venerdì 1 agosto 2014

UN PO’ DI STORIA DI GEORGES LAKHOVSKY

In questi quaderni del “Centro” dedicato a Lakhovsky, scienziato di fama internazionale, riscoperto da tutte le popolazioni, non solo europee ma veramente mondiali, ci sentiamo il dovere ed il piacere di pubblicare proprio nei nostri quaderni un po’ della sua storia e le vicende che lo hanno portato alla notorietà nel campo della salute di ogni essere vivente. 
Scrivevano una decina di anni fa sulla presentazione del libro da noi tradotto e pubblicato: 
“Con molto entusiasmo mettiamo alle stampe questo volume di Lakhovsky, La Cabala”. 
Questo titolo induce facilmente alla confusione sul contenuto del testo, può sembrare un libro che sveli misteri cabalistici di origine ebraica, niente di tutto questo. Lakhovsky spiega bene il significato di questa parola francese. E’ la storia della sua vita e perciò delle sue intuizioni e delle sue applicazioni in campo medico. E’ proprio questo contenuto che a noi interessa maggiormente. Nell’introduzione del suddetto libro, Lakhovsky descrive il motivo che lo ha spinto a pubblicarlo dicendo: ”Queste leggende calunniose dirette contro le mie teorie, le mie ricerche e persino i risultati più positivi ottenuti seguendo i miei metodi, sono riuscite a gettare il dubbio nell’opinione pubblica francese, 

a tal punto che i miei numerosi amici mi hanno scongiurato di pubblicare la Verità per smascherare i miei diffamatori”. 
Lakhovsky nacque nel 1870 a Illa nel distretto di Vileuka vicino alla strada ferrata Brest-Litovsk-Mosca. 
Il padre era giudice a Minsk ed anche professore di lingue orientali antiche. Georges studiò con professori qualificati fatti venire appositamente per completare la sua cultura e la sua educazione. All’età di 18 anni entrò come allievo alla scuola delle Arti e Mestieri e delle Belle Arti di Odessa. Era molto portato verso gli studi scientifici di ingegneria. Nel 1894 laureatosi in ingegneria ebbe l’opportunità di poter perfezionare la propria cultura in una università straniera, come era consuetudine per tutti gli intellettuali dell’epoca. 
Su consiglio del padre decise di orientarsi verso la Francia passando in crociera da Catania, Messina, Napoli, Livorno e Genova ove prese il treno per Parigi. Iniziò corsi alla Sorbona, alla Ponti e Strade (scuola superiore di perfezionamento per ingegneri civili), all’Atelier di Cormon, alle Belle Arti e alla scuola del Louvre. In un viaggio di cultura artistica a Roma visitò chiese, musei, monumenti di ogni tipo ed il Vaticano ove studiò tutte le scuole di pittura e di scultura, discutendo ed analizzando le opere di talento di ogni artista. Scoraggiato dal suo talento di pittore, dopo aver visto tante bellezze gli fu consigliato dal suo maestro Georges Lafenestre di abbandonare il suo talento artistico per qualche anno. Le sue prime invenzioni vennero negli anni a seguire, costruendo modelli, fatto progetti, preso brevetti. Presentò un’invenzione al comitato tecnico delle ferrovie al Ministero dei Lavori Pubblici, sulla sua invenzione di ganci per le traversine della ferrovia. 
Nel corso del solo anno 1907 ha percorso fra i vari distretti della Compagnia Ferroviaria francese più di 56.000 chilometri. 
La Francia propose a Lakhovsky la Croce della Legione d’Onore per i suoi servizi alla sua nuova patria in tempo di guerra, che rifiutò per umiltà. 
Poi venne riproposto e decorato nel 1922 dal Ministero dei Lavori Pubblici francese. 
Il periodo più significativo della sua vita fu nel 1905 anno in cui sposò una parigina che dopo due anni gli diede il primo figlio, seguito tre anni più tardi da una figlia, poi nel 1913 venne alla luce il secondo maschio. 
Prima della guerra del 1915 Lakhovsky aveva già nel suo appartamento un laboratorio ed un stazione radiofonica (chiamata all’epoca, telegrafia senza fili) ove fece una quantità di esperimenti. 
Ideò e brevettò una lampada ad elettrodi multipli comprendente una serie di triodi associati in cascata. 
Descrive nel suo testo, La Cabala: “Ho concepito questa disposizione per i miei oscillatori ad onde molto corte (radio-cellulo-oscillatori) utilizzati per le mie applicazioni terapeutiche alla Salpetrière”. 



Poco dopo il 1920, Georges Lakhovsky, cominciò a scrivere una serie di libri
in cui si ipotizzava che la base della vita non fosse la materia, ma vibrazioni
immateriali ad essa associate. «Ogni cosa vivente emette radiazioni», mise
in evidenza Lakhovsky il quale avanzò la nuova teoria rivoluzionaria che le
cellule, le essenziali unità organiche di tutte le cose viventi, fossero antenne
elettromagnetiche capaci, come apparecchi radio, di emettere e assorbire
onde di alta frequenza,

L’essenza della teoria di Lakhovsky era che le  cellule sono circuiti oscillanti
microscopici. In linguaggio elettrico un tale circuito oscillante richiede
due elementi fondamentali: un condensatore, o fonte di carica elettrica
immagazzinata, e una bobina di filo. Poiché la corrente dal circuito va avanti
e indietro tra una estremità e l’altra del filo elettrico, essa crea un campo
magnetico che oscilla ad una data frequenza, o tante volte al secondo.
Se tale circuito viene ridotto notevolmente di dimensioni, si ottengono
frequenze altissime; Lakhovsky credeva che ciò corrispondesse a quanto
capitava nei microscopici nuclei delle cellule viventi.
Nei piccoli filamenti contorti entro i nuclei cellulari Lakhovsky scorse una
analogia con i circuiti elettrici.

Ne Le Secret de la Vie, pubblicato nel 1925, Lakhovsky descrisse una
quantità di strabilianti esperimenti a conferma del concetto che il male era
una questione di squilibrio nell’oscillazione cellulare.
La lotta tra cellule sane e microbi patògeni, come batteri o virus,  era una
«guerra di radiazioni». Se le radiazioni dei microbi erano più forti, le cellule
cominciavano a oscillare irregolarmente e si «ammalavano».
Quando cessavano di oscillare, morivano. Se le radiazioni cellulari ottenevano
il sopravvento, i microbi venivano uccisi. Per riportare in salute una cellula
malata, Lakhovsky intuì che doveva essere trattata con radiazioni di giusta
frequenza.

Nel 1923 Lakhovsky ideò un apparecchio elettrico a onde cortissime (con
lunghezze da due a dieci metri) che egli chiamò  Radio-oscillatore cellulare.
Nel dispensario del famoso ospedale Salpetrière di Parigi egli inoculò nei
gerani dei batteri generatori di cancro.
Quando le piante ebbero prodotto tumori grossi come nocciolini di ciliegia,
uno di essi fu esposto a radiazioni dell’oscillatore.
 Nei primi giorni il tumore crebbe rapidamente, ma dopo due settimane,
d’improvviso, cominciò a contrarsi e morire; dopo un secondo periodo di
due settimane si staccò dalla pianta malata.

Altri gerani, curati per periodi di tempo diversi si liberarono ugualmente dei
loro cancri per effetto delle radiazioni dell’oscillatore.
Lakhovsky vide in queste guarigioni un sostegno alla sua teoria.
Il cancro era stato debellato nei gerani mediante l’aumento delle normali
oscillazioni di cellule sane. Ciò era tutto il contrario della tesi degli specialisti
del radio i quali si prefiggevano di distruggere le cellule cancerogene con
 radiazioni esterne.

Nella elaborazione della sua teoria Lakhovsky si trovò di fronte al problema
dell’origine dell’energia necessaria per la normale produzione ed il
mantenimento delle oscillazioni cellulari.
Era poco probabile che l’energia fosse prodotta all’interno delle cellule, al
pari di quella prodotta da una batteria elettrica o da una macchina a vapore.
Arrivò quindi alla conclusione che l’energia fosse tratta esternamente dalle
radiazioni cosmiche.
Volendo stabilire l’origine cosmica dell’energia, Lakhovsky decise di fare a
meno dell’apparecchio che aveva inventato per produrre raggi artificiali e di
 attingere l’energia naturale dallo spazio.
Nel gennaio 1925 egli scelse un geranio, tra i tanti cui precedentemente era
stato inoculato il cancro, lo circondò con una spirale di rame del diametro
di trenta centimetri, le cui estremità separate furono fissate in un supporto
 di ebanite. Trascorse diverse settimane, egli scoperse che, mentre tutti i
gerani affetti da cancro erano morti e secchi, la pianta munita di un anello di
rame era, non solo splendidamente sana, ma cresciuta il doppio dei gerani di
controllo, che non avevano subìto inoculazioni.

Quei risultati spettacolari portarono Lakhovsky a una complessa teoria
su come il geranio aveva raccolto dal vasto campo di onde nell’atmosfera
esterna le precise frequenze che avevano permesso alle sue cellule di oscillare
normalmente e con tanta energia da distruggere le cellule colpite da cancro.
Lakhovsky chiamò col nome generico di Universion la grande quantità di
radiazioni di ogni frequenza che emanano dallo spazio  e attraversano di
continuo l’atmosfera. Egli concluse che, filtrate dalla spirale, esse erano state
 messe in azione per guarire la degenerazione delle cellule del geranio malato
e per riportarle a una sana attività.

Per Lakhovsky lo scopo dell’Universion era di mantenere, mediante risonanza
ed interferenza, la vibrazione naturale delle cellule sane, e ristabilire le
vibrazioni delle cellule malate eliminando le radiazioni dei microbi patogeni
che differivano da quelle delle cellule sane per amplitudine e frequenza.
L’Universion , o insieme di radiazioni universali, non doveva associarsi,
secondo Lakhovsky, all’idea di un vuoto totale nello spazio che i fisici
avevano sostituito all’etere del XIX secolo. Per Lakhovsky l’etere non era la
 negazione di tutta la materia ma una sintesi di forze di radiazione , il plesso

universale di tutti i raggi cosmici.

Era un mezzo onnipresente e ovunque diffuso, dove gli elementi disintegrati
confluivano per essere trasformati in particelle elettriche.
 Lakhovsky era convinto che con l’accettazione di quel nuovo concetto i
confini della scienza si sarebbero allargati, gettando così le basi per la scalata
 ai più interessanti problemi di vita, tra cui telepatia, trasmissione del pensiero
e, per deduzione, i mezzi di comunicazione tra l’uomo e le piante.
Nel marzo del 1927 Lakhovsky scrisse una relazione: «Influenza delle onde
 astrali sulle oscillazioni delle cellule viventi» che fu esposta all’Accademia
di Francia dal professor Jacques Arsene D’Arsonval, suo amico e eminente
biofisico e scopritore della diatermia.

 Nel marzo del 1928 il geranio con la spirale attorno aveva raggiunto l’altezza
inconsueta di un metro e trentacinque e fioriva anche in inverno.
 Lakhovsky, convinto che i suoi studi sulle piante gli avessero fatto trovare
casualmente una nuova terapia di importanza inimmaginabile per la medicina,
si dedicò alla realizzazione di un apparecchio terapeutico perfezionato, a uso
del genere umano, che chiamò Oscillatore a Lunghezze d’Onda Multiple.
 Esso fu usato con successo in cliniche francesi, svedesi, italiane per curare
escrescenze cancerogene  e lesioni prodotte da ustioni da radio , gozzi  e
una gamma di malattie ritenute incurabili . Lakhovsky, che era un acceso
antinazista, dovette abbandonare Parigi quando fu occupata dai tedeschi e
andò a New York nel 1941. Il reparto di fisioterapia di un grande ospedale
 di New York usò il suo Oscillatore a Lunghezze d’Onda Multiple per curare
con successo artrite , bronchite cronica , lussazione congenita dell’anca e
altre affezioni; e un urologo e chirurgo di Brooklyn, che non volle rivelare il
 nome, dichiarò di averlo usato su centinaia di pazienti per arrestare affezioni
fisiche refrattarie ad altri trattamenti.

 Quando Lakhovsky morì nel 1942, egli aveva gettato le basi della radiobiologia.
Tuttavia, la classe medica non volle dare seguito alle sue scoperte, e oggi
l’uso dell’Oscillatore a Lunghezze d’Onda Multiple per trattamenti medici è
ufficialmente proibito dal Ministero della Sanità americano.
Questo ci conferma ancora una volta che, come dice un vecchio proverbio,
“Tutto il mondo è paese”. Infatti nonostante la medicina ufficiale cerca uno
 sbocco per uscire dallo stallo in cui si trova, continua ad escludere la Verità,
che le darebbe la soluzione a certi e troppo lunghi, interrogativi!
Sono le frequenze l’origine della vita ed il mantenimento della salute,
passaggio a vita migliore, quando sarà il momento deciso dalla Natura; e

non da medici con leggi sociali compiacenti.

Salvatore Mente i Quaderni

Centro di Ricerca 
Bioenergetica 
G. LAKHOVSKY Rimini 
Via Aquileia 17 

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