martedì 23 giugno 2015

Conversazione tra un razzista e un non so

Conversazione tra un razzista e un non so che si incontrano per caso alla stazione di Ventimiglia in uno di questi giorni.

Razzista: Io sono un razzista
Non so: Io invece non so, anzi no.
Razzista: Chi entra nel mio Paese deve essere identificato
Non so: Perché sei un razzista. Io accoglierei tutti. Sono tutti esseri umani
Razzista: E chi paga 1050 euro al mese cadauno? Mia madre prende la metà, la pensione minima, dopo aver lavorato e pagato tasse dirette e indirette per 30 anni.
Non so: Ne fai una questione di soldi, ma quanto abbiamo rubato noi a questi popoli? Li abbiamo depredati delle loro risorse come potenze coloniali e ancora oggi. Non si possono mischiare diritti umani e denaro. A chi ti chiede aiuto devi tendere la mano.
Razzista: L'Africa ha 1,1 miliardi di persone, in Italia non ci starebbero neppure se messe in piedi una contro l'altra. L'Italia è già oggi una delle Nazioni con la più alta densità di popolazione del mondo. Chi dovrebbe decidere chi può rimanere visto che non possiamo accogliere tutti?
Non so: Basta identificare i profughi che hanno diritto di asilo dai clandestini che sono molti di più.
Razzista: In Italia per il riconoscimento ci vuole più di un anno contro il limite di un mese posto come regola a livello internazionale, nel frattempo il clandestino rimane in assoluta libertà senza identità. Si preoccupano dell'Isis quando potremmo avere decine di affiliati all'Isis al giorno in più dovuti agli sbarchi di cui nessuno sa nulla. Nessuno controlla.
Non so: E allora cosa dovremmo fare? Lasciarli morire in mare? Sei disumano.
Razzista: Bisogna avere una vera organizzazione di accoglienza, non lasciarli prostituire, in particolare i minorenni come succede alla stazione Termini, o consegnarli alle mafie che li usano come schiavi o lasciarli senza strutture igieniche a bivaccare nei parchi e nelle stazioni. O appollaiati sugli scogli come quelli davanti a noi?
-Indicando dei clandestini con una misera protezione di plastica argentea sugli scogli da qualche giorno davanti al mare di Ventimiglia -
Non so: Per accogliere in modo degno queste persone dobbiamo avere strutture che funzionano e dare loro la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro. E' elementare.
Razzista: Le strutture sono nelle mani delle mafie e dei partiti come è avvenuto a Roma con Mafia Capitale e per inserirli nel mondo del lavoro ci vogliono due requisiti: una professionalità e la conoscenza della lingua italiane. A me sembra che di solito chi entra in Italia non possieda nessuno di questi due requisiti. E soprattutto in Italia il lavoro non c'è, le giovani generazioni di italiani dopo il diploma o la laurea emigrano all'estero.
Non so: Oltre a razzista sei anche nazionalista. Perché uno dovrebbe essere costretto a parlare la nostra lingua? Forse tu parli lo swahili?
Razzista: E' un discorso di integrazione. Se non comunicano non possono relazionarsi. Si creano delle isole sociali, dei ghetti. Per chi entra in Italia senza conoscere l'italiano e vuole ottenere la residenza deve essere obbligatorio l'insegnamento della nostra lingua con un esame finale.
Non so: Si incomincia così e poi si trasformano le culture in una sola, la nostra. Un uomo a una dimensione.
Razzista: Vorrei aggiungere che prima di entrare in Italia, e non dopo, per ognuna di queste persone dovrebbe essere prevista una visita medica accurata per verificare se sono portatori di malattie e, in questo caso, curarli, sia per loro che per evitare che malattie scomparse da decenni ricompaiano, come la scabbia, la malaria o la tbc.
Non so: - allontanandosi gesticolando - Razzista. fascista, nazista, negriero, egoista, bastardo, figlio di puttana, pezzo di m...a
Razzista: Ma cosa ho detto di così irragionevole?

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