sabato 9 aprile 2016

In guerra contro Al Sisi. Ce lo chiede Regeni. Anzi Obama


“Gentiloni ritira l’ambasciatore dal Cairo. La mamma di Regeni: non ci fermeremo”. Bombarderemo l’Egitto per mamma Regeni? Niente di impossibile dati i precedenti: dopotutto, la politica estera anti-siriana l’hanno dettata al paese le due Vanesse, obbligandoci a finanziare i terroristi loro amici con 6 milioni (e forse più). Eppure la cosa non cessa di apparire demenziale. Un amico giornalista mi chiedeva l’altro ieri: “Perché secondo te continuano menarla con Regeni, in tv, radio giornali? Non l’hanno mai fatto..”.


Adesso si sta chiarendo. Un articolo di Guido Rampoldi su Il Fatto (un giornalista amerikano per un giornale sempre più amerikano sotto Peter Gomez) sunteggia: Al Sisi , il mostro fascista, il Pinochet cairota, è debole, non forte. Ha deluso la sua stessa borghesia. L’Occidente ha deciso che restituire l’Egitto ai Fratelli Musulmani è meglio. D’accordo, i Fratelli Musulmani non sono democratici né tanto civili, però loro al potere “sbarreranno la strada all’IS”.


Questo sarebbe il “ragionamento”. Dietro a cui c’è questo: Obama ci riprova, a dare l’Egitto ai Fratelli Musulmani. Stermineranno gli ultimi cristiani copti, ma Al Sisi va rovesciato perché è amico di Mosca (in neolingua: “non partecipa alla lotta contro IS”). Ora si chiarisce qualcosa: anche il fatto che “i servizi egiziani” abbiano fatto trovare il cadavere dell’ingenuo agente britannico (a sua insaputa?) , anche se hanno tutti i mezzi per far sparire un corpo per sempre. Magari, con questo sapiente errore, questi “servizi” si sono garantiti un futuro anche sotto il governo amerikano dei Muslim Brothers.


Attenzione, perché anche Renzi è vicino a fare la stessa fine: s’è giocato tutto per tenere buoni rapporti con Al Sisi, ed ha perso. Non piace a Bruxelles né a Berlino. E anche all’Occidente, non piace. Troppo vicino a Mosca. Aspettate a rallegrarvi, voi che fate politica con la pancia (o quel che sta sotto): ci daranno un capo di governo più allineato, il quarto non votato.


Vi sembra inverosimile, lo so. Ma cito il blogger e acuto analista strategico Bruno Ballardini, che a caldo ha buttato lì: “Dopo la Siria, anche l’Egitto è diventato per noi uno stato-canaglia. Ma non siamo noi che abbiamo deciso. Noi prendiamo ordini dagli Usa. Entreremo in guerra perché lo vogliono gli Usa. Al Sisi verrà fatto cadere e l’Egitto verrà preso dalle opposizioni islamiche sostenute dai sauditi e dagli Usa. Regeni è stato l’agnello sacrificale di una criminale strategia americana per destabilizzare il Medio Oriente”.

http://www.rischiocalcolato.it/2016/04/in-guerra-contro-al-sisi-ce-lo-chiede-regeni-anzi-obama.html

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