mercoledì 7 giugno 2017

In che modo si realizzano i piani del sistema?

In che modo si realizzano i piani del sistema? In modo molto semplice: innanzitutto attraverso la manipolazione dell’attenzione della massa generale, e in secondo luogo, ancora più banalmente, attraverso l’alimentazione di cui questa massa si nutre.

La manipolazione dell’attenzione è in generale il metodo più efficace di gestione. Non occorre nemmeno intraprendere particolari campagne di propaganda ideologica: basta costringere l’asino a pensare alla carota appendendogliela davanti al naso. L’animale la seguirà ubbidientemente ovunque serva. Il principio è semplice: l’attenzione viene fissata sull’informazione che fa comodo al sistema, cioè deviata da questioni esistenzialmente importanti a favore di cose poco fondamentali. Posso riportare una massa di esempi sui metodi usati: da una parte si scatenano campagne per la vaccinazione urgente contro epidemie presunte o inventate, dall’altra parte viene ostacolata la ricerca di una soluzione radicale per il problema del cancro, che si acuisce di anno in anno. Ogni volta che si sente parlare di nuovi preparati per la cura del cancro, non si sa se ridere o piangere. Quante “scoperte miracolose” vengono fatte, intanto, però, la gente continua a morire. Il paradosso sta nel fatto che la causa prima e fondamentale del cancro è stata scoperta ancora all’inizio del secolo scorso da Otto Warburg3. Di questo, però, ci si è stranamente dimenticati.

La manipolazione viene effettuata a livello talmente sottile, invisibile e “naturale” da non destare i sospetti di nessuno. Gli elementi del sistema non avranno il tempo di svegliarsi che si ritroveranno dotati di chip elettronici e totalmente sottomessi, come conigli in gabbia. Solo che i chip non verranno impiantati in testa, sarebbe troppo scontato. La storia dei chip impiantati è l’ennesimo espediente dato in pasto al pubblico per distogliere l’attenzione, per incanalare gli sfoghi liberi della plebe contro un sistema così disumano, che priva l’individuo dei suoi diritti. In realtà tutto verrà fatto a livello più sottile, più civile, per esempio attraverso la patente di guida o la carta di credito, senza le quali
i conigli non potrebbero sopravvivere. Qualcuno spiegherà pazientemente che tutto è stato predisposto per il bene, la comodità e la sicurezza dell’umanità, e la maggior parte della gente, come sempre, crederà a tutte le fandonie sapientemente propinate dal sistema e acconsentirà ubbidientemente ad accettare i “benefici” che esso offre. Gli oppositori, invece, verranno messi alla berlina ed emarginati come reietti e depravati. 

Per quanto riguarda il discorso dell’informazione, quindi, è già tutto più o meno chiaro. Ma cosa c’entra l’alimentazione, direte voi. 

Possibile che sia un mezzo di gestione? Si, lo è ed è uno dei mezzi più facili da usare. Tutto ciò che entra direttamente all’interno di una persona è un gancio per mezzo del quale, in seguito, la si potrà appendere in qualsiasi posto, come se fosse un fantoccio di pezza. Si tratta di un metodo di controllo comodissimo, al contempo “naturale” e occulto, tanto che il “fantoccio” non si accorge di niente e pensa che sia tutto a posto, che le cose vadano così come devono andare.Tanto tempo fa Bertrand Russell, filosofo e pacifista britannico, scriveva che con l’aiuto di alimenti speciali e di “trattamenti” con sostanze particolari è assolutamente possibile creare un tipo di persone, docili come pecore di un gregge. Ed ecco un esempio concreto: nel 1974 il governo degli Stati Uniti dichiarò che l’obiettivo di ridurre la popolazione nei paesi del Terzo Mondo si poneva come una questione di sicurezza nazionale. In che modo si prevedeva di attuare questa linea politica? Il segretario di Stato Henry Kissinger, in un memorandum per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, consigliò senza mezzi termini, oltre alla provocazione sistematica di conflitti, l’uso di determinati prodotti alimentari come strumento per ridurre la popolazione. Kissinger era un uomo molto intelligente, il primo dell’elenco dei cento intellettuali di punta del mondo, anche se sbaglio a dire “era”: con i suoi 86 anni è ancora vivo e vegeto, giacchè non si nutre dei cibi che consigliava agli altri, quelli che considerava persone superflue del nostro pianeta. Non dimentichiamoci che Kissinger, nel 1973, è stato insignito del premio Nobel per la Pace, come anche l’attuale presidente americano (perché il sistema sa a chi deve assegnare tali riconoscimenti) e che è uno dei membri del club Bildelberg. 

Ebbene, Kissinger sapeva perfettamente che una società di batterie zombizzate può essere facilmente attratta dalla pubblicità di mangimi per la “matrix”, e che quei pochi che si fossero svegliati e si fossero resi conto della trappola in cui rischiavano di essere attirati, sarebbero stati derisi e in tutti i modi schiacciati da questa stessa società. 
Molto prima di questo memorandum, il sistema aveva generato in modo naturale una corrente, l’eugenetica (contenente l’idea di “igiene razziale” e di ridimensionamento del numero della popo- lazione). I primi esperimenti dei sostenitori dell’eugenetica erano primitivi, disumani, “antidemocratici”, come si usa dire adesso, e trovarono un concreto riscontro nell’ideologia del nazismo e dello stalinismo. Oggi questi metodi non sono spariti, ma vengono at- tuati in modo molto più raffinato (quasi con eleganza), e occulto, attraverso la chimica e gli organismi transgenici (OGM). 

La tecnologia transgenica è una geniale invenzione del sistema. Prende subito due piccioni con una fava: è infatti sia un mezzo per ridurre la popolazione, sia un mezzo per indebolire la sicurezza alimentare di singoli paesi, perché i semi delle piante modificate non germogliano più e di conseguenza la banca dei semi è sempre nelle mani delle corporazioni. È un metodo ideale di manipolazione: non serve neanche scatenare una guerra. 
Il sistema migliora costantemente i suoi metodi. Oggigiorno, la sterilizzazione forzata, linea politica primitiva dei sostenitori dell’eugenetica, solleverebbe ovviamente un’ondata di pubblica protesta. Ma anche questa proposta è da vedere come uno stratagemma per distogliere l’attenzione, una sorta di osso lanciato in pasto alla folla. 

I metodi veri, reali, sono altri, e funzionano impercettibilmente e gradualmente, adeguandosi e aderendo all’opinione pubbli- ca e mascherandosi dietro obiettivi apparentemente umani. Un mimetismo di questo tipo ha sempre un’apparenza di pubblica utilità. Si veda ad esempio la modificazione genetica delle piante: teoricamente essa è necessaria e conveniente, in quanto aumenta la produttività ed elimina la necessità di ricorrere ai pesticidi. Beh, giudicate da soli, detto così è forse un male? Nella realtà dei fatti, tuttavia, si tratta di un mito creato artificialmente dalle corporazioni. I fatti dimostrano che la produttività delle piante transgeniche è molto più bassa, e al posto dei parassiti e delle erbacce di prima ne appaiono degli altri, che non temono nulla e pertanto richiedono nuovi tipi di pesticidi. Nei campi di soia transgenica regna un silenzio di morte: nessun canto di uccelli, nessun ronzio di insetti, nessun movimento di vita, come se queste piante fossero di plastica. 

Ma per chi non vede questi spettacoli, mangiar salsicce non fa affatto paura. Non pensa nemmeno che gli ingredienti ottenuti dalla soia transgenica vengano aggiunti praticamente in ogni tipo di alimento: cibi precotti, salumi, prodotti dolciari, latticini, cereali in fiocchi, cioccolato, maionese, salse, bevande, in tutto il cibo della “matrix” che si può comprare nei supermercati. Non ci si fa scrupoli ad aggiungerlo persino negli omogeneizzati. Ma sono in pochi a saperlo, perché le informazioni sono tenute accuratamente sotto riserbo. 
La cosa vi stupisce? Oggi come oggi non ci si dovrebbe più stupire di nulla. La realtà delle cose è cinica e brutale, ed è completamente diversa dalla melassa che cola dagli schermi televisivi. Ma se le cose stanno così, direte voi, perché non si conducono studi e ricerche? Gli studi si fanno, ma su ordinazione delle corporazioni che producono gli OGM. I risultati di queste ricerche, come è ovvio, suonano allegri e promettenti: “i transgeni sono assolutamente innocui.” È probabile che in questo momento degli scienziati mercenari stiano lavorando sodo per dimostrare che sono anche utili. L’unica ricerca indipendente di cui sono al corrente è stata condotta dalla biologa russa Irina Ermakova, ma è stata chiusa in fretta a causa delle conclusioni sconvolgenti a cui stava portando.

Negli Stati Uniti sono state addirittura approvate delle leggi in materia. Una di esse vieta alla popolazione di coltivare frutta e verdura negli orti di casa; un’altra, invece, vieta l’acquisto di prodotti contenenti OGM di una certa marca, così la gente viene praticamente privata della possibilità di scelta: si mangia quello che passa il convento e zitti! Sembra una follia, non è vero? Da questo punto di vista i paesi dell’Unione europea sono rimasti molto indietro. La Russia invece sorpasserà presto l’America. Quello che non si mangia in Europa, lo scaricano in Russia, come se la Russia fosse una pattumiera. Tra l’altro in Russia, quando si va a fare la spesa nei supermercati, non c’è modo di capire se un prodotto contiene o meno OGM perché i deputati (elementi molto obbedienti e fedeli al sistema), non solo si sono rifiutati di prendere in esame la questione, ma hanno addirittura abolito la certificazione delle merci. 

Ritornando agli Stati Uniti, il paradosso è che la politica del governo americano (o del “governo mondiale”, chiamatelo come volete), diretta contro il terzo mondo, si è evoluta con conseguenze impreviste per gli stessi Stati Uniti: un terzo degli americani soffre di infertilità (capite perché gli americani si sono preoccupati tanto quando la procedura di adozione di bambini russi da parte di famiglie americane è stata sospesa?); un altro terzo d’America ha problemi di obesità (e pensare che solo una trenti- na di anni fa l’America era una nazione in corsa, fissata coi prodotti biologici naturali); infine, un terzo del paese è dipendente da farmaci anti-depressivi. È una statistica semplice e chiara, e la gente pensa ingenuamente e gaiamente che questo sia la normalità. Nessuno si stupisce del fatto che la sindrome da stanchezza cronica e da stress siano diventati una norma della vita moderna. Anche questo è normale. Non sta succedendo nulla, giusto? 
Qual è l’origine di questi drammatici cambiamenti? Il cibo biologico non interessa più a nessuno? Il motivo è molto sempli- ce: il cibo sintetico morto, soprattutto quello del fast food che in America ha avuto una capillare diffusione, causa una dipendenza non diversa da quella causata dalla droga. La popolazione terrestre è composta già da cibo-dipendenti. 


Ricordate la storia di Sinbad il marinaio? Un giorno Sinbad e i suoi marinai arrivarono in un paese sconosciuto. Gli abitanti del posto li accolsero con gioia e gli offrirono dei cibi prelibati.
I marinai si nutrirono per molti giorni di queste delizie ma col passar del tempo notarono dei cambiamenti: i loro corpi si erano trasformati in carcasse di grasso. Anche la loro coscienza si era progressivamente onnubilata e per questo motivo i disgraziati non riuscivano più a valutare obiettivamente la realtà. Come si venne a sapere in seguito, gli abitanti locali li avevano rimpin- guati per farne carne da macello. 
Non smetto mai di ripetere che le fiabe e la fiction non esistono senza un fine, ma mostrano tanti aspetti della nostra realtà che o hanno già avuto luogo in un tempo passato o sono di là da venire. 

Ecco un altro semplice dato: in questi ultimi anni, negli Stati Uniti, un terzo delle api è morto. Perché succeda questo, nessuno lo sa con precisione. Cause probabili sono lo smog elettroma- gnetico derivante dalla telefonia mobile, le piante transgeniche, altri processi chimici in atto o forse tutto questo insieme. Cosa significa tutto ciò... che in futuro non avremo più miele? No, ancora peggio: non avremo le piante che vengono impollinate dalle api. E sapete quante sono? Sono come minimo tre quarti di quelle esistenti. In alcune province della Cina le api sono state direttamente distrutte dai pesticidi e ora le piante da coltura vengono impollinate a mano dai contadini. Ma questo problema non interessa a nessuno. La gente è preoccupata per il mito del 2012, che i Maya hanno inventato tanto tempo fa. 

La situazione è davvero sconfortante. L’uomo, credendosi il re della natura, ha scatenato con arroganza uno scompiglio che sta portando alla distruzione di una biosfera unica nel suo genere, formatasi nel corso di milioni di anni. Capite che cosa sta succedendo? È come far entrare una scimmia in un laboratorio di chimica: qualsiasi cosa intraprenda questa scimmia, sia pure da posizioni scientifiche o superscientifiche, finirà comunque in un disastro. 
L’idea principale che vorrei trasmettere è che noi non siamo controllati da persone concrete, ma stiamo marciando tutti insieme allegramente e inconsciamente in direzione di una “matrix”, dove ci sarà un controllo totale del sistema. È un processo che avviene sotto l’egida di riforme democratiche e umanitarie, nel quadro di progetti di cooperazione, pace e salvezza dell’umanità, ecc. ecc. Un uomo schiavo del sistema non solo perde la libertà di scelta, ma comincia a volere esattamente ciò che fa comodo al sistema. Quest’evoluzione, però, prende inizio e si muove in mo- do autonomo, non intenzionale, in conformità alle leggi di autoorganizzazione di un sistema parassitario, cioè sinergicamente. Pochissime persone vedono e capiscono questo stato di cose. 

Vadim Zeland

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