domenica 28 maggio 2017

Ecco perché il capitale vuole l’immigrazione di massa

Lo spettacolo pornografico televisivo, la chiacchiera vacua giornalistica, l’opinare ortodosso con tratti di lirismo servile proprio dei chierici accademici hanno come obiettivo portante la distrazione di massa e la conservazione santificante dell’ordine simbolico che superstrutturalmente legittima l’ordine strutturale dei realissimi rapporti di forza. Distrazione di massa, giacché l’attenzione delle masse pauperizzate deve senza posa essere spostata dalla contraddizione economica classista. Conservazione dell’ordine simbolico dominante, in quanto le masse asservite devono accettare le categorie e i concetti che prevedono e legittimano il loro stesso asservimento. L’obiettivo è garantire che i servi lottino sempre solo in difesa delle proprie catene e contro ogni eventuale liberatore. Perché il Capitale vincente giubila all’arrivo dei migranti? Perché, pur potendo farlo, non ne regola i flussi? Non è difficile capirlo, per chi voglia procedere con la propria testa e senza seguire le correnti del politicamente corretto e del pensiero unico artatamente preordinato. Il Capitale ha bisogno di masse di schiavi ricattabili e senza diritti, disperati e disposti a tutto pur di sopravvivere. 

Ne ha bisogno per tre ragioni: 

1) perché può sfruttarli senza riserve, nel modo più efficace, come materiale umano disponibile; 

2) perché può usarli, nella lotta di classe, come strumenti per abbassare il costo della forza lavoro, costringendo il lavoratore italiano e francese a lavorare nelle stesse condizioni del migrante (è la marxiana legge dell’esercito industriale di riserva); 

3) perché può far sì che prosperino le lotte tra gli ultimi (autoctoni contro immigrati) e che la lotta resti nel piano orizzontale dei servi in lotta con i servi e mai si verticalizzi nella forma del conflitto tra servo e signore.