venerdì 21 giugno 2013

PAURA DELLA MORTE COME STRUMENTO DI MARKETING


Il corpo non può distinguere una paura da un’ altra. Avere paura di tenere un discorso può avere lo stesso effetto del timore di essere derubato. Il corpo non può distinguere tra il fisico e il mentale, tra ciò che sta succedendo davvero nella nostra vita e ciò che stiamo immaginando con la nostra mente. Ogni momento, costantemente, modelliamo il mondo esterno a noi. Cercare, attendere, o concentrarsi su qualsiasi cosa, un segno di avvertimento o altro, sono azioni creative, non preventive. Qualunque cosa una persona possa concepire e credere, dai sintomi del successo ai sintomi dell’influenza, l’otterrà.
La mente in sé è neutrale, non giudica la validità o la convenienza o la morale degli scopi prefissi dall’individuo e lavorerà per fare diventare l’obiettivo messo a fuoco una realtà. Riempire la mente con tutti i segni di malattia imminente forse non sarà fatale, ma ucciderà certamente la speranza di una salute smagliante.
E’ necessario uno sforzo enorme per emergere dai condizionamenti ricevuti da sempre e mettersi a valutare tale sistema tradizionale e mettere in discussione quanto questo sistema abbia in mente realmente i nostri più grandi desideri.
Un pensiero influisce su ogni cellula del corpo giù fino al DNA. Se il nostro corpo può essere eccitato, con tutti i sensi all’erta, dal pensiero di un possibile rapporto sessuale, cosa può accadere quando siamo consumati da pensieri di malattia?