite continuavano e poi Antonveneta. Sapete meglio di me, io non voglio fare il professore, io faccio un altro mestiere, però Antonveneta, costa tre e si paga 10, si prende il passivo di una banca, lo si incamera dentro la banca. Queste operazioni fanno sì che una banca come questa scompaia piano piano.
Ora io sono venuto a dirvi una cosa: lei (indirizzandosi a Profumo) come Presidente la prima cosa che doveva fare era aprire una inchiesta, perché qui siamo in un caso che va oltre la Parmalat. Io ero stato chiamato alla Parmalat proprio perché due anni prima che fallisse andavo negli stadi, facevo gli spettacoli facevo vedere il bilancio e dicevo è una azienda fallita, lo sapevano tutti che era fallita la Parmalat. Il disastro di questa banca lo sapevano tutti, i media, i giornalisti, gente della finanza. Si doveva aprire una commissione, chiamare tutti i segretari del Partito Democratico dal ‘95 a oggi e far loro delle domande, perché qui abbiamo un buco di 14 miliardi di Euro, 28 mila miliardi di lire, oltre la Parmalat.
Presidente Profumo: “dott. Grillo poi mi dirà dove ha recuperato il numero dei 14 miliardi di Euro”
Beppe Grillo: “Va bene, però mi faccia andare avanti. Abbiamo un buco di 14 miliardi di Euro…”
em>Presidente Profumo: “No, non abbiamo un buco per precisione, non abbiamo assolutamente questo buco…”
Beppe Grillo: “E va beh, ma ora vediamo, perché il problema è che mancano, c’è un buco notevole, se non saranno 14 saranno 13 e 8. C’è anche una domanda, chi ha controllato? Chi doveva controllare queste cose? Siamo sempre alle solite! La Banca di Italia, chi c’era Draghi?! Chi doveva controllare? La signora Tarantola, capo della vigilanza di Banca Italia? Chi ha controllato, la Consob? Tutta gente che fa un altro mestiere fuorché controllare! Qui siamo veramente a uno dei buchi più grossi che ci siano oggi in Italia e credo in Europa. Abbiamo bisogno di risposte e la risposta è questo signore che viene con la referenza che abbiamo detto prima, che va in giro a aprire cassaforti, a vedere dei derivati e a mettere nel patibolo questo Mussari. Io ci ho parlato una volta, non sa nulla di banche, ma non è il suo compito, non sa nulla di banche…
APPLAUSO DELL'AULA
Beppe Grillo: “Immaginate che non sa neanche fare un bonifico e sentirlo parlare di derivati, che nessuno sa che cosa sono. Investono in derivati, ma se andate a vedere la “curva di Swensen” vedrete che sono un algoritmo, formule, da malati di mente. Infatti Swensen, quello che ha inventato i derivati, aveva ha aperto una sua società, ha investito in derivati e è fallito in 6 mesi, pensate un po’ se si può ancora fare questo!
Poi deve essere recuperato il deficit, una parte del deficit. Che i tre miliardi virgola 9, debbano essere messi dal popolo italiano mi sembra una delle più grosse ingiustizie. Le aziende falliscono, tutte le aziende falliscono, la legge di mercato dice questo, se vai male, se sei gestito male, fallisci. Se mancano i soldi qualcuno li ha presi, qui siamo in una distorsione dove un partito è diventato una banca e una banca è diventato un partito. Questi soldi devono essere tirati fuori, ma non dai tre virgola 9 miliardi presi dai cittadini italiani, dall’Imu, dalle persone che sono fuori a protestare.... Questa è una azienda che dovrà licenziare migliaia di persone tra breve, è una azienda che dovrà riscattarsi in qualche modo, ma non si riscatterà avendo una gestione come questa.
Quindi io vi auguro di cercare di resistere a questa cosa e io voglio, vorrei, come azionista, come cittadino, come persona, fare chiarezza, perché questi soldi non ci sono. Chi li ha presi? Allora li mettiamo sul banco degli imputati e devono essere processati dall’opinione pubblica, dai risparmiatori e dai lavoratori, che non devono rimetterci una lira e neanche il posto di lavoro.
Io ho finito.
APPLAUSI DELL'AULA"

fonte
http://www.beppegrillo.it/2013/01/beppe_grillo_al_1.html#commenti

SU BANCHE E DERIVATI

Come si può avere fiducia in un sistema che è giudice di se stesso e che scarica sistematicamente sugli elettori il costo dei propri colossali errori?”

questi non sono errori meglio sarebbe definire Truffe-Reati-Crimini e la questione é Globale.
La banca spiegata: la truffa dei derivati.
I meccanismi della truffa dei derivati

Il fatto che la gente normale, negli USA e negli altri paesi industrializzati, non si sia riversata in strada per linciare gli alti papaveri delle banche centrali e i loro complici di Wall Street o delle altre piazze bancarie è una chiara dimostrazione di quanto sono stati abili i gruppi finanziari a infinocchiare e confondere le masse.

Sono stati fatti sparire miliardi di dollari, ma ben pochi alti responsabili hanno sollecitato indagini criminali. Banchieri di primissimo piano, legali, esperti finanziari, legislatori e politici di tutte le tendenze hanno perpetrato frodi massicce, ma nessuno di loro pagherà per questi crimini.

In cambio, il ragazzino che ruba un paio di dollari di merce nel negozio all’angolo viene sbattuto in carcere per cinque anni o più, malmenato e umiliato durante la detenzione. Non c’è pietà per delinquenti di questa sorta, quali che siano state le circostanze che li hanno spinti a commettere un così grave misfatto.

I vari Bernanke, Geithner, Paulson, Larry Summer e i loro degni compari nella Goldman Sachs, JP Morgan, Citigroup, Merrill Lynch, Bear Sterns, Lehman Brothers, Fannie Mae, Freddie Mac o nelle corrispondenti banche europee, godono di una totale immunità e possono continuare a distruggere e saccheggiare l’economia globale. Se gli analisti finanziari e i commentatori onesti non semplificheranno analisi e spiegazioni, in modo da permettere a più gente di capire come sono state portate avanti le frodi, sono fermamente convinto che la situazione attuale non cambierà e che il saccheggio continuerà.
Quest’articolo è un tentativo di spiegare con parole semplici la massiccia frode bancaria, e spero di riuscirci.
—–
Dopo 22 anni siamo tornati al punto di partenza. Siamo tornati ai requisiti dell’accordo Basilea I. Ma nemmeno questo arrangiamento (Basilea III) sarà sufficiente. E per buona misura la sua attivazione è stata rimandata fino al 2019.

Sono stati spesi miliardi di dollari per salvare questi banchieri corrotti, ma non è stato speso nemmeno un centesimo per risolvere il problema della massiccia disoccupazione nel paese: secondo i dati, 45 milioni di cittadini americano sopravvivono con i buoni alimentari e 1 su 7 è disoccupato.
Fino ad oggi nessun banchiere o legislatore è stato incriminato.

Nei due anni trascorsi avreste potuto essere scusati per la vostra ignoranza. Dopo aver letto quest’articolo non ci sono più giustificazioni che tengano per non agire contro questi predatori, e se non lo fate meritate di essere spennati. E non sono disposto a scusarmi per la mia brutalità!

giovedì 24 gennaio 2013

Monti usa i soldi dell'Imu per salvare la banca rossa MPS

Roma «L'agenda Monti è l'agenda del Paese, se non teniamo fede a questi impegni, al rigoroso controllo dei conti pubblici, siamo finiti» ammoniva due mesi fa il presidente dell'Abi ed ex presidente di Monte dei Paschi (oltreché finanziatore del Pd di Siena, 680mila euro in dieci anni), Giuseppe Mussari.

In quell'agenda è rientrato anche il salvataggio pubblico di Mps, attraverso un prestito dello Stato di 3,9 miliardi di euro sotto forma di obbligazioni (Monti bond).

Un provvidenziale aiuto governativo, dossier curato dal ministro dell'Economia Vittorio Grilli (sullo sblocco dei bond per il Mps «spero di arrivare presto a una conclusione positiva» promise, precisando che però «non c'è una ipotesi di ingresso del Tesoro» nel capitale della banca), ministro che ha convinto la Commissione Ue, inizialmente diffidente sugli aiuti di Stato alla banca senese (come pure la Bce di Draghi), a sbloccare il superfinanziamento pubblico dei Monti bond, materializzatosi con un emendamento del governo alla legge di stabilità di fine anno. In altre parole, proprio mentre gli italiani versavano il pesante saldo Imu, le casse dello Stato riversavano - per volontà del governo - 3,9 miliardi a Monte dei Paschi, cifra che coincide con l'ammontare dell'Imu sulla prima casa. Significa che il pensionato che ha sborsato centinaia di euro ha finanziato, senza saperlo, i banchieri di Monte dei Paschi e le loro operazioni di ingegneria finanziaria coi derivati? Direttamente no, ovvio, ma indirettamente è così.

Con quel decreto del Consiglio dei ministri che dava l'ok alla modifica dei Monti bond apposta per Mps, preparato da Grilli e pubblicato in Gazzetta ufficiale l'11 dicembre, veniva sancito che alla banca andavano quasi 4 miliardi di euro, e che lo Stato poteva anche essere rimborsato, se Mps fosse andata in rosso (cosa piuttosto probabile visto che Mps ha chiuso il primo semestre 2012 con un buco di 1,617 miliardi), non in contanti ma anche in azioni della banca stessa o in nuove obbligazioni. In sostanza, miliardi in cambio di carta. Da una banca, poi, inserita in un sistema chiuso di affari-finanza-politica (Pd, partito unico a Siena dove le porte tra Mps e istituzioni sono girevoli), una galassia che il Financial Times ha riassunto così: «Un semplice scambiarsi soldi tra amici». Che tra questi amici vada messa anche una parte del governo Monti, è la convinzione ad esempio della Lega Nord, la prima a segnalare, col deputato Fava e il senatore Garavaglia, la strana urgenza del governo di ricapitalizzare, di fatto, Mps coi soldi pubblici, proprio mentre raccomandava agli italiani di non dolersi del carico Imu, perché quel loro sacrificio serviva a «salvare l'Italia dal baratro della Grecia», medaglia al petto del governo Monti.


La domanda, dopo lo scandalo dei derivati e le dimissioni di Mussari, è inevitabile: possibile che nel governo nessuno sapesse cosa succedeva dentro Mps, visto che si apprestavano a staccargli un assegno da 3,9 miliardi? Tra l'altro, Monte dei Paschi è al centro di un'indagine della Procura di Siena per l'acquisizione di Antonveneta nel 2007, pagata qualcosa come 1,5 miliardi in più del suo valore. Ebbene, nell'ambito di quell'inchiesta (indagato Mussari) molti sono stati sentiti dai pm, come persone informate dei fatti dai pm. Tra questi, il ministro Grilli, all'epoca direttore generale del Tesoro, e anche un'altra montiana doc, l'attuale presidente Rai Anna Maria Tarantola, allora funzionario generale della Banca d'Italia. Ma nessun sentore di bruciato. Tant'è che ieri Bankitalia ha precisato come «la vera natura di alcune operazioni riguardanti il Monte dei Paschi» sia emersa «solo di recente». Altri membri del governo, interrogati alla Camera, hanno sempre difeso il salvataggio di Mps, o hanno risposto - come la Fornero - di non conoscerne la vicenda finanziaria. Un brutto risveglio, dopo avergli prestato quasi 4 miliardi pubblici.

Chi peggio dei politici? I tecnici, i tecnici sono ancora peggio e Monti e il personaggio peggiore che poteva capitare all'Italia, un'ingannatore di professione. La sua voce è l'espressione della falsita' e del secondo fine. Se a Corona han dato 5 anni di galera per estersione a questa gente quanti anni dovrebbero dare? Purtroppo anche la magistratura non è il massimo dell'equilibrio e giustizia
perchè se cosi' fosse Corona sarebbe fuori di galera con una multa e Monti sarebbe in galera  a vita.

Antar Raja


mercoledì 23 gennaio 2013

REDDITEST, QUANDO IL FISCO ASSOMIGLIA ALLA GESTAPO


di REDAZIONE
La Costituzione americana non prevedeva le imposte sul reddito. Esse vennero introdotte solo nel 1913 grazie al sedicesimo emendamento. Il timore dei Padri Fondatori è che esse avrebbero richiesto e giustificato, al fine di quantificarne l’ammontare, un sistema di spionaggio e di polizia nella vita privata dei cittadini. Ciò non si verificò fino alla prima metà degli anni cinquanta, ovvero fino a quando il sistema delle imposte sul reddito rimase molto basso e la gente lo tollerò pacificamente in quanto “a tutti gli effetti era un sistema volontario, basato sull’onore”.
Quel sistema nel tempo è stato gradualmente sostituito con un altro in cui “tutti i contribuenti sono posti sotto stretta sorveglianza”. “Esiste una ribellione fiscale in stile guerra fredda e, senza la forza, la coercizione e lo spionaggio, l’ingranaggio tributario probabilmente andrebbe a rotoli”. “La nostra burocrazia fiscale è, in effetti, come uno Stato sovietico in miniatura, con il potere di intimorire praticamente tutti”. (tra le virgolette estratti dal libro For Good and Evil, l’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità, p. 461 e seguenti). Girando sulla rete ho trovato un interessante elenco di principi legati ad una tassazione che oltrepassa i limite della decenza e, dall’essere un sistema volontario basato sull’onore, sconfina nella pura coercizione. Principi che ancora devono essere compresi, nonostante anche la civilizzazione moderna, oramai sull’orlo di uno spaventoso declino, ancora una volta ne abbia dimostrato la piena validità.
Leggeteli e poi date un’occhiata al vademecum per il redditest pubblicato dal Sole24ore.
1) La tassazione è mortale. Ogni civilizzazione finisce con il tassarsi fino all’autodistruzione.
2) La tassazione è sempre graduale, essa tende a “cuocere lentamente la rana”. Per questo motivo gli individui non ne comprendono bene la natura e le conseguenze.
3) La tassazione è furto legalizzato, stupro economico mirato a derubare le persone dei frutti del loro lavoro.
4) La tassazione è parassitismo, permette ad alcune persone di vivere alle spalle del lavoro altrui.
5) La tassazione è moderno cannibalismo. La proprietà privata, incluso ciò che produciamo, è estensione del capitale umano. La tassazione implica il consumo cannibalistico del capitale umano e quindi “se lo mangia”.
6) La tassazione penalizza chi produce e ricompensa chi distrugge, toglie a chi produce e dà a chi distrugge. Inevitabilmente tutto ciò conduce ad una progressiva distruzione della produzione.
7) La tassazione è come un cancro, quando attecchisce nella società tende inevitabilmente a crescere e ad espandendersi.
8- La tassazione distrugge la moralità, sostituendola con la legge del più forte sul più debole, della maggioranza sulla minoranza. Si distingue dal racket mafioso solo nei metodi: “Paga la tua parte per il bene della società”, al posto di “paga altrimenti…”
9) La tassazione si complica nei metodi al punto che ogni contribuente può essere perseguito come evasore fiscale, non importa quante tasse abbia pagato.
10) La tassazione favorisce la crescita abnorme di una casta di persone (consulenti, avvocati, contabili, commercialisti) che operano solo per scovare le falle nella legislazione fiscale.
11) La tassazione tende a essere sempre più viziosa, violenta e criminale, trasformando gli esattori in una Gestapo fiscale.
12) La tassazione favorisce la delazione coinvolgendo anche il sistema bancario come parte essenziale dello spionaggio.
13) La tassazione corrompe il sistema giudiziario che diventa strumento al servizio dell’esattore, le forze dell’ordine vengono corrotte alla stessa maniera e la gente gradualmente perde ogni rispetto per la legge.
14) La tassazione evolve in un sistema di controllo sociale particolarmente usato contro le persone non gradite.
15) La tassazione vìola i diritti del cittadino e in ultima analisi distrugge le libertà individuali.
16) La tassazione distrugge la meritocrazia e favorisce un sistema politico al cui vertice salgono solo le persone più perverse, malvage, parassitiche e cannibalistiche. Eventualmente i grandi leader delle società ad alta tassazione sono passati alla storia come mostruosi criminali.
17) La tassazione finanzia direttamente le guerre. Il potere di tassare è il potere di scatenare guerre.
ed infine: 18) il monopolio di emissione del mezzo monetario è il potere di tassare ulteriormente tramite inflazione. Chiunque userà questo potere per tassare i cittadini ad un tasso crescente fino alla distruzione del mezzo monetario.
E adesso, dopo aver preso un secchio in cui sboccare presi dal disgusto, leggetevi le tabelle del sole24ore: Vademecum: le mosse per prepararsi al redditesti documenti che può essere utile conservare per tipologie di spesa.
Tratto da www.usemlab.com – Francesco Carbone

fonte L'indipendenza

IL VITALIZIO DEI TROMBATI: 6.500 EURO NETTI A PISANU, 6MILA EURO NETTI A D’ALEMA. E D’ANTONI SI PRENDE LA SECONDA PENSIONE

Il vitalizio è stato abolito? Sì, per i prossimi parlamentari. Quelli che escono dal Parlamento adesso (con un po’ di amarezza e qualche lamento ad alta voce) si possono consolare con le vecchie regole che consentono loro di incassare da subito un assegno significativo, come rivela Franco Bechis su Libero: 6.500 euro netti di vitalizio per Beppe Pisanu (oltre alla liquidazione di 175mila euro sempre netti), 6.500 euro netti per Mario Tassone (oltre alla liquidazione da 158mila euro netti), 6.200 euro netti per Filippo Berselli (oltre alla liquidazione da 278mila euro netti), 6mila euro netti per D’Alema (oltre alla liquidazione da 64mila euro netti),, 5.500 euro per Roberto Castelli (oltre alla liquidazione da 195mila euro netti), 5mila euro netti per Stefano Stefani (oltre alla liquidazione da 176mila euro netti), 5mila euro per Pierluigi Castagnetti (oltre a 111mila euro netti di liquidazione), 6.500 euro netti per Veltroni (oltre a 44mila euro netti di liquidazione), 4.700 euro netti per Claudio Scajola (oltre a 158mila euro netti di liquidazione). 3.600 euro netti per Furio Colombo (oltre a 64mila euro netti di liquidazione) e 3.600 euro netti per D’Antoni (oltre a 111mila euro netti di liquidazione). D’Antoni, fra l’altro, prende anche una pensione Inpdap come ex professore universitario da  5233 euro netti al mese. Fate voi la somma. E poi aiutatemi a trovare qualche studente che sia andato a lezione da D’Antoni, che sono due anni che lo cerco e non l’ho ancora trovato…

fonte

http://www.sanguisughe.com/2013/01/il-vitalizio-dei-trombati-6-500-euro-netti-a-pisanu-6mila-euro-netti-a-dalema-e-dantoni-si-prende-la-seconda-pensione/