venerdì 1 febbraio 2013

il potere usa i media per reggersi, garantirsi e replicarsi.

Primo postulato: il potere usa i media per reggersi, garantirsi e replicarsi. Bisogna quindi fare molta attenzione a ciò che dicono i media. E altrettanta a ciò che non dicono. Secondo postulato: nulla accade per caso. Nel bene e nel male, c’è sempre una regia o una volontà. Iniziamo. Cosa hanno in comune lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena con il fallimento di Cipro? Il fallimento di Cipro? Eh sì… Anzi, secondo lo Spiegel, come si legge in un servizio on line, il presidente della Bce all’ultimo vertice europeo dei ministri delle finanze ha contestato l’opinione di Schaeuble per il quale il fallimento di Cipro sarebbe irrilevante e non rappresenterebbe un pericolo per l’Eurozona. Il programma di salvataggio per Cipro è già stato rinviato di sei mesi a causa di disaccordi tra il governo cipriota, il Fondo monetario internazionale e i governi dell’ unione monetaria.

Si tratterebbe di circa 17 miliardi per salvare due banche cipriote…17 miliardi ovvero il 140% del prodotto interno lorod di quel paese. Attraverso cosa? Una ristrutturazione del debito, che in altre parole potrebbe essere tradotta anche con il termine: fallimento ristretto o controllato. Proprio come il fallimento della Grecia del marzo 2012, di cui non abbiamo certo sentito parlare in tv. Alcune considerazioni: perché i media italiani non ne parlano? Perché così capiremmo che per utilizzare un’espressione montiana, che il più grosso successo dell’euro non è soltanto la Grecia, ma anche Cipro (che fra l’altro non è neppure uno dei PIIGS). E ancora, perché il termine per ogni possibile intervento continua a essere la tenuta dell’Eurozona, cioè dell’Euro? A nessuno viene in mente che forse sarebbe da considerare innanzitutto la tenuta, la sopravvivenza dei paesi membri dell’eurozona? E poi, fateci caso? Chi ci parla più di Irlanda, Spagna, Portogallo o Grecia? Chi confronta la nostra situazione con la loro? Chi mira veramente il bersaglio della grande finanza nell’individuazione delle responsabilità? Chi valuta soppesando in termini di costi/benefici il rimanere nell’Unione Monetaria o l’uscirne? Stop…tabula rasa. I media hanno tolto la voce a chi non si allinea all’ideologia totalitarista dell’europeismo.

Semplicemente chi mette in discussione il sistema…non esiste più. E adesso saltiamo da Cipro all’italica Monte dei Paschi di Siena (MPS), ora presieduta da Alessandro Profumo, accusato pochi mesi fa di frode fiscale (una maxi evasione messa in piedi da Unicredit e dalla banca inglese Barclays per 245 milioni di euro, attraverso un'operazione di finanza strutturata). Se ne parla continuamente MPS, e ovviamente si strumentalizza una situazione nella quale le uniche vittime rischiano di essere i piccoli risparmiatori e i dipendenti dell’Istituto. Nel batti e ribatti di accuse e rimpalli, ci sono alcuni punti sui quali sarebbe bene focalizzarsi: Il Partito Democratico, che ha nominato 13 membri su 16 dell'organo di indirizzo di MPS non poteva non sapere. Tanto più che Misiani, tesoriere del PD, dichiara: Assolutamente normale che l’ex presidente Mussari finanziasse il Pd. Partito che, grazie al governo di Siena e Provincia, era responsabile della stessa nomina e aggiunge:Rivendico l’opportunità di un intervento statale quando si rischia il collasso di istituzioni fondamentali per il funzionamento del Paese. 

 Cioè dovrebbe essere lo stato, o meglio dovremmo essere noi cittadini a pagare per quella che è stata a tutti gli effetti una mostruosa speculazione finanziaria. In effetti è così che sta andando: 3,9 miliardi di euro nei cosiddetti Monti Bond. 3,9 miliardi euro, un importo superiore ai tagli della riforma Fornero, che si sono abbattuti su di noi. Cioè…per dirla proprio semplice: a noi i tagli, e alla banca i nostri soldi. E non basta…pensate che secondo il sito Dagospia (che argomenta pubblicato il decreto di riferimento), rispetto ai Monti bond, ai 3,9 miliardi di euro, Monte dei Paschi non è obbligata a restituire i soldi allo Stato Italiano, e gli interessi li potrà pagare con altre obbligazioni senza scadenza. Se il capitale sociale di MPS è di poco meno di 7,5 miliardi di euro, e i Monti Bond sono di 3,9 miliardi di euro, ovvero ben più della metà dell’intero capitale sociale…a questo punto, non sarebbe stato più opportuno nazionalizzarla direttamente la banca? E sottrarla al labirinto magico della grande finanza? MPS fu oggetto di uno stress test da parte del Committee of European Banking Supervisors (CEBS) nel 2010 e risultò in grado di reggere alla crisi. MA da chi è composto il CEBS? Anche dalle banche centrali dei vari paesi europei, cioè, per l’Italia da Bankitalia, fra i cui proprietari c’è proprio anche MPS (oltre a UBI, Intesa San Paolo, Unicredit e Banco Popolare, anch’esse partecipanti al capitale della Banca Centrale Italiana). Qualcuno lo chiamerebbe conflitto di interesse, altri potrebbero parlare di irregolarità dal momento che il controllato era anche fra i controllori. Ma nessuno disse nulla e l’esito della prova da carico fu positivo. 

Ma…per essere obiettivi, bisogna segnalare anche l’esito dell’accertamento condotto da Banca d’Italia su MPS nel periodo maggio-agosto 2010 e consegnato a Mussari nell’ottobre di oltre due anni fa. L’accertamento, mirato a valutare i rischi finanziari e di liquidità, ha fatto emergere risultanze parzialmente sfavorevoli. Oltre a svariati rilievi sulla gestione e l’organizzazione, gli ispettori evidenziarono profili di rischio non adeguatamente controllati con riferimento alle operazioni in pronti contro termine e swap su Btp, per complessivi 5 miliardi di euro, stipulate con la Nomura e Deutsche Bank. All’epoca dei fatti, Mario Draghi era governatore della Banca d’Italia. «L’Autorità di Vigilanza – si legge a pagina 6 del verbale – si riserva (....) di promuovere eventuali provvedimenti ai sensi della vigente legislazione bancaria e finanziaria». 

Ad oggi non è noto quali provvedimenti sanzionatori siano stati decisi da Bankitalia in relazione all’ispezione del 2010. L’avvelenamento da titoli derivati è stato taciuto e sta esplodendo ora, con il turbinio di accuse e di affondi a una banca che, essendo quotata in borsa dal 1999, è esposta alle speculazioni e alle manovre dei mercati. Perché questo scandalo esplode ora, proprio ora? Sarà un caso se il gruppo Rothschild minaccia di querelare Repubblica per un articolo che lo coinvolgeva nell’operazione ‘a perdere’ di MPS? Quali poteri si stanno muovendo e in che direzione? E’ un caso che già nel settembre scorso Goldman Sachs abbia dichiarato il proprio plauso a un governo del PD alle prossime elezioni, come unica possibilità di proseguire un indirizzo montiano? E’ normale che da Bersani a Monti, si cerchi continuamente di trovare un avvallo in sede internazionale? Un dubbio dovrebbe pur sorgere legittimamente: chi è che comanda? Chi sta decidendo e come l’esito delle urne? Ed ecco dunque la risposta alla domanda su ciò che accomuna MPS con il fallimento di Cipro. 

L’utilizzo dei media per condizionare e indirizzare l’opinione pubblica, l’impiego di tv e giornali per controllarci o disinnescarci. Una manipolazione continua, che legittima ciò che passa per il grande schermo e annienta ciò che non entra negli schermi. Se non ci parlano di determinati argomenti e problemi, è proprio per evitare da parte una presa di coscienza del fatto che ci stanno portando al macello. Se evidenziano alcuni aspetti è per condurci nella direzione indicata da quelle realtà innominabili come Trilaterale, Bilderberg, CFR, Aspen che sono il vero potere. Se non parlano del fallimento di un altro paese che impiega l’euro, è per non farci sorgere il dubbio che questa non è l’Europa dei popoli, ma è solo ed esclusivamente l’Europa delle banche e della grande finanza. Ma noi non cadremo nel loro lavaggio del cervello, perché abbiamo capito che nulla accade per caso.

Monia Benini Nulla accade per caso