lunedì 15 febbraio 2016

Pignoramenti immobiliari: così si venderanno subito le case all’asta


Debitori subito fuori dalle case pignorate: la vendita all’asta sarà un gioco da ragazzi che non richiederà più i lunghi tempi dettati dalla necessità di attendere il ribasso del “prezzo base”. Dal Governo, infatti, è arrivata ieri una misura volta ad accelerare i pignoramenti immobiliari, incentivando le stesse banche – che agiscono in esecuzione forzata contro chi non paga le rate del mutuo – ad acquistare l’immobile da loro messo all’asta.

La nuova norma, contenuta nel “Decreto Salva Banche”, prevede una sostanziale abolizione dell’imposta di registro per tutti i casi in cui l’acquisto dell’immobile avvenga tramite una procedura esecutiva giudiziaria: la tassazione, infatti, passa dal 9% all’importo fisso di 200 euro. Così, su una casa del valore di 500mila euro, l’imposizione passa da 45mila euro a 200 euro. Chi vorrà acquistare, quindi, tramite l’asta avrà subito un enorme beneficio di carattere fiscale che, certo, servirà a incentivare la partecipazione alla procedura senza dover attendere troppi ribassi.

Unica condizione al godimento del beneficio: l’immobile deve essere rivenduto entro due anni. Il che connoterebbe la misura di una valenza ancor di più speculativa: il bonus, infatti, non andrebbe a chi partecipa all’asta per destinare il bene a propria abitazione, bensì a chi sfrutta l’opportunità della procedura giudiziaria al fine di trarre un ulteriore beneficio dal successivo atto di vendita. Il tutto ovviamente a svantaggio del debitore pignorato, il quale avrà ben poco tempo, dall’inizio dell’esecuzione forzata, per godersi ancora la propria casa prima di doverla lasciare al miglior offerente. Insomma, come dire che chi fa affari con la sfortuna della povera gente viene premiato.

Bisogna almeno dire che il Governo non si è nascosto dietro un dito, facendo comprendere che la misura è un sostegno ai creditori e, in particolar modo, alle banche spesso impegnate, per lunghi anni, in pignoramenti immobiliari infruttuosi. Peraltro, la forte pressione fiscale derivante dall’imposta di registro ha spesso disincentivato l’istituto di credito dall’acquistare il bene ipotecato proprio per non doversi caricare un onere fiscale aggiuntivo del 9%. La nuova “tassa piatta” da 200 euro dovrebbe invece risolvere il problema, per il creditore s’intende. In questo modo, la stessa banca potrà acquistare l’immobile all’asta e poi – chissà – rivenderlo allo stesso soggetto a cui l’ha sottratto una prima volta, visto che la norma si è dimenticata di imporre tale limite.

L’agevolazione spetta per i beni acquistati entro il 31 dicembre 2016, salvo successive proroghe, e riguarderà anche gli acquisti fatti da persone fisiche.

I siti di aste giudiziarie saranno, da oggi, presi d’assalto.



Fonte: www.laleggepertutti.it

Tratto da: informarexresistere

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