giovedì 31 luglio 2014

Babilonia è crollata





Foto web http://www.fmboschetto.it/religione/Apocalisse/Babilonia_Angers.jpg

1. NOME: la soluzione al gioco del sistema / CORONA BRITANNICA.

Il NOME è il fulcro dell'intero costrutto legale/di controllo. Senza un NOME LEGALE, che rappresenta il tuo consenso ad essere chiamato NOME, i vampiri del sistema non possono nutrirsi della tua energia vitale. E' solamente il nostro pieno CONSENSO ad essere/utilizzare/avere un NOME LEGALE/Marchio della Bestia e il contratto spirituale che ne consegue a porre noi nelle condizioni di SCHIAVI in pieno valore ed efficacia e loro PADRONI. Per avere una PROVA di questo, guardati intorno ed osserva in quanti ambiti della tua esistenza/vita viene utilizzato il NOME e ti renderai conto dell'effettivo potere di controllo che il sistema esercita su di te.

2. REGISTRO / REGISTRAZIONE etc. :

Qualunque/tutte le cose registrate vengono INTERAMENTE CONSEGNATE consensualmente alla CORONA BRITANNICA senza NESSUN ricorso legale fintantoché il tutto non venga smascherato e venga dimostrato l' INTENTO consapevole/inconsapevole da parte di coloro che servono la CORONA BRITANNICA di commettere frode.


es. Un bambino che viene REGISTRATO grazie al consenso inconsapevole dato per via della mancata conoscenza di ciò che realmente è la REGISTRAZIONE, diviene PROPRIETA' DELLO STATO. L'INTENTO originale dei servi della CORONA BRITANNICA è infatti proprio quello di indurre i genitori a relegare inconsapevolmente i propri figli alla schiavitù animica, e dunque, fisica. E' l'anima ciò a cui sono interessati realmente, tienilo presente.

3. SOLDI, ORO, ARGENTO, ASSET, BITCOIN ecc.

Sono TUTTE illusioni di valore quando sei TU ad essere il vero creatore di tutte le manifestazioni fisiche. Il denaro, valore esterno, ha giocato il ruolo di intermediario, la terza parte che ha reso possibile il fluire verso l'esterno del tuo potere. Il denaro o quanti per lui hanno valore solamente se uno è stato portato a credere che ne abbiano. Quest' illusione è il diversivo massimo e il devastatore di tutte le anime creatrici. TUTTO il denaro è basato sul CONTRATTO animico conosciuto come CERTIFICATO DI NASCITA.

4. CERTIFICATO DI NASCITA:

IL CONTRATTO DEL PECCATO ORIGINALE. Il NOME che credi/asserisci sia il tuo NON è una tua creazione. Il tuo "supposto NOME" è stato creato dai tuoi genitori/familiari/genitori adottivi, NON DA TE. Questa è una CREAZIONE ORIGINALE resa manifestada altri che sono a loro volta REGISTRATI e rendendoli di fatto, come prima affermato, PROPRIETA' DELLA CORONA BRITANNICA. E' su questo inganno che la TUA anima è stata ed è asservita ed è sempre su questo inganno che viene creata TUTTA LA MONETA/ DEBITO. Un BOND DEBITORIO è stato collocato nel tuo CERTIFICATO DI NASCITA, un bond costituito da TASSE, PRESTITI, DEBITI che il ragazzo dovrà poi ripagare essendo parte di questa FRODE ai danni dell'umanità.

es. Se ci si aspetta che un uomo debba pagare delle tasse ecc. nell'arco della propria vita, quel BOND assume un VALORE DEBITORIO. Un bambino nato in una famiglia benestante avrà un bond debitorio più elevato rispetto a coloro che provengono da famiglie con reddito più basso. Questo è commercio di schiavi ai massimi livelli che "divide e domina" l'umanità nel sistema CHIAVISTICO/GERARCHIZZATO dell'intero pianeta.

5. COMANDO E CONTROLLO:

Le corti i governi rappresentano la parte interna del sistema di schiavitù, comprati e pagati, mentre il vero comando e gli aspetti di controllo sono rappresentati dalla POLIZIA/ESERCITO, mastini da prima linea ed estorsori di paura per conto di coloro che sono sopra i governi, ovvero le BANCHE/RELIGIONI e coloro che le controllano. Le corti e i governi sono semplicemente il ripieno di questo "sandwich" di inganno ed illusione.Senza l' abilità di CONTRATTARE attraverso tutti I NOMI in prima linea, l'intero sistema di controllo viene distrutto, in particolar modo coloro situati in cima alla piramide di controllo spirituale. Senza un NOME, tutti i livelli al di sotto vengono annientati completamente.

6. LA TRIPLICE CORONA:

comprende le città di ROMA, LONDRA E WASHINGTON D.C. Rappresentano la profana trinità del 3 in 1, l'1 in 3 come illustrato chiaramente sulla Corona del Papa: la Religione per dominare la fede, le menti e la spiritualità dell'umanità, le Corti e le Banche per controllare il denaro/bond e la Polizia/Militari per sedare le rivolte e agire in prima linea come "estrattori" d'anime.

7. PRINCIPI DELL'OSCURITA' :

Questa è la vera natura del gioco della quale l'umanità intera ne è inconsapevole. Le Religioni sono state usate per saperarti dalla Fonte portandoti ad adorare un "dio" all'esterno di te e utlizzano il sistema del "salvatore" per rinforzare questo inganno. Il denaro è il mezzo utilizzato per mantenere la gente nel reame fisico ed assegnare un "valore" estrinseco ad ogni cosa quando nulla potrebbe esistere senza la gente e la loro creatività. La morte fisica e l'ingiuria sono i mezzi utilizzati per limitare la tua vera essenza che rappresenta l'intera creazione in sé.

Gli strumenti impiegati comprendono la corruzione intenzionale della pura frequenza con linguaggi, PAROLE e SCRITTURE, dai molteplici significati delle stesse frequenze/suoni, dividendoci e

dominandoci e dirigendo la nostra energia nelle LORO creazioni e controllo. Queste entità NON POSSONO creare nulla dato che sono senza anima e dunque totalmente senza potere. Loro questo lo sanno e ne sono assolutamente terrorizzati perché per essi questo significa la rovina, una volta per tutte.

Noi siamo esseri viventi dotati di coscienza laddove queste entità sono coscienze senza vita/anima/spirito. Essi dipendono COMPLETAMENTE ED UNICAMENTE dal nostro consenso o dai nostri accordi spirituali e questo viene facilmente attuato per mezzo dell'inganno del NOME, comprando le persone, elargendo comfort per l'ego ecc. Il loro intero castello di carte/piramide è BASATO su questo FATTO.

Noi siamo il carburante per il loro sistema/veicolo. Senza carburante spirituale, sono finiti. La massa ignora quale sia il suo vero potere e cosa realmente è.

Un grandissimo lavoro è stato fatto per mantere l'umanità in questo stato di debolezza spirituale e completa ignoranza: corrompere le antiche verità, ri-scrivere il nostro passato ed insegnarlo nelle scuole, nelle chiese e in tutti i livelli accademici. Ripeti una menzogna alcune volte e la gente ci crederà.

E' molto più facile vendere una grande bugia alla massa piuttosto che venderla una dopo un'altra. I media sono i mezzi principali della manipolazione e del dirottamento del pensiero, atti a rinforzare tutte quelle menzogne inculcateci sin da bambini.

Abbiamo un sacco di entità senz'anima su questo pianeta che occupano posizioni di potere e di controllo, siano essi polizia, corti, media, chiese, governi scuole, militari di TUTTI i livelli. La paura è il loro unico mezzo e una volta che si diventa consapevoli della propria natura immortale, si diventa intoccabili.

L'ipnosi di massa è profonda ed incontrerai resistenze da parte di amici, familiari, compagni di lavoro ecc.. così non cercare di risvegliare coloro che hanno acconsentito per loro scelta ad essere morti. Le prove di tutto ciò sono tutte intorno a noi per chi ha occhi per vedere, così spetta a loro trovarle, non a te. Semplicemente pianta il seme e vai via. Sono come quelli che nell'allegoria di Noé giungono all'arca troppo tardi; lasciali annegare.

Siamo sul punto di distruggere queste entità una volta per tutte e stanno tirando fuori tutte le nefandezze, le illusioni, e la disperazione che stanno facendo affondare la loro stessa nave; io mi limito semplicemente ad offrirli un'ancora di salvezza.

TU e solamente TU può salvare te stesso. Lascia che la morte sotterri la morte e forse la riceveranno ma questa non è una TUA preoccupazione. Mantieni la rotta. Il cammino verso casa è quello della verità, nessun'altro. La volontà di stare nella verità è soltanto la tua e nel momento in cui ti ergerai ad essa diventerai intoccabile spiritualmente e, conseguentemente, fisicamente. Come sopra, così sotto dopo tutto.

Non c'è nessun compromesso qui, o dentro o fuori di Babilonia. Sei padrone o schiavo, mortale o immortale. L'anima, TE STESSO, è infinita mentre il corpo fisico è semplicemente un computer biologico con il quale operi. Il tuo computer è stato infiltrato e corrotto (cervello rettiliano/fusione dei

cromosomi) e separato dalla sorgente del cuore. I senza anima non possono sperimentare compassione così non aspettartela. Sono un pò come i droidi del film Terminator, programmati per controllare ed uccidere snza rimorso e facili da riconoscere. Loro sono ovunque compresa la tua stessa famiglia, amici ecc...

E tutto quello che devi fare è stare attento. Lascia che l'istinto e il cuore siano la tua guida.

Stiamo ripulendo velocemente questa realtà dai parassiti ora che la legge universale regna suprema e che nessuno può o deve violare.

Essi sono maestri dell'inganno così non lasciare che la tua compassione amorevole venga usata contro di te. Questi bio-borg sono già senza vita e dipendono, come ogni vampiro, esclusivamente dall'energia che riescono a succhiarti via, non possono entrare nella tua realtà senza il tuo invito. Ogni utilizzo del NOME legale è l'unico invito di cui hanno bisogno, così smettila di avere contatti con loro e a permettere tutto questo. Diventa padrone di questo concetto ed hai già tagliato i fili dei burattinai, riascquisendo in tal modo la capacità di essere responsabile del tuo potere.

Per i "morti che camminano" (perché voi sapete cosa siete), il vostro tempo è scaduto, i vostri inganni finiti e momento dopo momento venite spazzati via dalla coscienza. Noi, anime viventi, siamo svegli, svegli e reclamiamo la nostra realtà, quando la vostra invece non è mai esistita. In breve, si , siete spacciati.

Buone cose! Kate!!!!

Kate of Gaia

http://kateofgaiatrans.wordpress.com/italiano-italian/
Versione originale inglese con video
http://kateofgaia.wordpress.com/2014/05/07/babylon-is-fallen/
Sito di Kate of Gaia
http://kateofgaia.wordpress.com/

Traduzione: Patrizia Calvaruso
fonte: http://fuoridimatrix.blogspot.it/2014/07/vuori-essere-libero-dal-sistemaecco-come.html
http://realtofantasia.blogspot.it/2014/07/babilonia-e-crollata.html
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mercoledì 30 luglio 2014

Paul C. Roberts lancia l’allarme: La guerra sta arrivandO

(War is coming)

di Paul Craig Roberts

La propaganda straordinaria condotta contro la Russia dai governi statunitense e britannico e dai ministeri della propaganda noti come “media occidentali”

ha lo scopo di portare il mondo ad una guerra che nessuno potrà vincere.
I governi europei devono scuotersi dalla noncuranza, perché l’Europa sarà la prima ad essere vaporizzata a causa delle basi missilistiche statunitensi che ospita per garantire la sua “sicurezza”.
Come riportato da Tyler Durden di Zero Hedge, la risposta russa alla sentenza extragiudiziale di un corrotto tribunale olandese, che non aveva alcuna giurisdizione sul caso che ha arbitrato, sentenza che ordina al governo russo di pagare 50 miliardi di dollari agli azionisti della Yukos (un’entità corrotta che stava saccheggiando la Russia ed evadendo le tasse), è molto significativa. Quando gli è stato chiesto come la Russia si comporterà riguardo la sentenza, un consigliere del presidente Putin ha risposto: “C’è una guerra che sta arrivando in Europa. Crede davvero che questa sentenza abbia importanza?”
L’Occidente si è coalizzato contro la Russia perché è totalmente corrotto. La ricchezza delle elite è ottenuta non solo depredando i paesi più deboli i cui leader possono essere comprati (per istruirvi su come funziona il saccheggio leggete “Confessions of an Economic Hit Man” di John Perkins), ma anche derubando i loro stessi cittadini. Le elite americane eccellono nel saccheggio dei loro connazionali e hanno spazzato via gran parte della classe media statunitense nel nuovo 21° secolo.
Al contrario, la Russia è emersa dalla tirannia e da un governo basato sulle menzogne, mentre gli USA e il Regno Unito sono sommersi da una tirannia schermata da menzogne. Le elite occidentali vorrebbero depredare la Russia, un premio succulento, e Putin sbarra loro la strada. La soluzione è sbarazzarsi di lui, come in Ucraina si sono sbarazzati del presidente Yanukovich.
Le elite predatorie e gli egemonisti neoconservatori hanno lo stesso obiettivo: fare della Russia uno stato vassallo. Questo obiettivo unisce gli imperialisti finanziari occidentali con gli imperialisti politici.
Ho raccolto per i lettori la propaganda che viene usata per demonizzare Putin e la Russia. Ma perfino io sono rimasto scioccato dalle strabilianti e aggressive bugie del giornale britannico The Economist del 26 luglio. In copertina c’è il viso di Putin in una ragnatela, e, avete indovinato, il titolo di copertina è “Una rete di bugie”.
Dovete leggere questa propaganda per constatare sia il livello di spazzatura della propaganda occidentale, sia l’evidente spinta verso la guerra. Non viene presentata la minima prova per supportare le accuse estreme dell’Economist e la sua richiesta che l’Occidente smetta di essere conciliante con la Russia e intraprenda le azioni più dure possibili contro Putin.
Questo genere di menzogne incoscienti e di lampante propaganda non ha altro scopo che di condurre il mondo alla guerra. Le elite occidentali e i governi non sono solo totalmente corrotti, sono anche pazzi. Come ho scritto precedentemente, non aspettatevi di vivere ancora a lungo. In questo video, uno dei consiglieri di Putin e alcuni giornalisti russi parlano apertamente dei piani statunitensi per attaccare la Russia:

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martedì 29 luglio 2014

M5S si torna IN PIAZZA !!!

Nicola Morra


Si torna in piazza! Ce l'hanno chiesto i cittadini, ce lo chiedono ancor più ora di fronte l'attacco scellerato condotto contro la carta costituzionale, noi non vedevamo l'ora -e Beppe sta già scaldando il camper-, poiché la vera democrazia non è quella che si rinserra nel palazzo, ma accetta il confronto con tutti...


A forza di tentar di bloccare le riforme infauste ed autoritarie del Governo, rischiavamo di bloccarci anche noi lì dentro. Ma non abbiamo alcuna intenzione di venir risucchiati dal vortice parlamentare. Come si può vedere da colleghi di altri schieramenti, può causare "allucinazioni" -soprattutto in casa PD-. Noi piuttosto vogliamo restare ancorati alla realtà e l'unico modo che conosciamo per farlo è quello di stare in mezzo ai cittadini.

La nostra resistenza sarà, dunque, non solo nei palazzi, ma soprattutto in piazza, fianco a fianco con le migliaia di cittadini sui quali il nostro Paese può sempre contare nei momenti difficili.

L'appuntamento è in autunno, per un grande evento di alcuni giorni con Beppe e tutti noi, per rappresentare, pubblicamente, il significato ed il valore del nostro esser là, senza voler esser come "quelli là".

Dell'allucinazione collettiva che ha generato in tanti anestetizzazione etica di fronte a continui scandali, continue ingiustizie, continua ipocrisia, di questa allucinazione collettiva da cui vogliamo risvegliare l'Italia sono corresponsabili i media, in particolare la TV. Per questo non ci stiamo andando. Sappiamo bene tuttavia -ce lo ricordate spesso- che gli italiani è soprattutto attraverso quel mezzo che si informano.

Specialmente nei momenti in cui la democrazia è in pericolo è importante che tutti siano ben informati. Allora, se la montagna non va da Maometto, Maometto andrà alla montagna. Se la Tv vuole garantire un'informazione completa e imparziale, diffondendo anche la nostra voce senza distorsioni, che venga da noi, alla nostra manifestazione. Entrando nel merito delle questioni, affrontando i temi concreti su cui sanno sempre deviare e rinviare.

Molti cittadini preoccupati ci chiedono: "cosa possiamo fare?"
Preparatevi a venire a questo grande evento e portate tutti i vostri amici, soprattutto chi sta perdendo la speranza. La visione di un mare di gente che ancora crede in un cambiamento farà il resto!

Per fermare Renzi e il suo Governo che per la democrazia prova insofferenza, dimostrando ben poca capacità di confronto, ci vuole una rivoluzione d'ascolto, una rivoluzione francescana: d'amore.
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L'M5S SI PREPARA A LASCIARE IL PARLAMENTO: DIMISSIONI DI MASSA (MEGLIO LA GENTE)

29 luglio - Grillo: ''Che ci rimaniamo a fare in Parlamento? A farci prendere per il culo, a sostenere un simulacro di democrazia mentre questi fanno un colpo di Stato? Rimarremo fin quando sara' possibile'' impedire il golpe ''con l'eliminazione del Senato elettivo''. Se ''non ci lasceranno scelta, ce ne andremo. Meglio uscire e parlare con i cittadini nelle piazze di Roma e d'Italia, meglio fare che reggere il moccolo ai traditori della democrazia e della Patria. Li lasceremo soli a rimestare le loro leggi''.

Dalla Maremma all’India in autostop






















testo di Stefano Pacini - foto di Filippo Capponi e Claudio Martini
Quaranta anni dopo, la narrazione di un viaggio compiuto alla fine del grande incanto hippie, verso la Turchia, l’Afghanistan, il Pakistan, l’India del Nord e l’India del Sud, fino a Goa e ritorno. ”Era un viaggio vero, senza “paracadute”, senza telefoni o mezzi di comunicazione rapida, con mesi di autostop o mezzi scassati e soggetti a incidenti, budget ridicoli, e sostenuto più che altro dalla solidarietà degli altri viaggiatori di tutto il mondo incontrati durante il viaggio“. ”Era una vita fa, un mondo fa, e non solo per le modalità del viaggio e le differenze geopolitiche fecero“, scrive Stefano. Non a torto. Dal viaggio nacque un reportage, e dal reportage un libro. Vi proponiamo un estratto di “Oriente ultimo viaggio. Lungo le strade che portavano in India” di Maurizio Lipparini (Effigi edizioni).

Era l’estate del ’69 quando per me tutto davvero iniziò. Arrivavo con il bus a Follonica, fino a Pratoranieri, allora famosa per tre grandi pini sulla spiaggia a pochi metri dal mare. Qui era sorto un piccolo villaggio alternativo formato da due piccole tende e molti ragazzi e ragazze della zona o di passaggio, autostop zaini e sacchi a pelo, capelli lunghi e sorrisi, chitarre e discussioni, bimbi, cani, turisti diffidenti e complici, e una bandiera rossa e nera, che alcuni scambiavano per calcistica invece che anarchica.


E una mattina arrivarono due carabinieri in bicicletta chiedendo chi fosse il capo, ottenendo una risata collettiva e una risposta da Roberto “qui non ci sono capi”. Fu in quell’estate che sentii parlare per la prima volta dell’India, non come terra di grandi carestie ma come meta di un viaggio alla ricerca di una nuova spiritualità, di incontri, scoperte, per varcare insieme a lontane frontiere il confine invisibile tra l’adolescenza e una giovinezza più consapevole.
L’inverno dell’anno seguente tornò dal viaggio in oriente Mario, il figlio del maestro della scuola elementare di Massa Marittima, il primo per il nostro paese maremmano almeno dai tempi di Marco Polo. Ricordo che organizzò una proiezione pubblica di diapositive alla Associazione Misericordia, e tutti noi lì a guardare la proiezione ed ascoltare le sue spiegazioni, per ore, non saremmo mai andati via.
Era una generazione in rivolta,  una generazione in cammino, ansiosa di scoprire e conoscere, alla ricerca di se stessa e di nuovi modi di vivere più egualitari, più profondi: volevamo cambiare tutto, non riformare qualcosa o dettare nuove mode. Uscì per Stampa Alternativa il manualetto “Andare in India” con le dritte, informazioni e considerazioni di migliaia di fratelli e sorelle che in quel periodo avevano preso le strade dell’oriente. Fabio, che è il coprotagonista del libro, aveva fondato a Follonica il collettivo di controcultura. Kerouac e “Sulla strada” una bibbia comune, e il viaggio con Maurizio maturò in modo naturale. Era un viaggio vero, senza “paracadute”senza telefoni o mezzi di comunicazione rapida, con mesi di autostop o mezzi scassati e soggetti a incidenti, budget ridicoli, e sostenuto più che altro dalla solidarietà degli altri viaggiatori di tutto il mondo incontrati durante il viaggio. Era scoperta, stupore, meraviglia, era varcare colonne d’Ercole considerate intangibili fino a pochi anni prima. Come bene spiega Maurizio Lipparini:
“Nelle mie migliori intenzioni il viaggio non aveva un limite; non sapevo dove sarei andato, quanto sarei rimasto, tutto pareva possibile e la scoperta di quell’economia frugale mi rinfrancò e incrementò i miei sogni. Ancora una volta pensai agli amici lasciati a casa con i quali avevo condiviso il fremito gioioso che serpeggiava per le strade d’occidente: compresso dal mondo del metallo e delle consapevolezze questo sentimento spingeva verso la liberazione per ritrovare la purezza dell’infanzia, il sogno che predomina sulla realtà“.
E a noi rimasti da quest’altra parte del mare, nella nostra piccola, grande, selvaggia,profonda provincia maremmana, immaginavamo, sentivamo quello che stava accadendo ai nostri amici con la fantasia più che con le rare e scarne notizie che ci potevano dare le famiglie. Negli anni a seguire molti avrebbero ripercorso il Viaggio.
Maurizio termina il suo racconto nel ’76, una vita fa, un mondo fa, e non solo per le modalità del viaggio e le differenze geopolitiche. Quel mondo non esiste più, quella generazione in cammino si è dispersa in mille rivoli, molti nostri amici e fratelli non sono più con noi, ma a me piace sentirli ancora sulla pelle e nel cuore con le parole di Maurizio:
Cos’è quel senso che ti pervade tutto, quando rimani solo sulla banchina rituale dell’esistenza e quelli che divisero con te il tempo e i pensieri inesorabilmente si staccano? Quante volte dovevo provare quel gusto amaro! Era lo stesso delle perdute estati di un tempo e aveva il medesimo umore della nostalgia portoghese di Goa che si confondeva con quella della mia infanzia ed ora di fronte a quell’eterno distacco tutto mi ritornava, fino allo sgomento di perdere i nostri angoli di soave penombra che già le luci delle responsabilità a venire minacciavano. Abbandonavamo per sempre i magici orpelli (le figurine, le sfide sul pavimento), e ne eravamo coscienti. Questo cantava la mia nuova, totale solitudine nel mattino radioso di Goa.
Per chi vuole conoscere, immaginare, sognare, con gli occhi innocenti della generazione in cammino.
da “Oriente ultimo viaggio. Lungo le strade che portavano in India” di Maurizio Lipparini (Effigi edizioni)
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lunedì 28 luglio 2014

Abbattimento del volo MH-17: la saga continua

Raccolte le prove che l'incidente occorso al volo della Malaysia airlines è un false flag 




Il 17 luglio 2014 i network di tutto il mondo segnalano l'abbattimento di un 777-200 della compagnia Malaysia Airlines nei cieli dell'Ucraina. Già dalle prime ore si comprendeva che ci si trovava di fronte all'ennesimocasus belli creato ad hoc per innnescare un ampio conflitto contro la Russia. Ora, a distanza di giorni e dopo aver raccolto tutta una serie di dati, risulta inequivocabile che siamo di fronte ad una macchinazione: l'aereo dato per abbattuto non corrisponde al volo MH-17, tanto che rottami e cadaveri a terra risultano piuttosto essere stati deliberatamente trasportati sul posto. Da numerose ed autorevoli destimonianze, infatti, emerge che i corpi spacciati per i resti dei passeggeri del volo MH-17 erano in avanzato stato di decomposizione già pochi minuti dopo il supposto abbattimento (accusano Obama ed i suoi lacché) per opera della minoranza russa che vive in Ucraina. Inoltre tra i rottami si trovano leturbine appartenenti ad un aereo di dimensioni inferiori rispetto al 777-200 tanto da risultare tre volte più piccole di quanto dovrebbero essere, mentre l'unica parte riconoscibile del 777-200 è una sezione della carlinga che, però, a tutti gli effetti, si rivela essere parte della fusoliera del 777-200 scomparso il giorno 8 marzo scorso. Il dettaglio del finestrino oscurato a fianco della bandiera della compagnia dimostra che si tratta del volo MH-370 9M-MRO. Il volo MH-17 corrispondente alla sigla 9M-MRD ha, invece, quello stesso finestrino non oscurato, come si può ben notare dalle foto.

In definitiva gli artefici del falso abbattimento hanno usato alcuni rottami del volo MH-370 9M-MRO, fermo restando che i motori a terra non sono quelli del 777-200 9M-MRO, per cui l'aereo precipitato non è il 777-200 MH-17 9M-MRD, ma un modello diverso e probabilmente non un vettore adibito a voli commerciali. Hanno dichiarato che il volo MH-17 9M-MRDcolpito nei cieli dell'Ucraina era di lì a poco decolalto da Amsterdam, ma è tutto falso, tanto è vero che questo volo risultava cancellato. Hanno rimosso i dati storici dell'MH-17 da Flightradar al fine di occultare le tracce del corridoio usualmente seguito dai velivoli della Malaysia Airlines, poiché è comprovato che il corridoio dichiarato per far coincidere l'abbattimento con la zona d'interesse era fuori rotta di ben 200 kilometri, così come avevamo sospettato sin dall'inizio. I cadaveri marcescenti non appartengono quindi al volo MH-17 (mai decollato), ma, probabilmente, al volo MH-370. Un altro 777-200 si trova in uno scalo di Israele, pronto per un altro false flag, se necessario. Nelle settimane scorse è statofotografato fuori da un hangar dell'aeroporto israeliano Ben Gurion di Tel Aviv.



I voli MH-17 9M-MRD ed MH-370 9M-MRO si distinguono dal finestrino oscurato solo in uno dei due velivoli corrispondenti, all'altezza della bandiera della Malaysia. La prova è inconfutabile: parte dei rottami della parte centrale del 777-200 è quella del velivolo scomparso nel marzo 2014 nel sud est asiatico. Ricordiamo anche che oltre 100 corpi non sono stati ritrovati e, ulteriore particolare non trascurabile, oltre alla curiosa circostanza che vede integri i passaporti mostrati dalle televisioni di tutto il mondo, alcuni di essi risultano scaduti tanto da mostrare a lato un taglio triangolare, comunemente applicato ai documenti non più validi. Chiedetevi come ci si può imbarcare con il passaporto scaduto...

La notizia dell'abbattimento del velivolo della Malaysia Airlines è servita come distrazione mediatica per consentire l'attacco di terra su Gaza, senza che i media si occupassero dell'azione bellica con sufficiente attenzione. Coincidenza?






http://straker-61.blogspot.it/2014/07/abbattimento-del-volo-mh-17-la-saga.html#.U9ZtI8R8MZ0
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domenica 27 luglio 2014

Maria Elena Boschi: UNA COMICA CITAZIONE


Le favole del Fantaboschi
di Alessandra Daniele
Maria Elena Boschi, ministra-immagine del rinnovamento renziano, ha citato come suo maestro jedi Amintore Fanfani (quello contrario alla legalizzazione del divorzio) dicendo “le bugie in politica non servono”.
La citazione suona particolarmente comica adoperata da una vestale di Mister #enricostaisereno, che sta riscrivendo la Costituzione col Cavalier Menotassepertutti.
Dopo aver promesso ”mai più larghe intese con Berlusconi”.
E poi una riforma al mese, d’intesa con Berlusconi.
Entro febbraio riforma elettorale, del Senato, e del Titolo V della Costituzione.
Entro marzo riforma del mercato del lavoro, e sblocco totale del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione.
Entro aprile riforma della burocrazia, più un miliardo e mezzo di finanziamenti per la tutela dell’ambiente, e tre miliardi e mezzo per la messa in sicurezza delle scuole pubbliche.
Entro maggio energia meno cara per le aziende.
Entro giugno riforma della Giustizia, con specifica accelerazione dei tempi della Giustizia civile.
Entro luglio era prevista l’attivazione dello stargate di Cuneo per Atlantide, che però è slittata a causa del semestre europeo, per il quale Renzi ha promesso di contestare i vincoli di bilancio “che ci chiede l’Europa”.
E poi di rispettare i vincoli di bilancio, ”ma non perché ce lo chiede l’Europa”.
Perché “ce lo chiedono i nostri figli“.
Come ci chiedono riforme strutturali, da fare entro i primi cento giorni.
Anzi, entro i primi mille.
Perché “l’Italia deve cambiare faccia, ma anche interfaccia”.
“Bicos Meucci uos a ginius, but i uosnt ebol”. Il virus?
Fra tutte le favole raccontate da Mago Renzi, una delle più truffaldine è che le sue riformeservano a restituire “credibilità internazionale” all’Italia, consentendoci di contrattare un “ammorbidimento” dell’austerità impostaci dalla BCE.
Cazzate. La BCE se ne fotte di come eleggiamo il Senato, se lo riempiamo di sindaci, pranoterapeuti, criceti, o palline colorate dell’Ikea.
Alle banche interessa solo che restiamo solvibili. Quindi non ci concederanno nessunaflessibilità, e ce l’hanno già detto chiaro più di una volta.

Intanto tutti i dati della nostra economia continuano a peggiorare velocemente, la disoccupazione cresce, le esportazioni crollano, la domanda interna langue, il PIL striscia.
È il default in our stars.
Mentre in Parlamento si fa a borsettate su una riforma che, ammesso sopravviva alla sua deformità incostituzionale, comunque non diventerà effettiva prima d’un anno.
Con Renzi l’Italia non cambierà interfaccia.
Manterrà la stessa interfaccia da culo.
Fonte · in Schegge taglienti ·
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sabato 26 luglio 2014

GRILLO: "si stanno mangiando la democrazia pezzo per pezzo


GRILLO: "si stanno mangiando la democrazia pezzo per pezzo. Incredibile che la gente non capisca quello che sta succedendo".

Beppe Grillo risponde al telefono intorno alle 20: "Io non ho più parole, questi si stanno mangiando la democrazia pezzo per pezzo, giorno per giorno: oggi l'elettività dei senatori e la possibilità di scegliere i deputati, domani i referendum, dopodomani le leggi popolari... Stanno tappando tutti i buchi. E Napolitano avalla tutto. Incredibile che la gente non capisca quello che sta succedendo. Io sto preparando un discorso per denunciare tutto, ora vediamo se farlo a Bruxelles perchè l'Europa sappia quel che accade in Italia, o a Roma, in piazza. Domani o dopodomani vado a Roma e ne parlo con i nostri ragazzi...".


E ironizza: "Napolitano non ha incontrato i capigruppo delle opposizioni perché era leggermente indisposto...". Al telefono aggiunge concitato: "Dobbiamo far capire agli italiani quello che sta succedendo. Organizzarci nel modo migliore, con un'iniziativa proporzionata alla gravità della situazione. E gli intellettuali, dove sono gli intellettuali? Perchè non appoggiano tutti questa battaglia di democrazia? I nostri ragazzi piangono in Parlamento, non si aspettavano alla prima esperienza di vedere uno spettacolo simile. Ora dobbiamo reagire con tutti i mezzi possibili"
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Crescita addio, il tuffo di Renzi nel mare della recessione


—  Roberto Ciccarelli, ROMA, 24.7.2014

Crisi. Per la prima volta il presidente del Consiglio ammette che le stime del governo sono errate: «sarà molto difficile arrivare alla stima dello 0,8%». E poi si esibisce in una spettacolare teoria economica: «Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente per la vita quotidiana delle persone». A suo dire, gli italiani aspettano con ansia la legge elettorale e l'abolizione del Senato



Era solo una que­stione di tempo. Ieri il pre­si­dente del Con­si­glio è uscito dalla bolla in cui vive e sem­bra avere ricon­qui­stato un con­tatto con la realtà. In un’intervista andata in onda su La7 ha ammesso che sarà «molto dif­fi­cile» arri­vare alla stima dello 0,8% con­te­nuta nel Def. Ma poi non ha resi­stito e si è pro­dotto in una teo­ria eco­no­mica sin­go­lare: «Che la cre­scita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cam­bia niente per la vita quo­ti­diana delle per­sone». «La nostra prio­rità è lavoro.

 Ma le sta­ti­sti­che, credo, ini­zie­ranno a miglio­rare solo dal 2015». E il prin­ci­pio di realtà, risco­perto nella prima parte della frase, è scom­parso d’un colpo. Forse per­chè gli ita­liani ten­gono mol­tis­simo all’abolizione del Senato e alla legge elet­to­rale. Cioè alla bolla in cui vive il sistema poli­tico in quest’estate sur­reale. La bolla in cui vive lo stesso Renzi.

La visione del baratro

Per­ché una cre­scita all’1,5% è cer­ta­mente diversa da una cre­scita allo 0,3%, quella sti­mata ieri dal Fondo Mone­ta­rio Inter­na­zio­nale che ha riag­gior­nato la stima sul Pil ita­liano per il 2014. Se ci fosse una simile cre­scita, per­sino l’auspicio di Renzi potrebbe essere veri­fi­ca­bile nei fatti. La cre­scita sarebbe infatti il pro­dotto anche di un nuovo lavoro che tut­ta­via non verrà nè nel 2014 nè nel 2015. L’Fmi sostiene che il Pil sarà all’1,1%. Ad oggi, con l’ormai rico­no­sciuta “jobless reco­very”, cioè la cre­scita senza occu­pa­zione fissa, non c’è alcuna cer­tezza di que­sta stima. Serve a rin­cuo­rare Palazzo Chigi che ieri ha visto il bara­tro in cui si trova. Se crisi ci sarà, verrà dalla realtà illu­strata dal Cen­tro studi di Con­fin­du­stria nella sua “con­giun­tura Flash” di luglio:

“E’ sem­pre più palese — scrive il cen­tro studi — la con­trad­di­zione tra una Bce che fa tutto quel che può per con­tra­stare la minac­cia di defla­zione e tutte le altre poli­ti­che che verso la defla­zione spin­gono, sia come mec­ca­ni­smo di aggiu­sta­mento degli squi­li­bri com­pe­ti­tivi sia come con­se­guenza dei bilanci pubblici”.

Renzi, e il mini­stro dell’Economia Padoan, sono costretti ad andare in dire­zione della defla­zione, radi­cando sem­pre più la reces­sione in atto, come dimo­strano gli impie­tosi dati snoc­cio­lati ieri dall’Fmi e pochi giorni fa dalla Banca d’Italia.

http://ilmanifesto.info/crescita-addio-il-tuffo-di-renzi-nel-mare-della-recessione/






































Non ci sara' nessuna crescita nessuna ripresa nè nel 2015 ne' 2016 o 2017 ma sara' una continua
caduta nella recessione nella poverta' la situazione continuera' a peggiorare

la soluzione UNICA è uscire dall' Europa UE e ritornare alla moneta sovrana, arrestare i responsabili della situazione attuale con una RIVOLUZIONE DI MASSA

ma visto che la gente continua a fidarsi del buffone di turno ora è la volta di Renzi, il disastro economico è cio' che ci aspetta e che ci meritiamo


Antar Raja
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venerdì 25 luglio 2014

ALESSANDRO magno ASSETATO di potere e di(vino)


Alessandro, sete di potere e di vino
secondo studi recenti condotti dallo storico americano John Mavell O' Brien, Alessandro Magno era un alcolizzato

Uno storico rivela che il Macedone era alcolizzato Che Alessandro Magno non disdegnasse "il goccetto" e' cosa nota agli storici. Ma, secondo un nuovo studio, il grande Macedone sarebbe stato addirittura alcolizzato e proprio la devozione a Bacco lo avrebbe ucciso a soli 32 anni nel 323 a. C. E quanto sostiene lo storico americano John Mawell O' Brien che ha dedicato alla questione un saggio dal titolo "Alessandro Magno: il nemico invisibile". O' Brien ipotizza che il condottiero sarebbe stato spinto sui sentieri del vizio dai suoi stessi aggressivi ed esigenti genitori. Il padre Filippo certo non era personaggio tenero e il suo sarcasmo, unito all' imprevedibilita' , riusciva a creargli intorno un alone autoritario tale da spaventare anche un cuor temerario come quello del figlioletto. Il piccolo Alessandro non poteva nemmeno cercare consolazione tra le braccia materne perche' anche li' , sebbene camuffate da lusinghe, le insidie non mancavano: la madre del condottiero in erba, donna energica e dispotica, amava infatti insinuare che un Dio e non Filippo sarebbe stato il vero genitore del futuro re.


I guasti sul carattere in formazione del ragazzo non avrebbero percio' tardato a manifestarsi creando quella invincibile sete (non solo di potere) che Alessandro sviluppo' anni dopo. Il profilo psicologico del Macedone, tracciato dallo storico newyorchese, ci presenta quindi l' immagine di un uomo torturato dall' insicurezza, ansioso di trovare se stesso, divorato da crisi di identita' . "La fuga nell' alcolismo e il desiderio di conquistare il mondo . ha detto lo studioso al settimanale inglese The Independent on Sunday . non sono altro che le due facce della medesima medaglia". Alle marce trionfali che portarono il regno di Alessandro a estendersi dalla Grecia all' India in soli dieci anni si alternavano solenni bevute con scoppi d' ira. L. B.

Bondi' Loretta

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per la serie la vita infelice del padrone del mondo e il potere è degli psicopatici, come sempre..

LE PIRAMIDI "RUSSE" DI ALEXANDER GOLOD



Avete mai sentito parlare delle Piramidi Russe?

Ho saputo di loro leggendo alcuni articoli sulle ricerche del gruppo di Gariaev (genetica ondulatoria). E siccome questa era anche per me una novità, ho fatto un po’ di ricerche nel web russo.

Ecco cosa posso raccontarvi dopo aver esaminato decine di siti web che contengono testimonianze degli sperimentatori e notizie ufficiali.

Dal 1990 in poi sul territorio dell’ex-URSS sono state costruite 17 piramidi alte 11e 22 m; la Piramide più famosa è alta 44 m.


E’ situata sulla statale Mosca –Riga ed è da anni oggetto di pellegrinaggio da parte di moltissime persone in cerca di salute e di tanti curiosi. L’idea della costruzione delle grandi piramidi appartiene ad Alexander Golod, matematico, ora imprenditore.







La piramide sulla statale Mosca - Riga è stata costruita da A. Golod (foto) nel 1999 a spese proprie ed è costata circa 1 milione di dollari. E’ la più grande d’Europa, pesa 55 tonnellate ed è fatta di pannelli di fibra di vetro senza l’uso delle parti metalliche; i pannelli sono attaccati con dei perni dello stesso materiale e con la colla.

A differenza delle piramide egizie, le piramidi di Golod sono costruite tenendo conto della “sezione aurea”, sono più slanciate, rivolte al cielo e al Cosmo.






Le piramidi di questa forma emettono anche all’esterno influenzando l’ambiente a molti km di distanza. L’altezza della piramide deve superare circa due volte il lato del quadrato alla base. La piramide va orientata a Nord, e uno spigolo deve “guardare” la Stella Polare.


A CHE SERVONO LE PIRAMIDI, SECONDO GOLOD?

E PERCHÉ GOLOD SI È ALLONTANATO DALLE PROPORZIONI DELLE PIRAMIDI EGIZIE, LE CUI PROPRIETÀ SONO BEN NOTE?

All’inizio le dichiarazioni di A.Golod mi hanno sorpreso, ma poi...

Ecco cosa scrive lui stesso nell’articolo “Le piramidi dalla “sezione aurea”, generatori di Vita”:

“...Dobbiamo tenere presente che tutte le piramidi sono potenti, e agire con criterio costruendole: quando ci allontaniamo dalle proporzioni della sezione aurea, ci allontaniamo dalla cosa più importante – dall’Armonia. Allontanandoci dall’armonia assisteremo agli effetti molto potenti, sia in positivo sia in negativo. Basta pensare alle Piramidi dell’Antico Egitto, o a quelle del Messico, del Perù. Le piramidi egiziane per millenni sono state considerate la prima meraviglia del mondo. E tutto questo tempo nello spazio attorno alla Terra aveva dominato la logica che corrisponde alla loro forma. La struttura e i collegamenti di questo spazio sono dominati da questa logica. Certo, per quei tempi tutto ciò ha avuto effetti positivi per la Terra e i suoi abitanti. Ora però, nel XXI secolo, l’Umanità è spinta, istintivamente, verso una logica più elevata, è cresciuta e ha bisogno di un nuovo ambiente. Le Grandi Piramidi in Egitto meritano tutta la nostra stima, sono la nostra memoria. Sono un monumento alle civiltà del passato.

Ma ora altre Piramidi, che mirano nel cielo e suggeriscono la strada ai nostri cuori e ai nostri pensieri, diventano oggetti del nostro interesse.”

Secondo Alexander Golod, la struttura degli spazi dell’Universo che possiedono oggetti materiali densi, come il sistema solare, è soggetta alle deformazioni prodotte anche dall’attività mentale, dalla Coscienza. Immaginiamo di entrare in una stanza con specchi deformanti e vedere la nostra immagine ... anch’essa sarà deforme, ed è così che appare il mondo diventato disarmonico a causa dell’attività distruttiva dell’uomo. Tutto ciò che di negativo succede nella società, come conflitti sociali, malattie, epidemie, criminalità, guerre, crisi economica, nonché molti disastri naturali, sono la conseguenza della deformazione dello spazio in cui viviamo, che è altamente disarmonico.

Una piramide costruita secondo le regole dell’armonia, corregge la disarmonia dello spazio; tutto ciò che cade nella sfera della sua influenza comincia a svilupparsi verso il raggiungimento dello stato armonico. Il raggio d’azione della piramide di 22 m (costruita vicino al lago di Seliger) è di 100-150 km.

Se l’altezza della piramide si raddoppia, la sua influenza cresce 105 – 107 volte! PROBABILMENTE, PIRAMIDE DI 44 m COPRA TUTTO LO SPAZIO TERRESTRE.


- Secondo Golod, “le piramidi si sviluppano nel tempo, simili agli alberi dai quali noi aspettiamo i frutti.... i frutti della piramide appaiono dopo un po’ di tempo e ogni anno diventano più forti... non è possibile costruire una piramide di 22 m senza aver prima preparato il posto con una piramide di 11 m... il ciclo di preparazione per la costruzione della grande Piramide ha richiesto 5 anni”




Sulle piramidi russe sono state condotte molte ricerche e prodotti molti documenti, a firma di medici, biologi, fisici, chimici e persino astronauti. A tutte le domande dei giornalisti Golod risponde con i certificati in mano, abituato a sentire giudizi negativi e persino ostili (in un sito cristiano-ortodosso piuttosto "fondamentalista" le sue piramidi sono descritti come esempi dell’architettura “satanica”).


Tuttavia è risultato che:

I radar militari misurano sopra la Piramide di 44 m una colonna di energia che continua per diversi chilometri in alto, ed è simile a quelle che si riscontrano sopra le centrali nucleari, senza però procurare nessun allarme radiazioni. Lo strato di ozono nell’area delle piramidi è migliorato: Alexander Golod è convinto che la costruzione delle piramidi possa aiutare a risolvere questo grosso problema dell’umanità;

Un pozzo di petrolio a Ishimbaj ha aumentato la produzione perché il petrolio è diventato meno viscoso;

L’acqua nel lago Seliger, da anni sporca, è tornata pulita, sono riapparsi i gamberi d’acqua dolce, scomparsi da decenni, e anche le cicogne. Vicino al letto del fiume che scorre nei pressi della piramide, sono comparse le fonti d’acqua pura, i prati sono cosparsi di fiori delle specie protette;

Le proprietà fisico-chimiche di molte sostanze cambiano, come cambiano i riferimenti considerati costanti;

Il sistema immunitario degli animali soggiornati nella zona della piramide si rafforza, si bloccano molti processi tumorali;

I medicinali diventano molto più efficaci perdendo i loro effetti collaterali;

Secondo Golod, “ABBIAMO A CHE FARE CON LA FISICA CHE ANCORA NON CONOSCIAMO”.


Le sostanze cristalline – pietre e minerali - sono un importante mezzo per trasmettere l’informazione delle piramidi. Dentro la grande Piramide fanno crescere i cristalli – le cosiddette “MATRICI ENERGETICO-INFORMAZIONALI” che entrano in risonanza con la forma della piramide-madre. Secondo il costruttore, questi cristalli memorizzano le caratteristiche della grande Piramide. Le matrici vanno orientati a nord, come erano orientati durante la loro crescita. Ultimamente è iniziata la produzione dei cristalli che crescono ruotando costantemente (metodo “multipolare”), e non hanno bisogno di essere orientati. Questi cristalli si vendono dentro le piramidi e nei laboratori di Golod. Le pierre caricate dentro la piramide, messe poi sul terreno formando un cerchio, trasmettono il messaggio della Piramide;

Secondo Golod, “l’età ha il ruolo molto importante per una piramide, ma ha la sua importanza anche l’età delle piramidi che le erano precedute “. Si progetta di costruire una piramide ancora più grande di quella di 44 m;

Un modellino della piramide insieme alla MATRICE crea l’effetto risonanza, e allora l’effetto del modellino aumenta moltissimo;

L’ingresso nella Piramide di 44 m è gratuito, molte persone ci tornano diverse volte all’anno e ci passano delle ore. Le braccia di una persona che si trova al centro della piramide, sotto la sua apice, si elevano nell’aria da soli, come se fossero mosse da una corrente invisibile;

L’effetto della piramide sui visitatori è particolarmente forte durante i primi 4-5 giorni, alcuni si sentono peggio di prima, soprattutto coloro che hanno diverse patologie. Si tratta di uno stato transitorio; in seguito l’organismo acquista uno stato più armonico;

Qualcuno usa le “MATRICI” attaccandoli a sinistra e a destra della settima vertebra che è la proiezione dell’ipotalamo; messe così sono capaci di agire su tutto l’organismo. Si usano anche per eliminare i blocchi di energia nei punti dell’agopuntura. Molti visitatori li comprano per attaccare alla piramide casalinga fatta di stecchi di legno legati insieme e fissati su una base quadrata (devono essere messe una di fronte all’altra);

Le MATRICI possono essere divise in più parti e messe agli angoli delle stanze di casa. Tali matrici non hanno bisogno di essere orientati se sono state ottenute con il metodo multipolare: si potrebbe addirittura attaccare alla tazza e al piatto che usiamo tutti i giorni un millimetro della sostanza per avere il cibo e le bevande portatori dell’effetto Piramide;

Nel 1998 Golod aveva collocato le pietre trattate nella Piramide attorno ad alcuni carceri ed istituti di pena situati nella regione di Tver (circa 5000 detenuti), nello stesso tempo ai detenuti si dava nel cibo il sale trattato nella piramide. I risultati: la quantità di suicidi tra i detenuti è calata drasticamente, come pure le violazioni del regime carcerario, mentre i crimini commessi nei luoghi di detenzione sono scomparsi del tutto. Le guardie erano unanime nell’osservare che i detenuti erano diventati “più umani”;

Sul tetto dell’ospedale della città di Togliatti è stata costruita una piramide alta 11 m, molto amata sia dai medici sia dai pazienti; il tempo di recupero della salute dei pazienti si è accorciato;

Nel reparto della rianimazione neonatale (Mosca) è stata sperimentata una soluzione di glucosio con l’aggiunta di una goccia della stessa soluzione trattata nella grande Piramide; gli strumenti avevano registrato un immediato e stabile miglioramento dello stato di salute dei neonati;

L’acqua nella grande Piramide non si congela nemmeno a 40° sotto zero e rimane in stato liquido per anni;

Qualsiasi sostanza bruciata dentro la Piramide acquista l’odore d’ INCENSO e perde l’odore proprio;

Nelle foto si vedono dei grandi globi terrestri al centro della Piramide; ai visitatori è vietato toccarli. Ho capito che i globi sono lì in qualità dei testimoni della TERRA; cercano di trattare radionicamente il nostro pianeta con l’uso della Piramide!

Nel 1998 Golod ha convinto il governo russo a portare campioni di sostanze cristalline sottoposti all’energia della piramide, sulla stazione spaziale MIR e beneficio di questa astronave e del mondo in generale.

Commento al video:

- Probabilmente, qualche pittore aveva portato i propri quadri nella Piramide per caricarli di energia!

LE PROSPETTIVE DELLA PIRAMIDE (SECONDO ALEXANDER GOLOD):

Per armonizzare l’ambiente sarà sufficiente collocare su un territorio qualsiasi un circuito (cerchio chiuso) fatto di sostanze cristalline trattate nella Piramide, e col tempo la loro forza accrescerà (questo è già stato fatto in alcune città maggiori della federazione russa);

Si potrà trattare le scorie nucleari;

GLI USI DELLA PIRAMIDE DOMESTICA
Ho costruito alcune piramidi (intere e tronche) di cartone altre 50 cm secondo le misure di Golod per metterle in casa. Lo spigolo deve superare 2.176 volte il lato del quadrato alla base. Secondo alcuni, il raggio d’azione di questa piramide è di 6-7 m.
UNA PIRAMIDE IN CASA: COME COSTRUIRLA


Le misure per costruire una piramide


Serve un foglio di cartone 80x100 cm, reperibile nei negozi degli articoli per il disegno, di qualsiasi colore. Mettiamo in alto un punto (A6).
Da questo punto tracciamo in giù una linea verticale 52,5 cm (A6 - A3). Adesso dobbiamo tracciare una linea curva, pensando ad una circonferenza con il raggio pari a 52,5 cm (punto A3). Il compasso qui non serve, come facciamo? Adoperiamo un trucchetto. Fissiamo al punto in alto (A6) un filo flessibile, tipo telefonico, semi rigido, con una spilla, e misuriamo 52,5 cm (è facile se facciamo un buchino sul filo e ci mettiamo la punta di una matita). Ora teniamo la mano sx sul punto in alto, e con l'altra mano tracciamo la linea curva. Deve toccare il punto A3. Partendo dal punto A3 in basso tracciamo a sx e a dx due volte le linee lunghe 23,4 cm(A2-A3 e A3-A4, A2-A1 e A4-A5). Saranno i lati della base. Colleghiamo A6 con A2, A2, A3, A4 e A5. Queste linee rappresentano gli spigoli della piramide. Aggiungiamo 1,5 cm ad uno degli spigoli (dalla A1), questo spazio servirà per unire tutti i lati della piramide con la colla - vedi riquadro, e ritagliamo tutto. Cerchiamo di fare tutte le linee regolari e nette, meglio tagliare non con le forbici ma con un cutter e una riga di metallo (sotto mettiamo una tavola di compensato o simili).



fonte:http://radionicaesoterico-scientificarussa.blogspot.it/2012/12/le-piramidi-russe-di-alexander-golod.html
http://compressamente.blogspot.it/2014/06/le-piramidi-russe-di-alexander-golod.html#more

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vedi anche
http://divinetools-raja.blogspot.it/2011/08/la-piramide-di-luce.html

giovedì 24 luglio 2014

DOVE PORTANO QUESTE RIFORME


Ci sono due linee di riforme “indispensabili per la crescita”. Linee convergenti. Pericolosamente.
La prima linea è istituzionale-strutturale e sta producendo:
-svuotamento dei poteri e dell’autonomia degli Stati nazionali parlamentari
-concentrazione dei poteri politici in organismi sovrannazionali
-isolamento tecnocratico degli organismi decidenti
-soprattutto, indipendenza e gestione autoreferenziale delle banche centrali e della politica monetaria
-riduzione della partecipazione e dell’influenza democratiche sugli organismi decidenti
-riduzione della trasparenza, della responsabilità, della controllabilità degli organismi decidenti
-riduzione della conoscibilità dei loro obiettivi di medio e lungo termine e degli effetti di medio e lungo termine delle loro decisioni.
Queste caratteristiche (votate da quasi tutto il parlamento, perché comportano la blindatura della partitocrazia contro la società civile) sono marcatamente proprie soprattutto dell’UE: quasi tutto il potere, e tutto il potere legislativo, sono in mano ad organismi non elettivi, non responsabili, non trasparenti, burocratici, intergovernativi. L’unico organo elettivo, cioè il parlamento, ha poteri limitati, che preferisce non esercitare (non ha mai costretto la Commissione a un rendiconto), e la sua natura di cagnolino da passeggio è stata evidenziata da come è stato fatto votare il nuovo presidente dell’UE: era ammesso un solo candidato – Juncker – e il voto era segreto. Per giunta, nessun elettore europeo, prima di votare, aveva saputo che sarebbe stato Juncker il candidato unico alla presidenza.
Nessuna meraviglia se le medesime caratteristiche le ritroviamo anche nella urgente e irresistibile marcia delle riforme istituzionali di Renzi: queste riforme, appunto, diminuiscono la partecipazione e l’influenza degli elettori, ostacolano i referendum, danno al premier i poteri sia politico-legislativi, che di controllo (su se stesso) anche solo con un 22% dei consensi. Nessuna meraviglia: è chiaro che l’Italia e la sua costituzione devono essere riformate in questo senso per integrarsi nella struttura autocratica dell’UE.
La seconda linea di riforme, iniziata alla fine degli anni ’70, è quella economico-finanziaria, e punta essenzialmente a difendere e tutelare gli interessi dei creditori finanziari con sacrificio degli altri interessi sociali: il modello di sviluppo keynesiano, caratterizzato dallo Stato che corregge il mercato e fa investimenti anticiclici per evitare la recessione e assicurare l’occupazione, al prezzo di una costante, fisiologica inflazione, viene sostituito con un modello da alcuni ritenuto hayekiano, ma che tale non è perché F. Von Hayek voleva non solo il libero mercato come unico regolatore dell’economia, ma anche uno Stato che tenga il mercato libero dai monopoli e che si astenga dall’assistenzialismo sociale e imprenditoriale. Il modello economico-finanziario imposto all’UE fa per contro tutto questo, anzi in esso i grandi monopoli bancario-finanziari dettano la politica degli Stati e dell’Unione.
Il detto modello raggiunge lo scopo della tutela degli interessi dei creditori-finanziari mediante alcuni principali strumenti: indipendenza-irresponsabilità delle banche centrali dai parlamenti, vincoli di bilancio pubblico (proibizione della spesa pubblica antirecessiva), stretta monetaria, compressione salariale (e della domanda interna) per assicurare un pareggio o un surplus della bilancia estera, socializzazione delle perdite delle banche. Quando la politica economica è affidata ai banchieri centrali, che, per statuto, deliberano e operano non solo in autonomia ma nella segretezza e nella irresponsabilità, la democrazia rappresentativa è finita, il consenso popolare è superato.
Il risultato – prevedibile e inevitabile perché facente parte degli obiettivi – è la deflazione, la disoccupazione, l’avvitamento fiscale, la recessione o stagnazione – che ora si prospetta pure per la Germania.
La Costituzione italiana del 1948 è, per contro, esplicitamente keynesiana: l’art. 1 fonda la Repubblica sul lavoro, non sul capitale, e numerose altre norme riconoscono al lavoro (all’occupazione, alla produzione, agli investimenti) il primato assoluto e la funzione di perequazione sostanziale tra i cittadini; quindi essa è in opposizione radicale e inconciliabile col modello politico-economico costitutivo dell’UE e della BCE, che si basa sulla priorità alla prevenzione dell’inflazione (primaria minaccia per le rendite finanziarie), e per prevenirla impone l’austerità, cioè innanzitutto l’astensione dagli investimenti pubblici anticiclici per uscire dalla recessione – sicché la recessione perdura, diviene strutturale e non accidentale.
La storia della c.d. integrazione europea è in realtà la storia della sostituzione di un modello socio-economico-istituzionale con un modello opposto, ossia dei valori sociali e produttivi, fondanti per la democrazia elettiva e la legittimità costituzionale, col loro contrario: parassistimo finanziario e autocrazia. E’ la storia di un’inversione non dichiarata, che è avanzata di soppiatto, sotto il camuffamento di ideali sbandierati e mai attuati di solidarietà integrazione dei popoli, identità comune, di promesso sviluppo che non arriva mai. Un’inversione di cui oramai sentiamo fortemente gli effetti pratici, anche se molti di noi non sanno da che cosa provengano, e pensano che le cause siano la corruzione o l’evasione o l’articolo 18.
In Italia, oltre a queste piaghe, le due linee di riforme, di cui Napolitano, Monti, Letta e Renzi sono paladini e artefici – soprattutto Napolitano, che, per imporla e accelerarla, deborda continuamente dalla sua funzione di garante e arbitro per intervenire nella politica dei partiti – sul piano economico sta producendo un continuo e rapido aumento del debito pubblico – cioè l’opposto di ciò che promette – e l’emigrazione di capitali, imprese e cervelli, con la deindustrializzazione del paese e la moria delle sue aziende (dirò poi perché queste loro azioni non vanno condannate, nemmeno moralmente).
La direzione, la finalità autocratica, essenzialmente dittatoriale, a cui mira la prima linea di riforme, cioè quelle istituzionali, spiega chiaramente la ragione per la quale, paradossalmente, ci si ostina a portare avanti la seconda linea di riforme, cioè quella economico-finanziaria, sebbene stia producendo effetti rovinosi e contrari a quelli che dovrebbe produrre, tra la sofferenza di milioni di persone: le due linee di riforme convergono in un’operazione di ingegneria sociale, di costruzione di una società radicalmente e apertamente oligarchica che comandi incontrastata le popolazioni fiaccate e rassegnate da molti anni di frustrazioni e insicurezze, e impoverite di redditi, risparmi, diritti civili, sociali, politici. Il modello economico in via di imposizione, con le sue riforme, non importa se produce recessione o stagnazione, il suo scopo reale e non detto non è la crescita, ma una riforma dell’ordinamento sociale e giuridico che assicuri il dominio sulla popolazione generale, la possibilità di sfruttarla senza limiti, l’estrazione da essa di rendite certe per il capitale finanziario anche in periodi di contrazione del pil, e il tutto in modo formalmente legittimo. A questo servono le riforme. E le privatizzazioni, che ieri Padoan ha ripromesso, parlando in Cina, che verranno eseguite.
Torniamo alle riforme strutturali: giustizia, amministrazione, lavoro, privatizzazioni . Il governo afferma che servirebbero per rilanciare il Paese economicamente, ma chiaramente così non può essere.
Le privatizzazioni sono state già ampiamente fatte, coi risultati che sappiamo: regali agli amici del palazzo, peggioramento e rincaro dei servizi per i cittadini, immediato sperpero dei ricavi senza alcuna riduzione del debito pubblico né della spesa pubblica. Le riforme del lavoro ci sono state, e hanno già peggiorato la situazione. La giustizia è già stata riformata molte volte, ed è sempre andata peggiorando. Il processo civile è stato riformato ogni anno per circa 22 anni, ma la situazione non è affatto migliorata. Quello penale ha pure avuto le sue riforme, ma il risultato è negativo. Si può diminuire il numero dei processi aumentando le tasse su di essi, per scoraggiare la domanda di giustizia – e anche questo è stato fatto molte volte, l’ultima il mese scorso – ed è una schifezza. Si può accelerare i processi diminuendo le garanzie e i diritti processuali, e così si peggiora la qualità delle sentenze, già molto bassa. La situazione della giustizia, o meglio della giurisdizione, deriva non tanto dalle regole processuali, quanto dall’incertezza e pletoricità, contraddittorietà e mutevolezza delle norme, comprese le norme di riforma. Deriva dalla litigiosità della popolazione e dalle manie giudiziarie instillate dai mass media. Deriva dalla mentalità e dalle prassi dei magistrati. Tutte cose che non si correggono con le leggi e soprattutto che possono cambiare solo con le generazioni. Analogo discorso vale per la pubblica amministrazione, che è per giunta dominata da una mentalità-prassi tradizionalmente, nel suo insieme, burocratica, corporativa, parassitaria, clientelare, indifferente ai risultati pratici per la gente. E anche questo non lo si cambia con una legge di riforma.
Quindi è assurdo ciò che promette Renzi, ossia che queste riforme strutturali rilancerebbero l’economia. Possono solo rilanciare l’affarismo spartitorio e screditare ulteriormente il settore pubblico – e questo credo sia il vero obiettivo.
Ce le presentano come riforme necessarie e salvifiche, ma queste sono riforme sbagliate e in mala fede sin dal loro concepimento. Nel 1999 l’Ocse tracciava una sintesi delle riforme economiche attuate in numerosi paesi nel decennio che si stava chiudendo. In breve, le linee lungo le quali si era sviluppata l’azione di politica economica in quel decennio e lungo le quali si sarebbe sviluppata negli anni seguenti sono queste:
i) Ampliamento degli strumenti finanziari e riduzione della regolamentazione dei sistemi finanziari;
ii) Riduzione delle aliquote per i redditi più alti;
iii) Liberalizzazione dei movimenti dei capitali e ulteriore liberalizzazione del commercio internazionale;
iv) Deregolamentazione e privatizzazione nei settori delle utilities;
v) Restrizioni all’utilizzo delle politiche industriali;
vi) Flessibilizzazione dei mercati del lavoro e irrigidimento dei criteri di fruizione del welfare state;
vii) Riduzione dell’area dell’intervento pubblico nell’economia;
viii) Riduzione degli oneri, legali ed economici, allo svolgimento dell’attività d’impresa.
Maurizio Zenezini, in Riforme economiche e crescita: una discussione critica, Quaderni del dipartimento di economia politica e statistica dell’Università di Siena, n.696 – Aprile 2014, studiando come, negli ultimi vent’anni, i paesi europei hanno introdotto numerose riforme economiche orientate a rendere le istituzioni economiche più “favorevoli ai mercati”, nella convinzione che l’ambiente regolativo costituisca un fondamentale fattore di crescita economica. In base ai dati empirici, ossia sottoponendo queste riforme alla prova dei fatti, gli effetti sulla crescita e l’occupazione dei più recenti interventi di riforma in Italia appaiono virtualmente nulli nel breve periodo e modesti, nel migliore dei casi, nel lungo periodo. O meglio, risultano nettamente negativi: le riforme flessibilizzanti del mercato del lavoro hanno peggiorato l’occupazione, le riforme bancarie hanno destabilizzato il sistema bancario, etc.
Di fronte agli insuccessi delle riforme che ha imposto, l’OCSE le difende con gli argomenti più arbitrari, chiaramente in mala fede, come il dire che, se non le si fosse fatte, ora le cose andrebbero molto peggio. Conclude Zenezini:
Se le riforme non mantengono le loro promesse, potremo dichiarare che l’efficacia di una riforma già effettuata dipende da qualche altra riforma ancora da effettuare che, a sua volta, richiederà quasi certamente riforme in nuove direzioni: le riforme del mercato del lavoro non funzionano se i mercati dei prodotti restano rigidi, le riforme delle utilities non funzionano se il commercio al dettaglio resta impantanato nelle regolamentazioni comunali, se le lavanderie restano chiuse il sabato pomeriggio, se i giudici non compilano il “calendario udienze” (Ocse, 2013a, p. 86).
In alternativa, si potrà affermare che le riforme agiscono nei tempi lunghi, mentre gli effetti di breve termine sono difficili da modellare, e potrebbero anche essere negativi: “le riforme […] dovrebbero aumentare il prodotto potenziale di lungo periodo, ma la grandezza di questo effetto, specialmente nel breve periodo, è difficile da stimare con qualsiasi grado di precisione” (Ocse, 2013a, p. 84).
Potremmo, infine, puntare il dito contro gli indici “formali” di deregolamentazione.
Gli organismi economici internazionali hanno misurato le numerose riforme fatta in Italia, su questa base esperti e responsabili della politica economica hanno regolarmente tracciato bilanci di tale attivismo riformatore, ma, dato che il paese si è infilato in una traiettoria di declino economico, “si può sospettare che i principi legali della regolamentazione delle attività economiche divergano dalla pratica, o dalla loro percezione, in Italia più che in altri paesi” (Ocse, 2013a, pp. 82 sgg.): se le riforme non funzionano, dovremo rivedere gli indici delle regolamentazioni.
Sarebbe impossibile fornire un’immagine più sconcertante della irresponsabilità che costituisce la cifra latente della politica economica degli ultimi decenni. Nessun riesame delle riforme effettuate è permesso, è impedita la discussione su politiche economiche alternative: se le riforme non funzionano, si può sempre dire che senza di esse le cose sarebbero andate peggio, se gli indici di deregolamentazione non sono correlati con la desiderata performance potremo denunciare l’insufficienza degli indici, se le riforme hanno effetti trascurabili, si chiederà comunque di rafforzarle e di aumentare la flessibilità, se una riforma mirata ad un particolare obiettivo non ha successo, si modificherà l’obiettivo o si punterà in qualche altra direzione.
E’ la stessa irresponsabilità che Keynes denunciava nel 1925 esaminando le conseguenze dellapolitica economica del governo Churchill (Keynes, 1925): Poiché il pubblico afferra sempre meglio le cause particolari che le cause generali, la depressione verrà attribuita alle tensioni industriali che l’accompagneranno, al piano Dawes, alla Cina, alle inevitabili conseguenze della grande guerra, ai dazi, alle tasse, a qualunque cosa al mondo fuorché alla politica monetaria generale, che è stata il motore di tutto.”
Da quanto detto prima appaiono alcune evidenti realtà, confermate dai fatti:
-in un sistema basato sulla moneta-debito, salvo ripudiare il debito o condonarlo o eliminare i creditori, è matematicamente impossibile azzerare o anche solo ridurre il debito complessivo;
-quindi chi lo propone come principio di virtuosità o come obiettivo o è un cretino o è un mistificatore;
-un singolo paese, se è competitivo nelle esportazioni, può ridurre e persino azzerare il proprio debito estero realizzando avanzi della bilancia delle partite correnti, cioè prendendo denaro da altri paesi, ma ciò matematicamente aggrava in pari misura l’indebitamento estero di questi altri paesi; analogamente, un particolare cittadino, un’impresa, un ente pubblico può chiudere i propri debiti accumulando attivi negli scambi con gli altri soggetti economici, ma ciò si traduce in un pari aumento dell’indebitamento di questi; tuttavia, siccome l’indebitamento complessivo inarrestabilmente cresce per effetto dell’accumularsi degli interessi, tutti i paesi, tutti gli altri soggetti in competizione tra loro tendono ad affondare nell’indebitamento (in metafora: su una barca che sta affondando io mi posso salvare arrampicandomi sulle tue spalle, ma solo provvisoriamente);
-ridurre il debito aggregato implica ridurre la liquidità nel sistema, perché tutta la liquidità è debito-credito;
-quindi comporta un aumento delle insolvenze e dei fallimenti;
-causa inoltre calo della domanda aggregata, quindi calo degli investimenti produttivi, i quali vengono fatti in base alle aspettative di redditività al netto delle tasse; sicché se i potenziali investitori vedono che la prospettiva è di tagli alla spesa pubblica, alta tassazione, riduzione del debito-liquidità, allora prevederanno che la domanda sarà bassa, cioè che non ci sarà domanda solvibile per i loro prodotti, perciò investiranno altrove.
Attualmente in Italia abbiamo un programma di tagli alla spesa pubblica, una pressione fiscale che non può calare anche a causa dei 40 miliardi all’anno di riduzione del debito pubblico che il governo dovrà fare in esecuzione del Fiscal Compact, un reddito e una capacità di spesa in picchiata anche a causa dell’alta disoccupazione e maloccupazione, soprattutto giovanili; inoltre le banche stanno riducendo il credito alle imprese e alle famiglie e tengono altissimi i tassi: sanno che gli aspiranti mutuatari, data la mancanza di continuità del loro reddito, non avranno i mezzi per ripagare i prestiti, quindi logicamente non erogano prestiti, se non raramente e con spread altissimi, al decuplo dell’Euribor, per compensare il rischio – dicono. Quindi oggettivamente non ci sono le condizioni per un’uscita dalla depressione economica. Anzi, è in corso un avvitamento recessivo, che determinerebbe rendimenti altissimi sul debito pubblico, senonché qualcuno -la BCE e/o la Fed-, comprando sul mercato secondario, e distorcendo il mercato, li tiene artificialmente bassi – come fa ancora più vistosamente con le nuove emissioni del debito pubblico greco.

D’altronde le banche italiane (ma non solo italiane) sono piene di sofferenze sommerse, ossia non dichiarate, e magari fanno aumenti di capitale di miliardi, uno dopo l’altro, per un multiplo della valorizzazione di borsa, ogni volta bruciando la liquidità acquista, in base a bilanci falsi, che nascondono questa realtà. Se essa affiorasse, avremmo il global meltdown del sistema bancario. A quale cliente una banca presterebbe il triplo di quello che vale in borsa?Qui siamo davvero “au bord du gouffre”! Eppure il sistema globale non pare aver esaurito la sua capacità di rilanciare e differire. I numeri sono infiniti, quindi, essendo la moneta fatta di numeri, infinita è anche la possibilità di rinviare la soluzione degli squilibri finanziari…
Negli ultimi 20 anni o poco più un altro fattore è all’opera, a danno dell’economia reale e dell’occupazione: il settore speculativo, remunerando i capitali in esso investiti in tempi assai più brevi del settore produttivo dell’economia (consideriamo che un’operazione speculativa può durare mesi o giorni, mentre il ritorno negli investimenti industriali si può avere solo dopo anni), quindi dando rendimenti maggiori di quest’ultimo, sottrae al medesimo molti capitali, tendendo a lasciarlo a secco. Addirittura vediamo che molte banche, dopo aver ricevuto fondi pubblici o della banca centrale, non li prestano, ma li usano in parte per comperare titoli pubblici al fine di migliorare la loro capitalizzazione e di lucrare le cedole, e in parte per speculare, fare trading, in proprio.
Conseguenza di questa competizione sui rendimenti, è che il settore produttivo, per cercare di trattenere i capitali offrendo loro una remunerazione competitiva col settore speculativo, si forza di dare, anno per anno, i massimi utili-dividendi possibili, e a tal fine fa alcune cose aventi un impatto negativo sull’occupazione, sulla produzione e sulla competitività, soprattutto nel lungo periodo:
a)riduce la produzione dal livello che dà il massimo ricavo totale al livello che dà il massimo ritorno sul capitale investito (quindi fa tagli agli impianti e alle maestranze);
b)riduce quanto possibile le spese correnti (compresi salari e manutenzione) nonché per investimenti (compresa l’innovazione) necessari a mantenere le posizioni sul mercato, cioè sacrifica gli obiettivi di medio e lungo termine a quelli di budget – da qui il termine budgetismo, che indica questa distorsione della politica aziendale.

L’ottimizzazione del bilancio è anche richiesta dal bisogno di avere un buon rating dell’affidabilità bancaria, onde mantenere le linee di credito e contenere i tassi di interesse.
Consideriamo anche che i managers degli investitori istituzionali come i fondi di risparmio e quelli pensionistici sono pagati in ragione al volume degli investimenti che attirano, e che questo dipende dai rendimenti che raggiungono, e che questi rendimenti a loro volta dipendono dai rendimenti delle azioni, ad esempio, che hanno in portafoglio. I rendimenti delle azioni dipendono ampiamente dai dividendi che si prevede che staccheranno, quindi di nuovo dalla prestazione anno per anno. Anno per anno, perché i managers restano usualmente in carica pochi anni, sicché non si interessano a come andrà una determinata corporation nel medio o lungo termine. La strategia delle imprese dell’economia reale avrebbe bisogno di pianificazioni e respiro di molti anni, specialmente in campi ad alta tecnologia; ma tutto cospira a distorcerla in funzione dei criteri dell’economia improduttiva. “Tutto questo è il mercato, quindi va bene, interferire sarebbe sbagliato” obietteranno alcuni. In effetti, è il mercato finanziario che interferisce con quello produttivo, cioè con quel mercato che, secondo la teoria, se libero e trasparente, dovrebbe, in base alle leggi sue proprie, portare alla piena occupazione e alla stabilità. E le interferenze del mercato finanziario nuocciono palesemente a quello produttivo. Molte società valide, quando si quotano in borsa, incominciano in effetti a subire queste interferenze disturbanti, che le fanno degenerare gestionalmente. Ciò succede regolarmente con le banche italiane che vanno in borsa. L’idea che la borsa serva a finanziare e a premiare la buona gestione delle imprese è smentita e capovolta dai fatti.

Alla luce di quanto sopra detto, possiamo tranquillamente concludere che, quando un leader comunitario, soprattutto un leader italiano, promette crescita o impegno per la crescita, promette la sospirata flessibilità, promette che l’UE porta allo sviluppo – quando promette queste cose, e insieme dice che “le regole europee”, “il risanamento”, “il rigore di bilancio” saranno rispettati, mente sapendo di mentire, mente per imbonire la gente: il modello che viene implementato attraverso l’UE e l’Italia in particolare non vuole crescita, lavoro, sicurezza, rilancio produttivo, ma stagnazione. Come non vuole partecipazione popolare né diritti sociali. Al massimo sono ammessi interventi di riduzione del disagio sociale per prevenire che evolva in sommossa, o sussidii a categorie sociali realizzati a spese di altre categorie sociali (come gli 80 euro di Renzi), in una logica di divide et impera. Logica peraltro applicata anche tra gli Stati membri: consentire ad alcuni (Germania e soci) un relativo (e provvisorio) sviluppo a spese degli altri, onde avere il loro appoggio per completare l’opera di inversione costituzionale. Che si appalesa, oramai, come un’opera eversiva. E quando ci dicono “fare le riforme istituzionali è condizione per ottenere flessibilità di bilancio dall’Europa”, il significato è: “se non ci lasciate riformare la costituzione per realizzare l’autocrazia che vuole la grande finanza, la grande finanza vi lascia senza soldi”.

Diversamente da altri, io non biasimo moralmente i progettisti e gli autori di quanto sopra. Non dico che sono criminali perché sacrificano il 99% della popolazione agli interessi dell’ 1%. Infatti, il loro modello socioeconomico deflativo-parassitario-autocratico è più adeguato a ciò che i popoli sono, al loro effettivo livello mentale e di consapevolezza, che non è molto diverso da quello del bestiame, come dimostra la bovina docilità con cui si lasciano “riformare”. Il modello democratico, e anche il modello (post)keynesiano, presuppongono che l’uomo mediano e il popolo siano qualcosa che in realtà non sono affatto, quindi semplicemente non possono funzionare. Il modello socioeconomico deflativo ha, inoltre, il vantaggio di riuscire a imporre coercitivamente e dall’alto, di fronte al raggiungimento dei limiti fisici dello sviluppo e alla necessità di ripiegare, la necessaria decrescita ecologica dei consumi e della stessa popolazione, che in regime di democrazie nazionali non si potrebbe ottenere.

24.07.14 Marco Della Luna
http://marcodellaluna.info/sito/2014/07/23/dove-portano-queste-riforme/
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